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Framasoft in cifre, edizione 2023

Par : Framatophe
29 décembre 2023 à 06:21

Qual è l’impatto concreto delle azioni della nostra associazione ? È questa la domanda a cui ci piace rispondere alla fine dell’anno (vedi dati 2022) : prendersi il tempo per quantificare le nostre azioni è essenziale per rendersi conto del servizio che possiamo fornire agli altri. Iniziamo con le Framastatistiche 2023 !

🦆 VS 😈 : Riprendiamo terreno ai giganti del web !

Grazie alle vostre donazioni (66 % deducibili dalle tasse), l’associazione Framasoft lavora per far progredire il web etico e conviviale. Una sintesi dei nostri progressi nel 2023 è disponibile sul sito web Support Framasoft..

➡️ Leggete la serie di articoli di questa campagna (novembre-dicembre 2023).

 

Illustration de Hydroffice, un monstre serpentin à cinq têtes avec des crocs, ornées des logos des outils de la Google Suite

Clicca per sostenerci e contribuire a respingere Hydrooffice – Illustrazione CC-By David Revoy

Grazie a Nilocram per la traduzione !

Per quanto riguarda i nostri servizi online…

Più di 1,8 milioni di persone visitano i nostri siti web ogni mese : è il doppio delle visite che Disneyland Paris riceve ogni mese ! Questa cifra è aumentata del 16 % rispetto all’anno scorso, quindi è pazzesco (e molto motivante) pensare che ciò che facciamo sia utile a così tante persone. E cosa significa questo, per ogni singolo servizio ?

Dessin d'un piaf sur la tête d'un éléphant, tous deux en position de kung fu.

Clicca per sostenerci e aiutare Espéhef e Ahèmvé – Illustrazione CC-By David Revoy

Framadate

Framadate consente di creare dei mini-sondaggi, in particolare per trovare la fascia oraria giusta per gli appuntamenti. E in cifre, Framadate significa :

  • 33.785.780 visite nel 2023
  • 1,2 milioni di sondaggi ospitati nel 2023
  • 80.000 sondaggi creati in più rispetto al 2022

Grafico che mostra il numero di visite a Framadate

Framapad

Framapad consente a più persone di scrivere sullo stesso documento. Framapad è senza dubbio uno dei più grandi servizi Etherpad al mondo, con :

  • 510.900 pad ospitati attualmente
  • Diversi milioni di pad ospitati dal lancio del servizio
  • 309.000 account su MyPads (+ 60.000 rispetto al 2022)
  • Oltre 5 milioni di visite nel 2023

Grafico che mostra la distribuzione dei pad in base alle nostre istanze Framapad (pad annuali, bimestrali, settimanali, semestrali, mensili e account Mypads)

 

Framalistes e Framagroupes

Framalistes e Framagroupes consentono di creare liste di discussione via e-mail. Poiché il server di Framalistes ha raggiunto la sua capacità massima, nel giugno 2023 abbiamo aperto Framagroupes per continuare a offrire questo servizio, che riteniamo indispensabile. Framalistes e Framagroupes sono senza dubbio i più grandi server di liste di discussione (esclusi i giganti del Web) esistenti, con :

  • Più di 1,1 milioni di utenti
  • 63.900 liste aperte
  • Circa 280.000 e-mail inviate in media ogni giorno lavorativo

Framaforms

Framaforms semplifica la creazione di questionari online. Framaforms in cifre :

  • 867.000 visite al mese
  • 418.628 moduli attualmente ospitati
  • 172.289 moduli creati quest’anno

Grafico che mostra il numero di visite a Framaforms (in aumento !)

Framacalc

Framacalc consente di creare fogli di calcolo collaborativi. È forse il più grande istanza Ethercalc del mondo, con :

  • 4.235.879 visite nel 2023
  • 218.000 calcoli ospitati

Grafico che mostra il numero di visite a Framacalc

Framateam

Framateam è un servizio di chat che consente di organizzare dei team suddivisi per canale. È probabilmente una delle più grandi istanze pubbliche di Mattermost al mondo, con :

  • 148.870 utenti del servizio (di cui 5.582 si collegano ogni giorno)
  • 29.665 team
  • 168.102 canali di discussione
  • Più di 43 milioni di messaggi scambiati dal lancio del servizio

Grafico che mostra la distribuzione dei messaggi inviati a Framateam nell’arco di un mese (notare l’utilizzo molto elevato durante la settimana !)

Framagit

Framagit è una fucina di software dove gli sviluppatori possono pubblicare il proprio codice e contribuire a quello degli altri. Framagit è probabilmente uno dei più grandi server Gitlab pubblici in Francia, con :

  • 70 679 progetti ospitati
  • 49 642 utenti
  • 8 966 fork
  • 149 789 issues
  • 91 623 Merge requests
  • 1 764 909 note

Screenshot della home page di Framagit

Framacarte

Framacarte consente di creare mappe online. E in cifre, è :

  • 2 770 510 visite nel 2023
  • 6 690 utenti (+ 1 246 in un anno)
  • 170 845 mappe ospitate (+ 33.476 in un anno)

Grafico del numero di visite a Framacarte

Framatalk

Framatalk consente di creare o di unirsi a una sala di videoconferenza. E in cifre, questo è :

  • 656 765 visite nel 2023 (+ 45 % rispetto all’anno scorso)
  • Una media di 75 conferenze attive per 200 partecipanti per giorno lavorativo

Grafico che mostra l’evoluzione delle visite a Framatalk (si noti l’enorme picco durante l’anno di confinamento !)

Framindmap

Framindmap consente di creare mappe mentali. In cifre, Framindmap è :

  • 295 379 visite nel 2023
  • 1,13  milioni di mappe mentali ospitate
  • 489 690 utenti

Grafico che mostra il numero di visite a Framindmap

 

Framavox

Framavox consente a un gruppo di persone di incontrarsi, discutere e prendere decisioni in un unico luogo. Framavox è probabilmente una delle più grandi istanze esistenti dell’eccellente software Loomio, con :

  • 119 633 utenti
  • 124 566 visite nel 2023
  • 12 265 comunità

Framavox – Illustrazione di David Revoy

Framagenda

Framagenda consente di creare calendari online. In cifre, si tratta di :

  • 260 000 calendari
  • 122 919 utenti

Framaspace

Framaspace è un ambiente di lavoro collaborativo per piccole associazioni e gruppi. In cifre, si tratta di :

  • 850 associazioni e piccoli gruppi non organizzati da Google
  • 750 nuovi spazi aperti entro il 2023
  • 16 server (dedicati e macchine virtuali) per 640 TB di spazio su disco
  • Più di 800.000 file ospitati su Framaspace

Une licorne déguisée en cosmonaute (avec une passoire sur la tête) marche sur les nuages et souffle des bulles. Dans ces bulles, on retrouve des cubes symbolisant le travail en commun (dossiers, boite à outils, livres, machine à écrire, boulier, etc.).

Framaspace – Illustrazione di David Revoy

PeerTube

PeerTube è un’alternativa alle piattaforme video. E in cifre è :

  • 300 000 utenti
  • 893 000 video
  • 1 151 istanze pubbliche
  • 287 000 commenti ai video
  • 231 milioni di visualizzazioni (una visualizzazione viene conteggiata a partire da 30 secondi)
  • 434 To di file
  • 413 issues risolti nel 2023 (su un totale di 4.360 issues trattate)
  • 363 591 visite a JoinPeerTube.org
  • 2 sviluppatori stipendiati (il secondo si è unito al team a settembre !)

Statistiche di PeerTube per gli ultimi 3 mesi del 2023 : istanze, utenti, commenti, video, visualizzazioni e peso dei video

Mobilizon

Mobilizon è la nostra alternativa ai gruppi e agli eventi di Facebook. In cifre, è :

  • 313 554 eventi
  • 29 789 utenti
  • 86 istanze
  • 3 438 gruppi
  • 1 sviluppatore (nemmeno a tempo pieno !)

Mobilizon – Illustrazione di David Revoy

Framadrive

Framadrive, il servizio di archiviazione di documenti, non è più aperto alle iscrizioni, ma funziona ancora ! In cifre, si tratta di :

  • 10,8 milioni di file
  • 4 794 utenti
  • 2,6 TB di spazio su disco utilizzato

Framapiaf

Framapiaf, un’istanza del software di micro-blogging Mastodon, non è più aperta a nuove registrazioni ma rimane molto attiva. In cifre, si tratta di :

  • 1 500 utenti che si sono collegati negli ultimi 30 giorni
  • 850 utenti che hanno postato almeno un messaggio negli ultimi 30 giorni

Dorlotons Dégooglisons – Illustrazione di David Revoy

Infrastruttura tecnica

Per quanto ne sappiamo, Framasoft è il più grande fornitore associativo di servizi online al mondo. E a priori, questo modello di funzionamento associativo non esiste da nessun’altra parte ! In cifre :

  • 58 server e 60 macchine virtuali che ospitano i nostri servizi online
  • 0,6 tonnellate di CO2 equivalenti per il consumo annuale di elettricità della nostra infrastruttura tecnica (il nostro host, Hetzner, utilizza energia idroelettrica ed eolica rinnovabile)
  • 1 amministratore di sistema a tempo pieno e 2 addetti al supporto tecnico
  • 1 persona di supporto a tempo pieno

Partecipo a finanziare i (Frama-)servizi

 

L’associazione e i comuni culturali

I servizi online che forniamo al pubblico non sono le uniche cose che ci tengono occupati. Ecco qualche dato su alcune delle altre attività che abbiamo svolto quest’anno.

Dessin dans le style d'un jeu vidéo de combat, où s'affronte l'éléphant et le piaf de Dégooglisonse et le monstre de Google Suite.

È grazie alle vostre donazioni che Espéhef e Ahèmvé sono in grado di tenere testa a Hydrooffice ! Illustrazione di David Revoy

Attività interna

  • Framasoft conta 28 membri volontari e 11 dipendenti.
  • 45 presentazioni nel 2023, in presenza e/o online, sulle tecnologie digitali, i beni culturali comuni e le questioni in gioco.
  • Più di 130 articoli pubblicati sul Framablog nel 2023
  • 2 autori⋅ices accompagnati⋅ dalla nostra casa editrice Des Livres en Communs

I progetti in comune

  • 1 097 voci nell’annuario Framalibre
  • Un corso di formazione e un MOOC creato per chi ospita servizi etici
  • 21 operatori in grado di supportare le associazioni nella loro emancipazione digitale elencati sul sito emancipasso.org
  • 5 visite di studio in 5 Paesi europei per il progetto ECHO Network
  • 8 anni di coordinamento del collettivo CHATONS, che attualmente comprende 91 fornitori di hosting alternativi

Abbiamo bisogno del vostro aiuto !

È grazie alle vostre donazioni che possiamo garantire la totale indipendenza finanziaria dell’associazione : la libertà di sperimentare, di continuare, di fallire, di fermarci, di portare avanti i nostri progetti, dai più seri ai più strampalati, sempre in linea con il nostro progetto associativo di educazione popolare ai temi del digitale e dei beni culturali comuni. E in cifre :

  • Il 93 % del nostro bilancio è finanziato dalle donazioni
  • 5 463 donatori finanziano iniziative di cui beneficiano più di 1,8 milioni di persone ogni mese
  • Il70 % del bilancio è destinato al pagamento degli stipendi.

Ripartizione del bilancio di Framasoft

 

Framasoft è un’associazione di interesse generale : tutte le donazioni fatte a noi sono deducibili fino al 66 % per i contribuenti francesi. Quindi una donazione di 100 euro vi costerà in realtà solo 34 euro dopo gli sgravi fiscali.

Barre de dons Framasoft le 28 décembre 2023, à 76% - 151079 €

Se vogliamo raggiungere il nostro budget per il 2024, abbiamo solo 3 giorni per raccogliere 48 000 € : non possiamo farlo senza il vostro aiuto !

 

Fai una donazione

 

Framasoft in figures, 2023 edition

Par : Framasoft
28 décembre 2023 à 02:50

What is the concrete impact of our association’s actions ? That’s the question we like to answer at the end of the year : taking the time to quantify our actions is essential if we are to realise the service we can provide to others. Let’s get ready for Framastats 2023 !

🦆 VS 😈 : Let’s take back some ground from the tech giants !

Thanks to your donations to our not-for-profit, Framasoft is taking action to advance the ethical, user-friendly web. Find a summary of our progress in 2023 on our Support Framasoft page.

➡️ Read the series of articles from this campaign (Nov. – Dec. 2023)

Illustration de Hydroffice, un monstre serpentin à cinq têtes avec des crocs, ornées des logos des outils de la Google Suite

Click to support us and help push back Hydrooffice – Illustration CC-By David Revoy

 

As for our online services…

More than 1.8 million people visit our websites every month : that’s twice as many people as visit Disneyland Paris every month ! This figure is up 16 % on last year, so it’s pretty crazy (and very motivating) to think that what we do is useful to so many people. And what about service by service ?

Dessin d'un piaf sur la tête d'un éléphant, tous deux en position de kung fu.

Click here to support us and help Espéhef and Ahèmvé – Illustration CC-By David Revoy

Framadate

Framadate allows you to create mini-surveys, for example to find the right appointment time. And in figures, Framadate is :

  • 33,785,780 visits in 2023
  • 1.2 million hosted surveys in 2023
  • 80,000 more surveys created than in 2022

Graph showing the number of visits (blue) and page views (orange) to Framadate

Framapad

Framapad allows several people to write on the same document. Framapad is undoubtedly one of the largest Etherpad services in the world, with :

  • 510,900 pads currently hosted
  • Several million pads hosted since the launch of the service
  • 309,000 accounts on MyPads (+ 60,000 compared to 2022)
  • More than 5 million visits in 2023

Graph showing the distribution of pads according to our Framapad instances (annual, bimonthly, weekly, half-yearly, monthly pads and Mypads accounts).

Framalistes and Framagroupes

Framalistes and Framagroupes allow you to create email discussion lists. As the Framalistes server had reached its maximum capacity, we opened Framagroupes in June 2023 to continue offering this service, which we consider essential. Framalistes and Framagroupes are undoubtedly the largest discussion list servers in existence (excluding the web giants), with :

  • more than 1.1 million users
  • 63,900 open lists
  • An average of 280,000 messages sent per working day

Framaforms

Framaforms makes it easy to create online forms. Framaforms in figures :

  • 867,000 visits per month
  • 418,628 forms currently hosted
  • 172.289 forms created this year

Graph showing the evolution of visits (blue) and page views (orange) to Framforms (it’s going up !)

Framacalc

Framacalc allows you to create collaborative spreadsheets. It may also be the largest Ethercalc database in the world, with :

  • 4,235,879 visits in 2023
  • 218,000 hosted spreadsheets

Graph showing the number of visits (blue) and page views (orange) to Framacalc

Framateam

Framateam is a chat service that allows teams to be organised by channel. It is probably one of the largest public Mattermost instances in the world, with :

  • 148,870 users of the service (5,582 of which log on daily)
  • 29,665 teams
  • 168,102 discussion channels
  • More than 43 million messages exchanged since the launch of the service

Graph showing the distribution of messages sent to Framateam over a month (note the very high usage during the week !).

Framagit

Framagit is a software forge where developers can publish their code and contribute to the code of others. Framagit is probably one of the largest public Gitlab servers in France, with :

  • 70,679 hosted projects
  • 49,642 users
  • 8,966 forks
  • 149,789 issues
  • 91,623 merge requests
  • 1,764,909 commit notes

Screenshot of the Framagit homepage

Framacarte

Framacarte allows you to create maps online. And in figures, it’s :

  • 2,770,510 visits in 2023
  • 6,690 users (+ 1,246 in one year)
  • 170,845 hosted maps (+ 33,476 in one year)

Graph showing the number of visits (blue) and page views (orange) to Framacarte

Framatalk

Framatalk allows you to create or join a video conference room. And in numbers, that’s

  • 656,765 visits in 2023 (+45 % compared to last year)
  • An average of 75 active conferences with 200 participants per working day

Graph showing the number of visits (blue) and page views (orange) to Framatalk (note the huge spike during the year of lockdowns !)

Framindmap

Framindmap allows you to create mind maps. In numbers, Framindmap is :

  • 295,379 visits in 2023
  • 1.13 million hosted mind maps
  • 489,690 users

Graph showing the number of visits (blue) and page views (orange) to Framindmap

Framavox

Framavox allows a group of people to meet, discuss and make decisions in one place. Framavox is probably one of the largest existing instances of the excellent Loomio software, with :

  • 119,633 users
  • 124.566 visits in 2023
  • 12.265 communities

Framavox – Illustration by David Revoy

Framagenda

Framagenda allows you to create online calendars. In numbers, that’s :

  • 260,000 calendars
  • 122.919 users

Framaspace

Framaspace is a collaborative working environment for small associations and groups. In numbers, that’s :

  • 850 associations and small groups not organised by Google
  • 750 new spaces to be opened by 2023
  • 16 servers (dedicated and virtual machines) providing 640 TB of storage
  • More than 800,000 hosted files
Une licorne déguisée en cosmonaute (avec une passoire sur la tête) marche sur les nuages et souffle des bulles. Dans ces bulles, on retrouve des cubes symbolisant le travail en commun (dossiers, boite à outils, livres, machine à écrire, boulier, etc.).

Framaspace – Illustration by David Revoy

PeerTube

PeerTube is the alternative to video platforms. And in numbers, it’s :

  • 300,000 users
  • 893,000 videos
  • 1,151 public entities
  • 287,000 comments on videos
  • 231 million views (a view is counted from 30 seconds)
  • 434 TB of files
  • 413 issues resolved in 2023 (out of a total of 4,360 issues handled)
  • 363,591 visits to JoinPeerTube.org
  • 2 employees (the 2nd joined the team in September !)

PeerTube statistics for the last 3 months of 2023 : instances, users, comments, videos, views and weight of videos

Mobilizon

Mobilizon is our alternative to Facebook Groups and Events. In numbers, it’s :

  • 313,554 events
  • 29,789 users
  • 86 instances
  • 3,438 groups
  • 1 developer (not even full-time !)

Mobilizon – Illustration by David Revoy

Framadrive

Framadrive, the document storage service, is no longer open for registration, but it’s still working ! And in numbers, that’s :

  • 10.8 million files
  • 4,794 users
  • 2.6 TB of storage used

Framapiaf

Framapiaf, an installation of the microblogging software Mastodon, is no longer open to new registrations, but remains very active. In figures, there are :

  • 1,500 users who have registered in the last 30 days
  • 850 users who have posted at least one message in the last 30 days

The care given to our online services – Illustration by David Revoy

Technical infrastructure

To the best of our knowledge, Framasoft is the world’s largest web host for online services. And a priori, this associative operating model doesn’t exist anywhere else ! In figures :

  • 58 servers and 60 virtual machines hosting our online services
  • 0.6 tonnes of CO2 equivalent for the annual electricity consumption of our technical infrastructure (our host, Hetzner, uses renewable hydro and wind energy)
  • 1 full-time sysadmin and 2 technical support staff
  • 1 full-time support person

Support Framasoft

The association and the cultural commons

The online services we provide to the public are not the only things that keep us busy. Here are some figures on some of the other things we’ve been up to this year.

Dessin dans le style d'un jeu vidéo de combat, où s'affronte l'éléphant et le piaf de Dégooglisonse et le monstre de Google Suite.

It’s thanks to your donations that Espéhef and Ahèmvé are facing Hydrooffice. Illustration de David Revoy

Internally

  • Framasoft has 28 volunteers and 11 paid employees
  • 45 presentations in 2023, face-to-face and/or online, on digital technology, the cultural commons and related issues
  • over 130 articles published on the Framablog in 2023
  • 2 books published by our publishing house Des Livres en Communs (in French)

Shared projects

  • 1,097 entries in the Framalibre directory
  • A training course and a MOOC created for ethical service providers
  • 21 service providers able to support associations in their digital emancipation, listed on the emancipasso.org website
  • 5 study visits in 5 European countries for the ECHO Network project
  • 8 years of coordinating the CHATONS collective, which currently includes 91 alternative hosting providers

Support Framasoft

We need your help !

It’s thanks to your donations that we can guarantee the total financial independence of the association : the freedom to experiment, to continue, to fail, to stop, to continue our projects, from the most serious to the most mad, always in line with our associative project of popular education on digital issues and the cultural commons. And in figures :

  • 93 % of our budget comes from donations
  • 5,463 donors finance initiatives that benefit more than 1.8 million people every month
  • 70 % of the budget is spent on salaries

Breakdown of Framasoft’s budget (in order : Human resources, Servers and domains, Operating costs, Interventions, Communication, Project services, Bank charges and tax)

 

Once again this year, we need you, your support, your sharing to help us regain ground on the toxic GAFAM web and multiply the number of ethical digital spaces.

Barre de dons Framasoft le 28 décembre 2023, à 76% - 151079 €

If we want to balance our budget for 2024, we only have 3 days left to raise €48 000 : we can’t do it without your help !

Support Framasoft

 

Framasoft en chiffres, édition 2023

Par : Framasoft
28 décembre 2023 à 02:47

Quel est l’impact concret des actions de notre association ? C’est la question à laquelle nous aimons répondre en fin d’année (cf. chiffres 2022) : prendre le temps de chiffrer nos actions est essentiel pour réaliser le service que l’on peut rendre aux autres. En route pour les Framastats 2023 !

🦆 VS 😈 : Reprenons du terrain aux géants du web !

Grâce à vos dons (défiscalisables à 66 %), l’association Framasoft agit pour faire avancer le web éthique et convivial. Retrouvez un résumé de nos avancées en 2023 sur le site Soutenir Framasoft.

➡️ Lire la série d’articles de cette campagne (nov. – déc. 2023)

 

Illustration de Hydroffice, un monstre serpentin à cinq têtes avec des crocs, ornées des logos des outils de la Google Suite

Cliquez pour nous soutenir et aider à repousser Hydrooffice – Illustration CC-By David Revoy

Du côté de nos services en ligne…

Plus de 1,8 million de personnes naviguent sur nos sites internet chaque mois : c’est deux fois plus de visites que n’en reçoit Disneyland Paris par mois ! Ce chiffre a augmenté de 16 % par rapport à l’année dernière, c’est assez fou (et très motivant) d’imaginer que ce que nous faisons est utile à tant de monde. Et service par service, ça donne quoi ?

Dessin d'un piaf sur la tête d'un éléphant, tous deux en position de kung fu.

Cliquez pour nous soutenir et aider Espéhef et Ahèmvé – Illustration CC-By David Revoy

Framadate

Framadate permet de créer des mini-sondages, notamment pour trouver le bon créneau de rendez-vous. Et en chiffres, Framadate c’est :

  • 33 785 780 visites en 2023
  • 1,2 million de sondages hébergés en 2023
  • 80 000 sondages créés de plus par rapport à l’année 2022

Graphique présentant l’évolution des visites sur Framadate

Framapad

Framapad permet de rédiger à plusieurs sur un même document. Framapad est sans doute l’un des plus gros services Etherpad au monde avec :

  • 510 900 pads hébergés actuellement
  • Plusieurs millions de pads hébergés depuis le lancement du service
  • 309 000 comptes sur MyPads (+ 60 000 par rapport à 2022)
  • Plus de 5 millions de visites en 2023

Graphique présentant la répartition des pads selon nos instances Framapad (pads annuels, bimestriels, hebdomadaires, semestriels, mensuels et comptes Mypads)

 

Framalistes et Framagroupes

Framalistes et Framagroupes permettent de créer des listes de discussion par email. Le serveur de Framalistes étant arrivé au maximum de ses capacités, nous avons ouvert Framagroupes en juin 2023, pour continuer à proposer ce service que nous trouvons indispensable. Framalistes et Framagroupes sont certainement les plus gros serveurs de listes de discussion (hors géants du Web) qui existent, avec :

  • Plus d’1,1 million d’utilisateurs et utilisatrices
  • 63 900 listes ouvertes
  • Environ 280 000 mails envoyés en moyenne par jour ouvré

Framaforms

Framaforms permet de créer simplement des questionnaires en ligne. Framaforms en chiffres c’est :

  • 867 000 visites par mois
  • 418 628 formulaires actuellement hébergés
  • 172 289 formulaires créés cette année

Graphique présentant l’évolution des visites sur Framforms (ça grimpe !)

Framacalc

Framacalc permet de créer des tableurs collaboratifs. C’est peut-être là encore la plus grosse base Ethercalc au monde avec :

  • 4 235 879 visites en 2023
  • 218 000 calcs hébergés

Graphique présentant l’évolution des visites sur Framacalc

Framateam

Framateam est un service de tchat, et permet une organisation d’équipe par canaux. C’est probablement l’une des plus grosses instances Mattermost publique au monde avec :

  • 148 870 utilisateurs et utilisatrices sur le service (dont 5 582 se connectent tous les jours)
  • 29 665 équipes qui s’organisent
  • 168 102 canaux de discussions
  • Plus de 43 millions de messages échangés depuis le lancement du service

Graphique présentant la répartition des messages envoyés sur Framateam sur un mois (on remarque une très forte utilisation en semaine !)

Framagit

Framagit est une forge logicielle, où développeurs et développeuses peuvent publier leur code et contribuer à celui des autres. Framagit est probablement un des plus gros serveurs Gitlab publics de France avec :

  • 70 679 projets hébergés
  • 49 642 utilisateurs et utilisatrices
  • 8 966 forks
  • 149 789 issues
  • 91 623 Merge requests
  • 1 764 909 notes

Capture écran du tableau d’accueil de Framagit

Framacarte

Framacarte permet de créer des cartes géographiques en ligne. Et en chiffres, c’est :

  • 2 770 510 visites en 2023
  • 6 690 utilisateurs et utilisatrices (+ 1 246 en un an)
  • 170 845 cartes hébergées (+ 33 476 en un an)

Graphique présentant l’évolution des visites sur Framacarte

Framatalk

Framatalk permet de créer ou rejoindre un salon de vidéoconférence. Et en chiffres, c’est :

  • 656 765 visites en 2023 (+ 45 % par rapport à l’an passé)
  • En moyenne 75 conférences actives pour 200 participant⋅es par jour ouvré

Graphique présentant l’évolution des visites sur Framatalk (remarquez cet énorme pic pendant l’année des confinements !)

Framindmap

Framindmap permet de créer des cartes mentales. En chiffres, Framindmap c’est :

  • 295 379 visites en 2023
  • 1,13 million de cartes mentales hébergées
  • 489 690 utilisateurs et utilisatrices

Graphique présentant l’évolution des visites sur Framindmap

 

Framavox

Framavox permet à un collectif de se réunir, débattre et prendre des décisions, dans un seul endroit. Framavox est probablement une des plus grosses instances existantes de l’excellent logiciel Loomio, avec :

  • 119 633 utilisateurs et utilisatrices
  • 124 566 visites en 2023
  • 12 265 communautés

Framavox – Illustration de David Revoy

Framagenda

Framagenda permet de créer des calendriers en ligne. Et en chiffres, c’est :

  • 260 000 calendriers
  • 122 919 utilisateurices

Framaspace

Framaspace est un environnement de travail collaboratif pour les petites associations et collectifs. En chiffres, c’est :

  • 850 associations et petits collectifs qui ne s’organisent pas chez Google
  • 750 nouveaux espaces ouverts en 2023
  • 16 serveurs (dédiés et machines virtuelles) pour 640 To d’espace disque provisionné
  • Plus de 800 000 fichiers hébergés
Une licorne déguisée en cosmonaute (avec une passoire sur la tête) marche sur les nuages et souffle des bulles. Dans ces bulles, on retrouve des cubes symbolisant le travail en commun (dossiers, boite à outils, livres, machine à écrire, boulier, etc.).

Framaspace – Illustration de David Revoy

PeerTube

PeerTube est une alternative aux plateformes vidéo. Et en chiffres c’est :

  • 300 000 utilisateurs et utilisatrices
  • 893 000 vidéos
  • 1 151 instances publiques
  • 287 000 commentaires sur les vidéos
  • 231 millions de vues (on compte une vue à partir de 30 secondes sur la vidéo)
  • 434 To de fichiers
  • 413 issues résolues en 2023 (sur 4 360 issues traitées au total)
  • 363 591 visites sur JoinPeerTube.org
  • 2 développeurs salariés (le 2e a rejoint l’équipe en septembre !)

Statistiques PeerTube des 3 derniers mois de 2023 : instances, utilisateurices, commentaires, vidéos, vues et poids des vidéos

Mobilizon

Mobilizon est l’alternative que nous proposons aux groupes et événements Facebook. En chiffres, c’est :

  • 313 554 événements
  • 29 789 utilisateurs et utilisatrices
  • 86 instances
  • 3 438 groupes
  • 1 seul développeur (même pas à temps plein !)

Mobilizon – Illustration de David Revoy

Framadrive

Framadrive, service de stockage de documents, n’est plus ouvert aux inscriptions, mais fonctionne toujours ! Et en chiffres, c’est :

  • 10,8 millions de fichiers
  • 4 794 utilisateurs et utilisatrices
  • 2,6 To d’espace disque utilisé

Framapiaf

Framapiaf, installation du logiciel de micro-bloging Mastodon, n’est plus ouvert aux nouvelles inscriptions mais reste bien actif. En chiffres, c’est :

  • 1 500 utilisateurs et utilisatrices s’étant connecté·es dans les 30 derniers jours
  • 850 utilisateurs et utilisatrices ayant posté au moins un message dans les 30 derniers jours

Dorlotons Dégooglisons – Illustration de David Revoy

Infrastructure technique

Framasoft est, à notre connaissance, le plus gros hébergeur associatif de services en ligne au monde. Et a priori, ce modèle de fonctionnement associatif n’existe nulle part ailleurs ! En chiffres :

  • 58 serveurs et 60 machines virtuelles qui hébergent nos services en ligne
  • 0,6 tonne équivalent CO2 pour la consommation électrique annuelle de notre infrastructure technique (notre hébergeur Hetzner utilisant des énergies renouvelables hydroélectriques et éoliennes)
  • 1 admin sys à temps plein et 2 personnes tech en soutien
  • 1 personne au support à temps plein

Je participe au financement des Framaservices

 

L’association et les communs culturels

Les services en ligne que nous mettons à disposition du public ne sont pas les seuls à occuper nos journées. Voilà quelques chiffres concernant d’autres actions que nous avons menées à bien cette année.

Dessin dans le style d'un jeu vidéo de combat, où s'affronte l'éléphant et le piaf de Dégooglisonse et le monstre de Google Suite.

C’est grâce à vos dons que Espéhef et Ahèmvé font face à Hydrooffice ! Illustration de David Revoy

En interne

  • Framasoft c’est 28 membres bénévoles et 11 salarié⋅es
  • 45 interventions en 2023, en présentiel et/ou en ligne sur le numérique, les communs culturels et leurs enjeux
  • Plus de 130 articles publiés sur le Framablog en 2023
  • 2 auteur⋅ices accompagné⋅es par notre maison d’édition Des Livres en Communs

Les projets partagés

  • 1 097 notices sur l’annuaire Framalibre
  • Une formation et un MOOC créés à destination d’hébergeurs de services éthiques
  • 21 prestataires en capacité d’accompagner des associations dans leur émancipation numérique recensés sur le site emancipasso.org
  • 5 visites d’étude dans 5 pays d’Europe pour le projet ECHO Network
  • 8 années de coordination du collectif CHATONS regroupant actuellement 91 hébergeurs alternatifs

Je soutiens les actions de Framasoft

Nous avons besoin de vous !

C’est grâce à vos dons que nous pouvons garantir une totale indépendance financière de l’association : liberté d’expérimenter, de poursuivre, de rater, d’arrêter, de continuer nos projets, des plus sérieux aux plus loufoques, toujours en gardant le cap de notre projet associatif d’éducation populaire aux enjeux du numérique et des communs culturels. Et en chiffres :

  • 93 % de notre budget est financé par des dons
  • 5 463 donateur⋅ices financent des actions utiles à plus de 1,8 million de personnes chaque mois
  • 70 % du budget est consacré à la masse salariale

Répartition du budget de Framasoft

 

Framasoft est une association d’intérêt général : tous les dons qui nous sont faits sont défiscalisables à hauteur de 66 % pour les contribuables français⋅es. Ainsi un don de 100 € ne vous coûtera en réalité que 34 € après défiscalisation.

Barre de dons Framasoft le 28 décembre 2023, à 76% - 151079 €

Si nous voulons boucler notre budget pour 2024, il ne nous reste que 3 jours pour récolter 48 000 € : nous n’y arriverons pas sans votre aide !

 

Je fais un don à Framasoft

 

Échirolles libérée ! La dégooglisation (2)

Par : Framasoft
17 mars 2023 à 02:42

Voici le deuxième volet du processus de dégooglisation de la ville d’Échirolles (si vous avez manqué le début) tel que Nicolas Vivant nous en rend compte. Nous le re-publions volontiers, en souhaitant bien sûr que cet exemple suscite d’autres migrations vers des solutions libres et plus respectueuses des citoyens.


Dégooglisation d’Échirolles, partie 2 : la transformation numérique

par Nicolas Vivant

Le numérique est en train de vivre une révolution. Disposer d’une stratégie, même étayée par des enjeux politiques forts, ne permet pas d’y échapper. Le monde change et il faut s’adapter, sous peine de passer à côté des nombreuses possibilités offertes par les dernières technologies… et de se noyer dans la masse de données que nous générons chaque jour. Les mots-clés du changement : collaboratif, transparence, ouverture. Mais qu’est ce que cela veut dire, concrètement ?

L’inévitable transformation numérique

L’informatique s’est construite, depuis les années 90, autour d’un modèle que nous connaissons toutes et tous, et qui est en train de disparaître. Le poste client repose généralement sur :

  • Un système d’exploitation (généralement Windows, parfois Mac, rarement Linux)
  • Une suite bureautique (souvent Microsoft, parfois LibreOffice)
  • Un serveur de fichiers (avec un classement par arborescence et une gestion des droits centralisée)
  • Une messagerie (avec un client lourd de type Outlook, ou via une interface web) souvent couplée à un agenda

L’évolution que l’on constate partout :

  • Un système d’exploitation qui devient une simple interface de connexion
  • De plus en plus de terminaux mobiles (smartphone, PC portables, tablettes)
  • Des applications qui sont le plus souvent accessibles via un navigateur web
  • Un logiciel intégrant les fonctions de suite bureautique, de messagerie, d’agenda, d’édition collaborative et d’échanges textuels, audio ou vidéo (souvent basé sur un « cloud »)

Le changement culturel à opérer est majeur. Les utilisateurs, aux compétences souvent durement acquises, vont devoir s’adapter et notre responsabilité est de nous assurer que cette transition ne se fera pas dans la douleur.

Des fonctionnements durablement inscrits dans notre rapport à l’informatique sont repensés, sans que la question de l’adoption par les utilisateurs se pose. Exemple : l’organisation et la recherche de l’information. Aujourd’hui, la plupart des serveurs de fichiers et des systèmes de stockage de données sont organisés sous la forme d’une arborescence. Pendant très longtemps, ce classement a été le moyen le plus efficace de retrouver de l’information. Mais la masse de données numériques a grandi, la taille (et le nombre) des répertoires est devenue énorme, et les moteurs de recherche sont souvent inefficaces/lents (cf. la fonction « recherche » de l’explorateur de Windows quand il s’agit de chercher sur un serveur).

En ligne, cette question a été tranchée depuis longtemps. Aux début de l’internet, deux moteurs de recherche dominaient le marché : Yahoo, alors basé sur un classement des sites web en arborescence, par grands domaines, et Altavista (de la société, aujourd’hui disparue, Digital), qui fonctionnait sur le même principe que Google avec un unique champ de recherche. La masse d’information à gérer ayant explosé, c’est ce dernier principe qui a prévalu.

On a parfois cru que la GED (Gestion Électronique de Documents), pouvait être une réponse. Mais l’effort à consentir pour ajouter, souvent manuellement, les métadonnées lui permettant d’être efficace était important. Ce qu’on appelle le « big data » a tout changé. Aujourd’hui, la grande majorité des métadonnées peuvent être générées automatiquement par une analyse du contenu des documents, et des moteurs de recherche puissants sont disponibles. Dans ce domaine, le logiciel libre est roi (pensez à Elastic Search) et des solutions, associées à un cloud, permettent de retrouver rapidement une information, indépendamment de la façon dont elle est générée, classée ou commentée. C’est un changement majeur à conceptualiser dans le cadre de la transformation numérique, et les enjeux de formation et d’information des utilisatrices et utilisateurs ne peuvent pas être ignorés.

S’organiser pour évoluer

Si la feuille de route des élus échirollois ne nous dit pas ce qui doit être fait, elle met l’accent sur un certain nombre de thèmes qu’il va falloir prendre en compte : limitation de l’impact environnemental, réduction de toutes les fractures numériques, gestion responsable des données, autonomie et logiciels libres. À nous de nous adapter, en prenant garde, comme toujours, à la cohérence, la sécurité et la stabilité du système d’information… et en ne négligeant ni l’effort de formation, ni la nécessaire communication autour de ces changements.

Dans ma commune, c’est le rôle de la direction de la stratégie et de la culture numériques (souvent appelée, ailleurs, « direction de la transformation — ou de la transition — numérique ») en lien étroit avec la DSI, qui dispose des compétences opérationnelles.

Conjuguer autonomie et déploiement de logiciels libres a un coût : celui de l’expertise technique. Sans compétences techniques fortes, le nombre de prestations explose nécessairement et vient contredire l’objectif d’un système d’information maîtrisé, aussi bien en termes de responsabilités qu’au niveau financier. Hébergement, installation, paramétrage, sécurisation, maintenance et formation doivent pouvoir, autant que possible, être assurés en interne. Le DSI lui-même doit pouvoir faire des choix sur la base de critères qui ne sont pas seulement fonctionnels mais également techniques. La réorganisation du service est donc inévitable et l’implication de la direction des ressources humaines indispensable. Vouloir mettre en œuvre une politique autour du libre sans compétences ni appétences pour le sujet serait voué à l’échec.

À Échirolles, la grande proximité entre DSCN et DSI a permis de décliner la stratégie numérique en méthodologies opérationnelles qui, mises bout à bout, permettent de s’assurer que nous ne perdons pas de vue l’objectif stratégique. Pour chaque demande d’un nouveau logiciel exprimée par un service, par exemple, nous procédons comme suit :

  • Existe-t-il un logiciel en interne permettant de répondre au besoin ? Si oui, formons les utilisateurs et utilisons-le.
  • Si non, existe-t-il un logiciel libre permettant de répondre au besoin ? Installons-le.
  • Si non, existe-t-il un logiciel propriétaire ? Achetons-le.
  • Si non, en dernier recours, créons-le.

On mesure immédiatement ce que ce fonctionnement implique au niveau du recrutement et de l’organisation : il nous faut une équipe capable de gérer cette procédure de bout en bout et donc, forcément, une compétence en développement. Nous avons donc créé un « pôle applicatif » en charge de ce travail, et recruté un développeur. Et puisque la question de la contribution se pose également, nous avons décidé que 20 % du temps de travail de ce poste serait consacré à des contributions au code de logiciels libres utilisés par la ville.

À chaque mise en place d’une solution technique, la question de l’interopérabilité se pose. Partant du principe que le « cloud » deviendra central dans l’architecture future du système d’information, nous nous sommes penchés sur les logiciels libres qui permettraient de remplir cette fonction et nous avons fait le choix, très tôt et comme beaucoup, de Nextcloud, associé à Collabora pour l’édition collaborative des documents. Nous nous assurons donc, depuis, que tout nouveau logiciel installé dans la collectivité sera correctement interopérable avec ce logiciel quand, dans quelques années, la transition sera achevée.

Mais nous parlerons de logiciels dans la troisième partie de ce récit.

Retour vers l’épisode 1 : la structuration.

***

Retrouvez-moi sur Mastodon : https://colter.social/@nicolasvivant

De la friture sur le Fediverse ?

Par : Framalang
13 novembre 2022 à 04:06

Nous vous avons proposé déjà trois articles qui font écho à l’actualité récente autour de Mastodon en voici un 4e, celui d’Aral Balkan, traduit pour vous par Framalang. Le héraut du SmallWeb insiste avec humour sur un point en effet crucial : la taille géante de certaines instances, due à la conception technique même du Fédiverse, risque d’être problématique…

Donc, après :

Voici Is the fediverse about to get Fryed ?

Traduction Framalang :  Claire, Fabrice, goofy, Henri-Paul, jums

Le Fédiverse va-t-il stephenfrire ?

(Ou « Pourquoi chaque pouet est aussi potentiellement une attaque par déni de service »)

par Aral Balkan

bandeau du compte mastodon de Fry, avec sa tête (homme âgé barbu souriant) en médaillon. le compte annonce (au moment de sa capture 5 pouets, 0 abonnements 27 000 abonnés"

Stephen Fry est une célébrité outre-Manche  : écrivain, humoriste, acteur et vedette de la TV (sa page Wikipédia)

 

Stephen est un gros poisson dans une petite mare (oui, j’en ai d’autres en réserve).

Attention : le Fédivers est sur le point de frire. Stephen Fry(re) bien sûr.

À la suite du récent rachat de Twitter par un milliardaire proto-fasciste immature, des gens ont fui1 vers le Fédiverse2. Parmi eux, certains avaient, au moins sur Twitter, des millions de followers, comme Greta Thunberg et, plus récemment, Stephen Fry3

— Eh bien, c’est sûrement une bonne chose, non ? Tout le monde va parler du Fédiverse, de la décentralisation, et peut-être même de ce Small Web dont tu parles tout le temps, Aral, non ?

Eh bien, oui et non… Trop de bonnes choses tue les bonnes choses. Et, dans le Fédiverse actuel, les bonnes choses seraient les « comptes populaires ». En fait, cela pourrait bien être fatal (pour les instances Mastodon). Je vais essayer de détailler dans cet article ce que je veux dire en prenant mon propre compte comme exemple.

Comment tuer un Mastodon(te)

(indice : en étant bavard quand vous êtes populaire)

Inutile de le préciser, je ne suis pas une célébrité.
Et pourtant, dans le Fédiverse, je me retrouve dans une situation un peu unique dans laquelle :

1. J’ai ma propre instance Mastodon, juste pour moi4.
2. Je suis suivi par pas mal de personnes. Plus de 22 000, pour être précis5.
3. Je suis beaucoup de personnes, et j’aime vraiment avoir des conversations avec elles (je pense que c’est ce que les jeunes branchés appellent « l’engagement »).

Malheureusement, la combinaison de ces trois facteurs a créé la tempête parfaite6, ce qui veut dire que désormais, chaque fois que je poste quelque chose qui suscite beaucoup d’engagement, je finis par conduire une attaque par déni de service contre moi-même.

Mastodon : déni de service en tant que service ?

Hier, c’était mon anniversaire.
Et, bien sûr, j’ai posté sur ce sujet depuis mon instance Mastodon.

tête d'Aral qui fait l'andouille sur un pouet de mastodon et demande en anglais : "qui a deux pouces et 46 ans aujourd'hui ?"

J’ai eu pas mal de réponses. Et, pour être poli, j’ai commencé à répondre à tout le monde avec des messages de remerciements. Oh non, mon pauvre naïf ! Qu’est-ce que tu n’avais pas fait ?

Je vais laisser mon ami Hugo Gameiro, qui gère masto.host et héberge mon instance, expliquer ce qui s’est passé ensuite7 :

Vous avez beaucoup d’engagement et cela sollicite beaucoup Sidekiq8.

Prenez, par exemple, votre message d’anniversaire. En plus de demander à des milliers de serveurs de traiter votre demande de réalisation (on appelle ça des « jobs ») pour propager votre message (pour 23 000 abonnés, disons 3 000 serveurs), votre serveur au moment de la création de votre message va créer 3 000 jobs Sidekiq. Et comme votre Sidekiq n’a que 12 threads, traiter 3 000 jobs va prendre du temps puisqu’il ne peut en traiter que 12 à la fois.
Ensuite, pour chaque réponse à ce message, 3 000 jobs sont à nouveau créés, afin que vos abonnés puissent voir votre réponse sans avoir à changer de serveur ou aller sur votre profil. Et puis, si vous répondez à votre réponse, 3 000 jobs supplémentaires sont créés, etc.
Si vous répondez aux 100 réponses que vous avez reçues en 10 minutes (en supposant que l’estimation de mon nombre de serveurs est correcte), vous créez 300 000 jobs Sidekiq. C’est pour cela que ça bouchonne.

Mais qu’est-ce que tout cela veut bien dire, si on omet le jargon technique ?
Eh bien, que je parlais trop en étant trop connu de tous.

tableau de bord de sidekiq avec plusieurs graphiques et des chiffres qui montrent un pic de fréquentation que le logiciel a du mal à traiter
Voilà à quoi ressemble un embouteillage sur Mastodon.

Alors, quelle est la solution ?
Eh bien, il n’y a qu’une chose à faire quand vous vous retrouvez dans ce pétrin : agrandir votre instance Mastodon9. Le problème ? Ça commence à coûter cher.
Avant la dernière migration de Twitter10, je payais environ 280 €/an (un peu plus de 20 €/mois) pour mon instance Mastodon grâce à un partenariat que j’avais avec Hugo depuis le début. Cette semaine, je l’ai agrandie avec un plan à 50 €/mois. Et ce n’est toujours pas assez, comme le montre mon message d’anniversaire, donc Hugo a gentiment suggéré de me proposer un plan sur mesure.
Le problème n’est pas résolu pour autant, il est juste repoussé (sauf si cet article énerve tout le monde, bien sûr).
Heureusement, comme j’ai ma propre instance, la seule personne pénalisée par cette dépense supplémentaire, c’est moi. Mais que se serait-il passé si j’étais sur une instance publique gérée par quelqu’un d’autre ?

Tu déconnes, Elon ?

tweet iroique d'Aral en anglais ; Silicon Vallée : on va rendre les gens dépendants en leur filan des sucreries gratuites pour qu'ils ne se rendent pas compte qu'on les trait comme des vaches à lait / Elon Musk : faisons-les payer 8 dollars par moi pour les sucreries

Si Elon Musk voulait détruire mastodon.social, l’instance phare de Mastodon, il lui suffirait de s’y inscrire11.
Heureusement, Elon n’est pas assez intelligent pour ça.

Je plaisante, bien sûr… Eugen bannirait très probablement son compte dès qu’il le verrait. Mais ça illustre un problème : Elon est facile à bannir. Stephen Fry l’est beaucoup moins. C’est un véritable trésor national pour nous tous. On ne le bannit pas comme ça.
Et pourtant, Stephen peut lui aussi (bien qu’involontairement) coûter très cher aux gens qui gèrent des instances Mastodon, simplement en rejoignant l’une d’elles12..
La solution, pour Stephen tout du moins, est simple : il devrait gérer sa propre instance personnelle.
Ou demander à quelqu’un de le faire à sa place, comme je le fais13.
Gérer sa propre instance apporterait aussi à Stephen un autre bénéfice : il serait automatiquement vérifié. Après tout, si vous parlez à, mettons, @stephen@social.stephenfry.com, vous pouvez être certain que c’est bien lui parce que vous savez qu’il gère son propre domaine.

Des instances personnelles à la rescousse

Mon discours au Parlement européen sur les problèmes avec la Big Tech et les approches différentes que proposent Mastodon, le Fédiverse, et le Small Web.

— Attends, je suis largué… Tu ne viens pas de dire que les instances personnelles étaient une partie du problème ?
— Oui et non : elles le sont et elles ne devraient pas l’être.

Si ActivityPub (le protocole) et Mastodon (un serveur qui adhère à ce protocole) avaient été conçus pour promouvoir la décentralisation, alors avoir plus d’instances sur le réseau ne serait pas un problème. En fait, ça serait même le signe d’un réseau décentralisé sain.
Cependant, ActivityPub et Mastodon ont été conçus de la même manière que la Big Tech / Big Web : pour encourager des services qui hébergent le plus d’utilisateurs14 possible.
Cette architecture est à la fois complexe (ce qui la rend difficile et coûteuse à héberger) et très efficace pour la Big Tech (où les choses sont centralisées et passent à l’échelle verticalement, et où le but est d’avoir / de contrôler / d’exploiter autant d’utilisateurs que possible).
Dans la Big Tech, le coût initial pour passer à l’échelle est subventionné par de nombreuses sociétés de capital-risque (des personnes riches investissant dans de nouveaux business d’extraction et d’exploitation – ce que la Silicon Valley appelle des startups – dans le but de devenir encore plus riches), et ça mène à ces silos géants15 que sont aujourd’hui les Google, Facebook et Twitter.
Toutefois, à la différence de la Big Tech, le but avoué du Fédiverse est de décentraliser les choses, pas de les centraliser. Du coup, comment pourrions-nous atteindre l’opposé des buts de la Big Tech en adoptant leurs architectures de base ?
Lorsque vous adoptez le design de quelque chose, vous héritez aussi des critères de réussite qui ont mené à ce design. Si ces critères de réussite ne correspondent pas à vos objectifs, vous avez un sacré problème.
Pour le dire plus simplement :
N’adoptez pas les critères de réussite de la Big Tech, sinon vous deviendrez la Big Tech.

Ce n’est pas la taille qui compte

Aujourd’hui, il y a une équivalence entre la taille de mastodon.social (l’instance gérée par Eugen) et le succès de Mastodon (le logiciel créé par Eugen). C’est très dangereux. Plus mastodon.social grossit, plus il va ressembler à Twitter.
Je peux presque vous entendre crier : « Mais Aral, c’est fédéré ! Au moins, il n’y a pas de verrous sur mastodon.social ! ».
Et c’est vrai.
Vous savez ce qui est également fédéré ? L’e-mail.
Avez-vous déjà entendu parler de cette petite et vieille instance appelée Gmail ? (Ou peut-être les termes « adopte, étend, étouffe » ?)
Savez-vous ce qui arrive à votre e-mail si Google déclare (à tort ou à raison) que vous êtes un spam ? Personne ne voit votre e-mail.
Vous savez ce qui se passe si mastodon.social bloque votre instance ? Des centaines de milliers de gens (bientôt des millions ?) ne pourront plus décider d’afficher ou non vos messages.
Que se passe-t-il quand votre instance bloque mastodon.social ? Absolument rien.
C’est un réel déséquilibre des puissances.

La décentralisation commence par soi-même

Mastodon est non-lucratif, et je n’ai pas de raison de croire qu’Eugen n’ait pas les meilleures intentions du monde. Et pourtant, la décentralisation commence par se décentraliser soi-même.
C’est dans l’intérêt du Fédiverse que mastodon.social donne le bon exemple en limitant sa taille volontairement.
En fait, ça devrait même être intégré au logiciel. Les instances Mastodon devraient être empêchées de croître au-delà d’une certaine taille. Les instances qui sont déjà trop grosses devraient avoir des moyens d’encourager les gens à migrer vers des plus petites.
En tant que communauté, nous devrions aborder les grandes instances comme des tumeurs : comment pouvons-nous les détruire pour qu’elles ne soient plus un danger pour l’organisme ?
En poussant ce raisonnement, on arrive au concept du Small Web, un internet où nous possédons et maîtrisons notre propre lieu (ou nos propres lieux).

Cliquez sur l’image pour voir une vidéo (sur aperi.tube, une instance PeerTube) : Aral expliquant ce qu’est pour lui le Small Web


Small is beautiful ! (Petit c’est mieux) (octobre 2022) : Qu’est-ce que le Small Web et pourquoi en avons-nous besoin ?

 

Cui-cui ?

Je ne dis pas que les protocoles et applications actuels du Fédiverse peuvent, vont, ou même devraient évoluer vers le Small Web16. Pour l’instant, le Fédiverse est un palliatif inestimable qui fournit un lieu plus sûr que les fosses septiques centralisées de la Silicon Valley.

Le temps que durera le palliatif dépendra de notre capacité à résister à la centralisation. Les designs des serveurs et des protocoles qui incitent au passage à l’échelle vertical ne rendront pas forcément cette tâche plus facile. Et pourtant, il y a des moyens de pression sociaux que nous pouvons utiliser pour contrer leurs effets.

La dernière chose qu’on souhaite, c’est qu’une poignée de Zuckerbergs au petit pied gouvernent le Fédiverse. Ou pire encore, que vous deveniez vous-même un de ces mini-Zuckerbergs.

J’aime le fait que le Fédiverse existe. Et j’ai le plus grand respect pour les efforts gargantuesques qui lui sont dédiés. Mais je suis aussi très préoccupé par les décisions prises en termes d’architecture qui incitent à la centralisation, et non à la décentralisation. Je nous implore de reconnaître cela, pour limiter les risques du mieux que nous le pouvons, pour nous efforcer d’apprendre de nos erreurs, et pour faire encore mieux demain.
Gens d’ActivityPub et de Mastodon :
Considérez-moi comme votre canari dans une mine de charbon
« Cui-cui ! Cui-cui ! Cui-cui ! »

 

*Si vous souhaitez soutenir la Small Technology Foundation, qui est sans but lucratif : https://small-tech.org/fund-us

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