Vue normale

Il y a de nouveaux articles disponibles, cliquez pour rafraîchir la page.
À partir d’avant-hierFlux principal

Framasoft in cifre, edizione 2023

Par : Framatophe
29 décembre 2023 à 06:21

Qual è l’impatto concreto delle azioni della nostra associazione ? È questa la domanda a cui ci piace rispondere alla fine dell’anno (vedi dati 2022) : prendersi il tempo per quantificare le nostre azioni è essenziale per rendersi conto del servizio che possiamo fornire agli altri. Iniziamo con le Framastatistiche 2023 !

🦆 VS 😈 : Riprendiamo terreno ai giganti del web !

Grazie alle vostre donazioni (66 % deducibili dalle tasse), l’associazione Framasoft lavora per far progredire il web etico e conviviale. Una sintesi dei nostri progressi nel 2023 è disponibile sul sito web Support Framasoft..

➡️ Leggete la serie di articoli di questa campagna (novembre-dicembre 2023).

 

Illustration de Hydroffice, un monstre serpentin à cinq têtes avec des crocs, ornées des logos des outils de la Google Suite

Clicca per sostenerci e contribuire a respingere Hydrooffice – Illustrazione CC-By David Revoy

Grazie a Nilocram per la traduzione !

Per quanto riguarda i nostri servizi online…

Più di 1,8 milioni di persone visitano i nostri siti web ogni mese : è il doppio delle visite che Disneyland Paris riceve ogni mese ! Questa cifra è aumentata del 16 % rispetto all’anno scorso, quindi è pazzesco (e molto motivante) pensare che ciò che facciamo sia utile a così tante persone. E cosa significa questo, per ogni singolo servizio ?

Dessin d'un piaf sur la tête d'un éléphant, tous deux en position de kung fu.

Clicca per sostenerci e aiutare Espéhef e Ahèmvé – Illustrazione CC-By David Revoy

Framadate

Framadate consente di creare dei mini-sondaggi, in particolare per trovare la fascia oraria giusta per gli appuntamenti. E in cifre, Framadate significa :

  • 33.785.780 visite nel 2023
  • 1,2 milioni di sondaggi ospitati nel 2023
  • 80.000 sondaggi creati in più rispetto al 2022

Grafico che mostra il numero di visite a Framadate

Framapad

Framapad consente a più persone di scrivere sullo stesso documento. Framapad è senza dubbio uno dei più grandi servizi Etherpad al mondo, con :

  • 510.900 pad ospitati attualmente
  • Diversi milioni di pad ospitati dal lancio del servizio
  • 309.000 account su MyPads (+ 60.000 rispetto al 2022)
  • Oltre 5 milioni di visite nel 2023

Grafico che mostra la distribuzione dei pad in base alle nostre istanze Framapad (pad annuali, bimestrali, settimanali, semestrali, mensili e account Mypads)

 

Framalistes e Framagroupes

Framalistes e Framagroupes consentono di creare liste di discussione via e-mail. Poiché il server di Framalistes ha raggiunto la sua capacità massima, nel giugno 2023 abbiamo aperto Framagroupes per continuare a offrire questo servizio, che riteniamo indispensabile. Framalistes e Framagroupes sono senza dubbio i più grandi server di liste di discussione (esclusi i giganti del Web) esistenti, con :

  • Più di 1,1 milioni di utenti
  • 63.900 liste aperte
  • Circa 280.000 e-mail inviate in media ogni giorno lavorativo

Framaforms

Framaforms semplifica la creazione di questionari online. Framaforms in cifre :

  • 867.000 visite al mese
  • 418.628 moduli attualmente ospitati
  • 172.289 moduli creati quest’anno

Grafico che mostra il numero di visite a Framaforms (in aumento !)

Framacalc

Framacalc consente di creare fogli di calcolo collaborativi. È forse il più grande istanza Ethercalc del mondo, con :

  • 4.235.879 visite nel 2023
  • 218.000 calcoli ospitati

Grafico che mostra il numero di visite a Framacalc

Framateam

Framateam è un servizio di chat che consente di organizzare dei team suddivisi per canale. È probabilmente una delle più grandi istanze pubbliche di Mattermost al mondo, con :

  • 148.870 utenti del servizio (di cui 5.582 si collegano ogni giorno)
  • 29.665 team
  • 168.102 canali di discussione
  • Più di 43 milioni di messaggi scambiati dal lancio del servizio

Grafico che mostra la distribuzione dei messaggi inviati a Framateam nell’arco di un mese (notare l’utilizzo molto elevato durante la settimana !)

Framagit

Framagit è una fucina di software dove gli sviluppatori possono pubblicare il proprio codice e contribuire a quello degli altri. Framagit è probabilmente uno dei più grandi server Gitlab pubblici in Francia, con :

  • 70 679 progetti ospitati
  • 49 642 utenti
  • 8 966 fork
  • 149 789 issues
  • 91 623 Merge requests
  • 1 764 909 note

Screenshot della home page di Framagit

Framacarte

Framacarte consente di creare mappe online. E in cifre, è :

  • 2 770 510 visite nel 2023
  • 6 690 utenti (+ 1 246 in un anno)
  • 170 845 mappe ospitate (+ 33.476 in un anno)

Grafico del numero di visite a Framacarte

Framatalk

Framatalk consente di creare o di unirsi a una sala di videoconferenza. E in cifre, questo è :

  • 656 765 visite nel 2023 (+ 45 % rispetto all’anno scorso)
  • Una media di 75 conferenze attive per 200 partecipanti per giorno lavorativo

Grafico che mostra l’evoluzione delle visite a Framatalk (si noti l’enorme picco durante l’anno di confinamento !)

Framindmap

Framindmap consente di creare mappe mentali. In cifre, Framindmap è :

  • 295 379 visite nel 2023
  • 1,13  milioni di mappe mentali ospitate
  • 489 690 utenti

Grafico che mostra il numero di visite a Framindmap

 

Framavox

Framavox consente a un gruppo di persone di incontrarsi, discutere e prendere decisioni in un unico luogo. Framavox è probabilmente una delle più grandi istanze esistenti dell’eccellente software Loomio, con :

  • 119 633 utenti
  • 124 566 visite nel 2023
  • 12 265 comunità

Framavox – Illustrazione di David Revoy

Framagenda

Framagenda consente di creare calendari online. In cifre, si tratta di :

  • 260 000 calendari
  • 122 919 utenti

Framaspace

Framaspace è un ambiente di lavoro collaborativo per piccole associazioni e gruppi. In cifre, si tratta di :

  • 850 associazioni e piccoli gruppi non organizzati da Google
  • 750 nuovi spazi aperti entro il 2023
  • 16 server (dedicati e macchine virtuali) per 640 TB di spazio su disco
  • Più di 800.000 file ospitati su Framaspace

Une licorne déguisée en cosmonaute (avec une passoire sur la tête) marche sur les nuages et souffle des bulles. Dans ces bulles, on retrouve des cubes symbolisant le travail en commun (dossiers, boite à outils, livres, machine à écrire, boulier, etc.).

Framaspace – Illustrazione di David Revoy

PeerTube

PeerTube è un’alternativa alle piattaforme video. E in cifre è :

  • 300 000 utenti
  • 893 000 video
  • 1 151 istanze pubbliche
  • 287 000 commenti ai video
  • 231 milioni di visualizzazioni (una visualizzazione viene conteggiata a partire da 30 secondi)
  • 434 To di file
  • 413 issues risolti nel 2023 (su un totale di 4.360 issues trattate)
  • 363 591 visite a JoinPeerTube.org
  • 2 sviluppatori stipendiati (il secondo si è unito al team a settembre !)

Statistiche di PeerTube per gli ultimi 3 mesi del 2023 : istanze, utenti, commenti, video, visualizzazioni e peso dei video

Mobilizon

Mobilizon è la nostra alternativa ai gruppi e agli eventi di Facebook. In cifre, è :

  • 313 554 eventi
  • 29 789 utenti
  • 86 istanze
  • 3 438 gruppi
  • 1 sviluppatore (nemmeno a tempo pieno !)

Mobilizon – Illustrazione di David Revoy

Framadrive

Framadrive, il servizio di archiviazione di documenti, non è più aperto alle iscrizioni, ma funziona ancora ! In cifre, si tratta di :

  • 10,8 milioni di file
  • 4 794 utenti
  • 2,6 TB di spazio su disco utilizzato

Framapiaf

Framapiaf, un’istanza del software di micro-blogging Mastodon, non è più aperta a nuove registrazioni ma rimane molto attiva. In cifre, si tratta di :

  • 1 500 utenti che si sono collegati negli ultimi 30 giorni
  • 850 utenti che hanno postato almeno un messaggio negli ultimi 30 giorni

Dorlotons Dégooglisons – Illustrazione di David Revoy

Infrastruttura tecnica

Per quanto ne sappiamo, Framasoft è il più grande fornitore associativo di servizi online al mondo. E a priori, questo modello di funzionamento associativo non esiste da nessun’altra parte ! In cifre :

  • 58 server e 60 macchine virtuali che ospitano i nostri servizi online
  • 0,6 tonnellate di CO2 equivalenti per il consumo annuale di elettricità della nostra infrastruttura tecnica (il nostro host, Hetzner, utilizza energia idroelettrica ed eolica rinnovabile)
  • 1 amministratore di sistema a tempo pieno e 2 addetti al supporto tecnico
  • 1 persona di supporto a tempo pieno

Partecipo a finanziare i (Frama-)servizi

 

L’associazione e i comuni culturali

I servizi online che forniamo al pubblico non sono le uniche cose che ci tengono occupati. Ecco qualche dato su alcune delle altre attività che abbiamo svolto quest’anno.

Dessin dans le style d'un jeu vidéo de combat, où s'affronte l'éléphant et le piaf de Dégooglisonse et le monstre de Google Suite.

È grazie alle vostre donazioni che Espéhef e Ahèmvé sono in grado di tenere testa a Hydrooffice ! Illustrazione di David Revoy

Attività interna

  • Framasoft conta 28 membri volontari e 11 dipendenti.
  • 45 presentazioni nel 2023, in presenza e/o online, sulle tecnologie digitali, i beni culturali comuni e le questioni in gioco.
  • Più di 130 articoli pubblicati sul Framablog nel 2023
  • 2 autori⋅ices accompagnati⋅ dalla nostra casa editrice Des Livres en Communs

I progetti in comune

  • 1 097 voci nell’annuario Framalibre
  • Un corso di formazione e un MOOC creato per chi ospita servizi etici
  • 21 operatori in grado di supportare le associazioni nella loro emancipazione digitale elencati sul sito emancipasso.org
  • 5 visite di studio in 5 Paesi europei per il progetto ECHO Network
  • 8 anni di coordinamento del collettivo CHATONS, che attualmente comprende 91 fornitori di hosting alternativi

Abbiamo bisogno del vostro aiuto !

È grazie alle vostre donazioni che possiamo garantire la totale indipendenza finanziaria dell’associazione : la libertà di sperimentare, di continuare, di fallire, di fermarci, di portare avanti i nostri progetti, dai più seri ai più strampalati, sempre in linea con il nostro progetto associativo di educazione popolare ai temi del digitale e dei beni culturali comuni. E in cifre :

  • Il 93 % del nostro bilancio è finanziato dalle donazioni
  • 5 463 donatori finanziano iniziative di cui beneficiano più di 1,8 milioni di persone ogni mese
  • Il70 % del bilancio è destinato al pagamento degli stipendi.

Ripartizione del bilancio di Framasoft

 

Framasoft è un’associazione di interesse generale : tutte le donazioni fatte a noi sono deducibili fino al 66 % per i contribuenti francesi. Quindi una donazione di 100 euro vi costerà in realtà solo 34 euro dopo gli sgravi fiscali.

Barre de dons Framasoft le 28 décembre 2023, à 76% - 151079 €

Se vogliamo raggiungere il nostro budget per il 2024, abbiamo solo 3 giorni per raccogliere 48 000 € : non possiamo farlo senza il vostro aiuto !

 

Fai una donazione

 

Framasoft in figures, 2023 edition

Par : Framasoft
28 décembre 2023 à 02:50

What is the concrete impact of our association’s actions ? That’s the question we like to answer at the end of the year : taking the time to quantify our actions is essential if we are to realise the service we can provide to others. Let’s get ready for Framastats 2023 !

🦆 VS 😈 : Let’s take back some ground from the tech giants !

Thanks to your donations to our not-for-profit, Framasoft is taking action to advance the ethical, user-friendly web. Find a summary of our progress in 2023 on our Support Framasoft page.

➡️ Read the series of articles from this campaign (Nov. – Dec. 2023)

Illustration de Hydroffice, un monstre serpentin à cinq têtes avec des crocs, ornées des logos des outils de la Google Suite

Click to support us and help push back Hydrooffice – Illustration CC-By David Revoy

 

As for our online services…

More than 1.8 million people visit our websites every month : that’s twice as many people as visit Disneyland Paris every month ! This figure is up 16 % on last year, so it’s pretty crazy (and very motivating) to think that what we do is useful to so many people. And what about service by service ?

Dessin d'un piaf sur la tête d'un éléphant, tous deux en position de kung fu.

Click here to support us and help Espéhef and Ahèmvé – Illustration CC-By David Revoy

Framadate

Framadate allows you to create mini-surveys, for example to find the right appointment time. And in figures, Framadate is :

  • 33,785,780 visits in 2023
  • 1.2 million hosted surveys in 2023
  • 80,000 more surveys created than in 2022

Graph showing the number of visits (blue) and page views (orange) to Framadate

Framapad

Framapad allows several people to write on the same document. Framapad is undoubtedly one of the largest Etherpad services in the world, with :

  • 510,900 pads currently hosted
  • Several million pads hosted since the launch of the service
  • 309,000 accounts on MyPads (+ 60,000 compared to 2022)
  • More than 5 million visits in 2023

Graph showing the distribution of pads according to our Framapad instances (annual, bimonthly, weekly, half-yearly, monthly pads and Mypads accounts).

Framalistes and Framagroupes

Framalistes and Framagroupes allow you to create email discussion lists. As the Framalistes server had reached its maximum capacity, we opened Framagroupes in June 2023 to continue offering this service, which we consider essential. Framalistes and Framagroupes are undoubtedly the largest discussion list servers in existence (excluding the web giants), with :

  • more than 1.1 million users
  • 63,900 open lists
  • An average of 280,000 messages sent per working day

Framaforms

Framaforms makes it easy to create online forms. Framaforms in figures :

  • 867,000 visits per month
  • 418,628 forms currently hosted
  • 172.289 forms created this year

Graph showing the evolution of visits (blue) and page views (orange) to Framforms (it’s going up !)

Framacalc

Framacalc allows you to create collaborative spreadsheets. It may also be the largest Ethercalc database in the world, with :

  • 4,235,879 visits in 2023
  • 218,000 hosted spreadsheets

Graph showing the number of visits (blue) and page views (orange) to Framacalc

Framateam

Framateam is a chat service that allows teams to be organised by channel. It is probably one of the largest public Mattermost instances in the world, with :

  • 148,870 users of the service (5,582 of which log on daily)
  • 29,665 teams
  • 168,102 discussion channels
  • More than 43 million messages exchanged since the launch of the service

Graph showing the distribution of messages sent to Framateam over a month (note the very high usage during the week !).

Framagit

Framagit is a software forge where developers can publish their code and contribute to the code of others. Framagit is probably one of the largest public Gitlab servers in France, with :

  • 70,679 hosted projects
  • 49,642 users
  • 8,966 forks
  • 149,789 issues
  • 91,623 merge requests
  • 1,764,909 commit notes

Screenshot of the Framagit homepage

Framacarte

Framacarte allows you to create maps online. And in figures, it’s :

  • 2,770,510 visits in 2023
  • 6,690 users (+ 1,246 in one year)
  • 170,845 hosted maps (+ 33,476 in one year)

Graph showing the number of visits (blue) and page views (orange) to Framacarte

Framatalk

Framatalk allows you to create or join a video conference room. And in numbers, that’s

  • 656,765 visits in 2023 (+45 % compared to last year)
  • An average of 75 active conferences with 200 participants per working day

Graph showing the number of visits (blue) and page views (orange) to Framatalk (note the huge spike during the year of lockdowns !)

Framindmap

Framindmap allows you to create mind maps. In numbers, Framindmap is :

  • 295,379 visits in 2023
  • 1.13 million hosted mind maps
  • 489,690 users

Graph showing the number of visits (blue) and page views (orange) to Framindmap

Framavox

Framavox allows a group of people to meet, discuss and make decisions in one place. Framavox is probably one of the largest existing instances of the excellent Loomio software, with :

  • 119,633 users
  • 124.566 visits in 2023
  • 12.265 communities

Framavox – Illustration by David Revoy

Framagenda

Framagenda allows you to create online calendars. In numbers, that’s :

  • 260,000 calendars
  • 122.919 users

Framaspace

Framaspace is a collaborative working environment for small associations and groups. In numbers, that’s :

  • 850 associations and small groups not organised by Google
  • 750 new spaces to be opened by 2023
  • 16 servers (dedicated and virtual machines) providing 640 TB of storage
  • More than 800,000 hosted files
Une licorne déguisée en cosmonaute (avec une passoire sur la tête) marche sur les nuages et souffle des bulles. Dans ces bulles, on retrouve des cubes symbolisant le travail en commun (dossiers, boite à outils, livres, machine à écrire, boulier, etc.).

Framaspace – Illustration by David Revoy

PeerTube

PeerTube is the alternative to video platforms. And in numbers, it’s :

  • 300,000 users
  • 893,000 videos
  • 1,151 public entities
  • 287,000 comments on videos
  • 231 million views (a view is counted from 30 seconds)
  • 434 TB of files
  • 413 issues resolved in 2023 (out of a total of 4,360 issues handled)
  • 363,591 visits to JoinPeerTube.org
  • 2 employees (the 2nd joined the team in September !)

PeerTube statistics for the last 3 months of 2023 : instances, users, comments, videos, views and weight of videos

Mobilizon

Mobilizon is our alternative to Facebook Groups and Events. In numbers, it’s :

  • 313,554 events
  • 29,789 users
  • 86 instances
  • 3,438 groups
  • 1 developer (not even full-time !)

Mobilizon – Illustration by David Revoy

Framadrive

Framadrive, the document storage service, is no longer open for registration, but it’s still working ! And in numbers, that’s :

  • 10.8 million files
  • 4,794 users
  • 2.6 TB of storage used

Framapiaf

Framapiaf, an installation of the microblogging software Mastodon, is no longer open to new registrations, but remains very active. In figures, there are :

  • 1,500 users who have registered in the last 30 days
  • 850 users who have posted at least one message in the last 30 days

The care given to our online services – Illustration by David Revoy

Technical infrastructure

To the best of our knowledge, Framasoft is the world’s largest web host for online services. And a priori, this associative operating model doesn’t exist anywhere else ! In figures :

  • 58 servers and 60 virtual machines hosting our online services
  • 0.6 tonnes of CO2 equivalent for the annual electricity consumption of our technical infrastructure (our host, Hetzner, uses renewable hydro and wind energy)
  • 1 full-time sysadmin and 2 technical support staff
  • 1 full-time support person

Support Framasoft

The association and the cultural commons

The online services we provide to the public are not the only things that keep us busy. Here are some figures on some of the other things we’ve been up to this year.

Dessin dans le style d'un jeu vidéo de combat, où s'affronte l'éléphant et le piaf de Dégooglisonse et le monstre de Google Suite.

It’s thanks to your donations that Espéhef and Ahèmvé are facing Hydrooffice. Illustration de David Revoy

Internally

  • Framasoft has 28 volunteers and 11 paid employees
  • 45 presentations in 2023, face-to-face and/or online, on digital technology, the cultural commons and related issues
  • over 130 articles published on the Framablog in 2023
  • 2 books published by our publishing house Des Livres en Communs (in French)

Shared projects

  • 1,097 entries in the Framalibre directory
  • A training course and a MOOC created for ethical service providers
  • 21 service providers able to support associations in their digital emancipation, listed on the emancipasso.org website
  • 5 study visits in 5 European countries for the ECHO Network project
  • 8 years of coordinating the CHATONS collective, which currently includes 91 alternative hosting providers

Support Framasoft

We need your help !

It’s thanks to your donations that we can guarantee the total financial independence of the association : the freedom to experiment, to continue, to fail, to stop, to continue our projects, from the most serious to the most mad, always in line with our associative project of popular education on digital issues and the cultural commons. And in figures :

  • 93 % of our budget comes from donations
  • 5,463 donors finance initiatives that benefit more than 1.8 million people every month
  • 70 % of the budget is spent on salaries

Breakdown of Framasoft’s budget (in order : Human resources, Servers and domains, Operating costs, Interventions, Communication, Project services, Bank charges and tax)

 

Once again this year, we need you, your support, your sharing to help us regain ground on the toxic GAFAM web and multiply the number of ethical digital spaces.

Barre de dons Framasoft le 28 décembre 2023, à 76% - 151079 €

If we want to balance our budget for 2024, we only have 3 days left to raise €48 000 : we can’t do it without your help !

Support Framasoft

 

Framasoft en chiffres, édition 2023

Par : Framasoft
28 décembre 2023 à 02:47

Quel est l’impact concret des actions de notre association ? C’est la question à laquelle nous aimons répondre en fin d’année (cf. chiffres 2022) : prendre le temps de chiffrer nos actions est essentiel pour réaliser le service que l’on peut rendre aux autres. En route pour les Framastats 2023 !

🦆 VS 😈 : Reprenons du terrain aux géants du web !

Grâce à vos dons (défiscalisables à 66 %), l’association Framasoft agit pour faire avancer le web éthique et convivial. Retrouvez un résumé de nos avancées en 2023 sur le site Soutenir Framasoft.

➡️ Lire la série d’articles de cette campagne (nov. – déc. 2023)

 

Illustration de Hydroffice, un monstre serpentin à cinq têtes avec des crocs, ornées des logos des outils de la Google Suite

Cliquez pour nous soutenir et aider à repousser Hydrooffice – Illustration CC-By David Revoy

Du côté de nos services en ligne…

Plus de 1,8 million de personnes naviguent sur nos sites internet chaque mois : c’est deux fois plus de visites que n’en reçoit Disneyland Paris par mois ! Ce chiffre a augmenté de 16 % par rapport à l’année dernière, c’est assez fou (et très motivant) d’imaginer que ce que nous faisons est utile à tant de monde. Et service par service, ça donne quoi ?

Dessin d'un piaf sur la tête d'un éléphant, tous deux en position de kung fu.

Cliquez pour nous soutenir et aider Espéhef et Ahèmvé – Illustration CC-By David Revoy

Framadate

Framadate permet de créer des mini-sondages, notamment pour trouver le bon créneau de rendez-vous. Et en chiffres, Framadate c’est :

  • 33 785 780 visites en 2023
  • 1,2 million de sondages hébergés en 2023
  • 80 000 sondages créés de plus par rapport à l’année 2022

Graphique présentant l’évolution des visites sur Framadate

Framapad

Framapad permet de rédiger à plusieurs sur un même document. Framapad est sans doute l’un des plus gros services Etherpad au monde avec :

  • 510 900 pads hébergés actuellement
  • Plusieurs millions de pads hébergés depuis le lancement du service
  • 309 000 comptes sur MyPads (+ 60 000 par rapport à 2022)
  • Plus de 5 millions de visites en 2023

Graphique présentant la répartition des pads selon nos instances Framapad (pads annuels, bimestriels, hebdomadaires, semestriels, mensuels et comptes Mypads)

 

Framalistes et Framagroupes

Framalistes et Framagroupes permettent de créer des listes de discussion par email. Le serveur de Framalistes étant arrivé au maximum de ses capacités, nous avons ouvert Framagroupes en juin 2023, pour continuer à proposer ce service que nous trouvons indispensable. Framalistes et Framagroupes sont certainement les plus gros serveurs de listes de discussion (hors géants du Web) qui existent, avec :

  • Plus d’1,1 million d’utilisateurs et utilisatrices
  • 63 900 listes ouvertes
  • Environ 280 000 mails envoyés en moyenne par jour ouvré

Framaforms

Framaforms permet de créer simplement des questionnaires en ligne. Framaforms en chiffres c’est :

  • 867 000 visites par mois
  • 418 628 formulaires actuellement hébergés
  • 172 289 formulaires créés cette année

Graphique présentant l’évolution des visites sur Framforms (ça grimpe !)

Framacalc

Framacalc permet de créer des tableurs collaboratifs. C’est peut-être là encore la plus grosse base Ethercalc au monde avec :

  • 4 235 879 visites en 2023
  • 218 000 calcs hébergés

Graphique présentant l’évolution des visites sur Framacalc

Framateam

Framateam est un service de tchat, et permet une organisation d’équipe par canaux. C’est probablement l’une des plus grosses instances Mattermost publique au monde avec :

  • 148 870 utilisateurs et utilisatrices sur le service (dont 5 582 se connectent tous les jours)
  • 29 665 équipes qui s’organisent
  • 168 102 canaux de discussions
  • Plus de 43 millions de messages échangés depuis le lancement du service

Graphique présentant la répartition des messages envoyés sur Framateam sur un mois (on remarque une très forte utilisation en semaine !)

Framagit

Framagit est une forge logicielle, où développeurs et développeuses peuvent publier leur code et contribuer à celui des autres. Framagit est probablement un des plus gros serveurs Gitlab publics de France avec :

  • 70 679 projets hébergés
  • 49 642 utilisateurs et utilisatrices
  • 8 966 forks
  • 149 789 issues
  • 91 623 Merge requests
  • 1 764 909 notes

Capture écran du tableau d’accueil de Framagit

Framacarte

Framacarte permet de créer des cartes géographiques en ligne. Et en chiffres, c’est :

  • 2 770 510 visites en 2023
  • 6 690 utilisateurs et utilisatrices (+ 1 246 en un an)
  • 170 845 cartes hébergées (+ 33 476 en un an)

Graphique présentant l’évolution des visites sur Framacarte

Framatalk

Framatalk permet de créer ou rejoindre un salon de vidéoconférence. Et en chiffres, c’est :

  • 656 765 visites en 2023 (+ 45 % par rapport à l’an passé)
  • En moyenne 75 conférences actives pour 200 participant⋅es par jour ouvré

Graphique présentant l’évolution des visites sur Framatalk (remarquez cet énorme pic pendant l’année des confinements !)

Framindmap

Framindmap permet de créer des cartes mentales. En chiffres, Framindmap c’est :

  • 295 379 visites en 2023
  • 1,13 million de cartes mentales hébergées
  • 489 690 utilisateurs et utilisatrices

Graphique présentant l’évolution des visites sur Framindmap

 

Framavox

Framavox permet à un collectif de se réunir, débattre et prendre des décisions, dans un seul endroit. Framavox est probablement une des plus grosses instances existantes de l’excellent logiciel Loomio, avec :

  • 119 633 utilisateurs et utilisatrices
  • 124 566 visites en 2023
  • 12 265 communautés

Framavox – Illustration de David Revoy

Framagenda

Framagenda permet de créer des calendriers en ligne. Et en chiffres, c’est :

  • 260 000 calendriers
  • 122 919 utilisateurices

Framaspace

Framaspace est un environnement de travail collaboratif pour les petites associations et collectifs. En chiffres, c’est :

  • 850 associations et petits collectifs qui ne s’organisent pas chez Google
  • 750 nouveaux espaces ouverts en 2023
  • 16 serveurs (dédiés et machines virtuelles) pour 640 To d’espace disque provisionné
  • Plus de 800 000 fichiers hébergés
Une licorne déguisée en cosmonaute (avec une passoire sur la tête) marche sur les nuages et souffle des bulles. Dans ces bulles, on retrouve des cubes symbolisant le travail en commun (dossiers, boite à outils, livres, machine à écrire, boulier, etc.).

Framaspace – Illustration de David Revoy

PeerTube

PeerTube est une alternative aux plateformes vidéo. Et en chiffres c’est :

  • 300 000 utilisateurs et utilisatrices
  • 893 000 vidéos
  • 1 151 instances publiques
  • 287 000 commentaires sur les vidéos
  • 231 millions de vues (on compte une vue à partir de 30 secondes sur la vidéo)
  • 434 To de fichiers
  • 413 issues résolues en 2023 (sur 4 360 issues traitées au total)
  • 363 591 visites sur JoinPeerTube.org
  • 2 développeurs salariés (le 2e a rejoint l’équipe en septembre !)

Statistiques PeerTube des 3 derniers mois de 2023 : instances, utilisateurices, commentaires, vidéos, vues et poids des vidéos

Mobilizon

Mobilizon est l’alternative que nous proposons aux groupes et événements Facebook. En chiffres, c’est :

  • 313 554 événements
  • 29 789 utilisateurs et utilisatrices
  • 86 instances
  • 3 438 groupes
  • 1 seul développeur (même pas à temps plein !)

Mobilizon – Illustration de David Revoy

Framadrive

Framadrive, service de stockage de documents, n’est plus ouvert aux inscriptions, mais fonctionne toujours ! Et en chiffres, c’est :

  • 10,8 millions de fichiers
  • 4 794 utilisateurs et utilisatrices
  • 2,6 To d’espace disque utilisé

Framapiaf

Framapiaf, installation du logiciel de micro-bloging Mastodon, n’est plus ouvert aux nouvelles inscriptions mais reste bien actif. En chiffres, c’est :

  • 1 500 utilisateurs et utilisatrices s’étant connecté·es dans les 30 derniers jours
  • 850 utilisateurs et utilisatrices ayant posté au moins un message dans les 30 derniers jours

Dorlotons Dégooglisons – Illustration de David Revoy

Infrastructure technique

Framasoft est, à notre connaissance, le plus gros hébergeur associatif de services en ligne au monde. Et a priori, ce modèle de fonctionnement associatif n’existe nulle part ailleurs ! En chiffres :

  • 58 serveurs et 60 machines virtuelles qui hébergent nos services en ligne
  • 0,6 tonne équivalent CO2 pour la consommation électrique annuelle de notre infrastructure technique (notre hébergeur Hetzner utilisant des énergies renouvelables hydroélectriques et éoliennes)
  • 1 admin sys à temps plein et 2 personnes tech en soutien
  • 1 personne au support à temps plein

Je participe au financement des Framaservices

 

L’association et les communs culturels

Les services en ligne que nous mettons à disposition du public ne sont pas les seuls à occuper nos journées. Voilà quelques chiffres concernant d’autres actions que nous avons menées à bien cette année.

Dessin dans le style d'un jeu vidéo de combat, où s'affronte l'éléphant et le piaf de Dégooglisonse et le monstre de Google Suite.

C’est grâce à vos dons que Espéhef et Ahèmvé font face à Hydrooffice ! Illustration de David Revoy

En interne

  • Framasoft c’est 28 membres bénévoles et 11 salarié⋅es
  • 45 interventions en 2023, en présentiel et/ou en ligne sur le numérique, les communs culturels et leurs enjeux
  • Plus de 130 articles publiés sur le Framablog en 2023
  • 2 auteur⋅ices accompagné⋅es par notre maison d’édition Des Livres en Communs

Les projets partagés

  • 1 097 notices sur l’annuaire Framalibre
  • Une formation et un MOOC créés à destination d’hébergeurs de services éthiques
  • 21 prestataires en capacité d’accompagner des associations dans leur émancipation numérique recensés sur le site emancipasso.org
  • 5 visites d’étude dans 5 pays d’Europe pour le projet ECHO Network
  • 8 années de coordination du collectif CHATONS regroupant actuellement 91 hébergeurs alternatifs

Je soutiens les actions de Framasoft

Nous avons besoin de vous !

C’est grâce à vos dons que nous pouvons garantir une totale indépendance financière de l’association : liberté d’expérimenter, de poursuivre, de rater, d’arrêter, de continuer nos projets, des plus sérieux aux plus loufoques, toujours en gardant le cap de notre projet associatif d’éducation populaire aux enjeux du numérique et des communs culturels. Et en chiffres :

  • 93 % de notre budget est financé par des dons
  • 5 463 donateur⋅ices financent des actions utiles à plus de 1,8 million de personnes chaque mois
  • 70 % du budget est consacré à la masse salariale

Répartition du budget de Framasoft

 

Framasoft est une association d’intérêt général : tous les dons qui nous sont faits sont défiscalisables à hauteur de 66 % pour les contribuables français⋅es. Ainsi un don de 100 € ne vous coûtera en réalité que 34 € après défiscalisation.

Barre de dons Framasoft le 28 décembre 2023, à 76% - 151079 €

Si nous voulons boucler notre budget pour 2024, il ne nous reste que 3 jours pour récolter 48 000 € : nous n’y arriverons pas sans votre aide !

 

Je fais un don à Framasoft

 

Give the gift of free software with Framalibre !

Par : Framasoft
26 décembre 2023 à 01:50

There was one more present left at the foot of the Christmas tree… The French free software directory and founding project of Framasoft is evolving once again, into a site that’s nicer, simpler, more ergonomic… and a lot more practical for recommending your favourite free software !

 

 

🦆 VS 😈 : Let’s take back some ground from the tech giants !

Thanks to your donations to our not-for-profit, Framasoft is taking action to advance the ethical, user-friendly web. Find a summary of our progress in 2023 on our Support Framasoft page.

➡️ Read the series of articles from this campaign (Nov. – Dec. 2023)

There was one more present left at the foot of the Christmas tree… The free software directory and founding project of Framasoft is evolving once again, into a site that’s nicer, simpler, more ergonomic… and a lot more practical for recommending your favourite free software !

[ENCART DE DONS]

Just over six years ago, we introduced you to a new “2017” version of our collaborative FOSS directory, Framalibre. Since then, we’ve been testing, learning and observing changes in usage.

We have used all these lessons to create this new “2024” version of Framalibre, which we are proud to present to you today on Framalibre.org.

capture d'écran de l'accueil de framalibre 2017, chargé de menus variés capture d'écran de l'accueil de framalibre 2024, simple et direct

🎀 An obvious simplicity 🎀

So, for people who were used to the previous version of Framalibre, we warn you : it’s going to leave a gap… You have every right to exclaim “but where’s all my junk ?” … But for many newcomers to the world of free software, that was the problem !

Maiwann has done a lot of usability testing for us, especially at conferences and at the stands where we meet. These tests helped her to realise, for example, that putting a simple ‘mail’ label on the home page wasn’t helping people who were ‘looking for an alternative to Gmail’.

So for this new version, we’ve made a radical choice : simplicity. So we’ve gone to great lengths to simplify menus, sub-menus, drop-down menus, labels, boxes, notes, buttons, and so on.

Accueil mobile de Framalibre 2017 accueil mobile de Framalibre 2024

This radical choice for simplicity came at a price : we had to refocus the Framalibre directory on digital tools. The previous version wanted to open up to free culture, objects and structures. But the problem with doing a bit of everything is that it’s hard to do everything well : presenting all open source resources meant multiplying menus and categories, while increasing the complexity of creating a listing.

The new Framalibre site is deliberately bare bones. It welcomes you with a page displaying tags (the most frequently used search terms) and a search bar. Goodbye the meta-categories, categories, sub-categories and sub-category filters… In short, the tree structure inherited from the 2001 directory !

Our aim is to respond as quickly as possible to your need to find free software to do what you need to do, or to find an alternative to the service provided by the web giants that you want to free yourself from : you search, you find.

Results for Photoshop search on Framalibre 2024

📃 Under the hood, the pages 📃

Dessin de Tux (manchot mascotte de Lunix) porté par GNU (gnou mascotte de GNU)

Click on GNU and Tux to support Framalibre ! – illustration David Revoy – License : CC-By 4.0

For the more technical among you (the rest of you can skip straight to the next part ^^), this simplicity can also be found under the hood.

Framalibre 2017’s Drupal 7 needed a good upgrade, which takes time and energy. The entries database was difficult to access : while we’d done a good job of tinkering with something so that it could be used by others, we would have had to spend more time and energy developing a practical, documented API…

Instead, we decided to devote this energy to applying this choice of simplicity to the software itself, by making the new Framalibre a static site, which we hope will be lighter and faster. The code for this tool, based on Jekyll software, was developed by the talents of l’Échappée Belle (thanks to Fanny and David <3), and of course it’s free and available online.

This choice of static allowed us to modify the structure of the entries and the database. Now written in markdown, these records can be read by both humans and scripts (as long as your robots remain well-behaved, of course :p). As the Framalibre records are CC-By SA, we hope that making them more accessible and readable will lead to some interesting re-uses !

We’ve also taken the opportunity to simplify the manuals as much as possible : you won’t find any screenshots of the software, for example. After a few years, these images are often outdated and misleading. From now on, the information presented in a manual will be simple and concise, and if you like this first look at a particular free software product, we invite you to find out more on the official website.

Entry for Krita on Framalibre 2024

🎁 “Here, this is what I use to free myself…” 🎁.

Illustraiton de MS Blue Scream, monstre de type blob, bleu, orné du logo de Windows

Click to support us and help to push back MS Blue Scream – Illustration CC-By David Revoy

Because our goal is not for you to stay on Framalibre as long as possible (yes, in the game of attention economy, Framasoft is frankly – and deliberately – bad ;) ). On the contrary, Framalibre aims to be a mediator, a ramp to take you to the official site of the free tool that meets your needs.

In addition to being a search tool, we have designed this new Framalibre as a tool for recommending free and ethical alternatives. Whether it’s during the preliminary surveys and tests for this redesign of Framalibre, during the regular meetings we attend, or even when we look at how we operate ourselves… we observe the same constant :

It’s much easier to adopt a free tool when it comes highly recommended by people we trust.

This is how we came up with the idea of adding a “used by Framasoft members” box at the top of certain search pages. This doesn’t mean that other software isn’t as good, or that it won’t meet your specific needs : it just shows the free software and services that we use regularly.

[capture mini-site]

💝 Framalibre mini-sites : offer your choices ! 💝

With this new version of Framalibre, we wanted to go even further to encourage peer-to-peer recommendations. We know from experience that a person who uses free software today is a person who will help those around him or her to liberate their digital use tomorrow.

On the new Framalibre, you can make your own selection of free tools and get a link to a page that you can share with your friends and family !

Just for fun, here are a few examples we’ve put together for you :

We look forward to hearing your choice of free tools !

Dessin dans le style d'un jeu vidéo de combat, où s'affronte le Tux et le Gnu du logiciel libre et le monstre de microsoft Windows.

GNU and Tux against MB Blue Scream – Illustration David Revoy – License : CC-By 4.0

🤝 Collaboration is about sharing ! 🤝

Of course, Framalibre is and will remain a collaborative directory. Whether you want to add a record to the directory or correct an existing record, contributions are just a click away !

What’s more, we’ve made the whole process a lot easier (you can see there’s a theme here !). The downside is that your submissions will be reviewed by our team of moderators before they are published (rather than being moderated after submission, as was previously the case).

The upside is that there are already almost 1,019 entries to discover, like so many of the solutions that open source communities offer each of us to make our digital practices better.

And if you can’t find the entry for that great free software or application that freed you from the web giants… feel free to add it : you’ll see, it’s (unsurprisingly) easy !

So now it’s up to you !

It’s up to you to use Framalibre to find, share and, above all, recommend the free tools that make your digital life easier… and life in general !

Useful links

Because, yes, at the end of the year, we need you, your support and your sharing to help us regain ground on the toxic GAFAM web and create more ethical digital spaces.

So we’ve asked David Revoy to help us present this on our ‘Support Framasoft’ page, which we invite you to visit (because it’s beautiful) and above all to share as widely as possible :

Barre de dons Framasoft le 26 décembre 2023, à 64 % - 128 602 €

If we are to balance our budget for 2024, we have just 5 days left to raise € 71 398 : we can’t do it without your help !

Support Framasoft

Offrez le cadeau du logiciel libre, avec Framalibre !

Par : Framasoft
26 décembre 2023 à 01:50

Il restait un cadeau au pied du sapin… L’annuaire du logiciel libre et projet fondateur de Framasoft évolue à nouveau, en un site plus beau, plus simple, plus ergonomique… et beaucoup plus pratique pour recommander ses logiciels libres préférés !

🦆 VS 😈 : Reprenons du terrain aux géants du web !

Grâce à vos dons (défiscalisables à 66 %), l’association Framasoft agit pour faire avancer le web éthique et convivial. Retrouvez un résumé de nos avancées en 2023 sur le site Soutenir Framasoft.

➡️ Lire la série d’articles de cette campagne (nov. – déc. 2023)

Il y a un peu plus de six ans, nous vous présentions une nouvelle version « 2017 » de notre annuaire collaboratif du Libre, Framalibre. Depuis, nous avons testé, appris et observé l’évolution des usages.

C’est donc riches de tous ces enseignements que nous avons concocté cette nouvelle version « 2024 » de Framalibre que nous vous présentons aujourd’hui, avec fierté, sur Framalibre.org

capture d'écran de l'accueil de framalibre 2017, chargé de menus variés capture d'écran de l'accueil de framalibre 2024, simple et direct

🎀 Une simplicité qui saute aux yeux 🎀

Alors pour les personnes qui étaient habituées à la version précédente de Framalibre, on vous prévient : ça va faire un vide… Vous êtes tout à fait en droit de vous écrier « mais il est où, tout mon bazar ? » … Or, pour beaucoup de nouvelles et de nouveaux dans le monde du libre, c’était bien ça le problème !

Maiwann a réalisé pour nous des tests d’utilisation, notamment lors de conférences, ou sur des stands où l’on se rencontre. Ces tests lui ont, par exemple, permis de réaliser qu’afficher une simple étiquette « mail » sur la page d’accueil n’aidait pas pour autant les personnes dont le besoin serait « trouver une alternative à Gmail ».

Pour cette nouvelle mouture, nous avons donc fait un choix radical : celui de la simplicité. Nous avons donc réalisé un grand travail pour simplifier les menus, sous-menus, menus secondaires, étiquettes, encadrés, affichages de notices, boutons…

Accueil mobile de Framalibre 2017 accueil mobile de Framalibre 2024

Ce choix radical de la simplicité a un coût : nous avons dû recentrer l’annuaire Framalibre sur les outils numériques. La version précédente avait voulu s’ouvrir à la culture, aux objets et aux structures du libre. Mais le problème quand on fait un peu de tout, c’est que c’est dur de faire tout bien : présenter tout le Libre induisait de multiplier les menus et les catégories tout en augmentant la complexité pour créer une notice.

Le nouveau site Framalibre est volontairement dépouillé. Il vous accueille par une page affichant des étiquettes (les recherches les plus utilisées) et une barre de recherche. Finies les méta-catégories, catégories, sous catégories, et filtres de sous-catégories… Bref, l’arborescence héritée de l’annuaire de 2001 !

Notre d’objectif est de répondre au plus vite à votre besoin de trouver un logiciel libre pour faire ce que vous avez à faire, ou de trouver une alternative pour remplacer ce service des géants du web dont vous voulez vous libérer : vous cherchez, vous trouvez.

résultats d’une recherche photoshop sur Framalibre 2024

 

📃 Sous le capot, les pages 📃

Dessin de Tux (manchot mascotte de Lunix) porté par GNU (gnou mascotte de GNU)

Cliquez sur GNU et Tux pour soutenir Framalibre ! – illustration David Revoy – Licence : CC-By 4.0

Pour les plus techniques d’entre vous (les autres, vous pouvez passer directement à la partie suivante ^^), cette simplicité se retrouve aussi sous le capot.

Le Drupal 7 de Framalibre 2017 avait besoin d’une bonne mise à niveau, ce qui demande du temps et de l’énergie. La base de données des notices était difficile d’accès : si nous avions bien bricolé quelque chose pour que cela puisse être utilisé par d’autres, il nous aurait fallu mettre plus de temps et d’énergie à développer une API pratique et documentée…

Nous avons préféré consacrer cette énergie à appliquer ce choix de la simplicité dans le logiciel même, en faisant du nouveau Framalibre un site statique, que l’on espère plus léger et rapide. Le code de cet outil, basé sur le logiciel Jekyll, a été développé par les talents de l’Échappée Belle (merci à Fanny et David <3), et bien entendu il est libre et disponible en ligne.

Ce choix du statique nous a permis de modifier la structure des notices et de la base de données. Désormais écrites en markdown, ces notices sont lisibles aussi bien par des humaines que par des scripts (tant que vos robots restent bien élevés, ça va de soi :p). Les notices de Framalibre étant sous CC-By SA, nous espérons que faciliter leur accès et leur lisibilité permettra des réutilisations intéressantes !

Nous en avons d’ailleurs profité pour simplifier au maximum les notices : vous n’y trouverez plus, par exemple, de capture d’écran du logiciel. En effet, au bout de quelques années, ces images sont souvent périmées et trompeuses. Désormais, les informations présentées dans une notice sont simples, succinctes, et si ce premier regard sur tel ou tel logiciel libre vous plaît, on vous invite à trouver plus d’informations sur le site officiel.

Notice de Krita sur Framalibre 2024

🎁 « Tiens, voici ce que j’utilise pour me libérer… » 🎁

Illustraiton de MS Blue Scream, monstre de type blob, bleu, orné du logo de Windows

Cliquez pour nous soutenir et aider à repousser MS Blue Scream – Illustration CC-By David Revoy

Car notre objectif n’est pas que vous restiez sur Framalibre le plus longtemps possible (oui, au jeu de l’économie de l’attention, Framasoft est franchement -et volontairement- mauvaise ;) ). Au contraire, Framalibre se veut un intermédiaire, une rampe pour vous élancer vers le site officiel de l’outil libre qui répond à votre besoin.

Au-delà d’être un outil de recherche, nous avons pensé ce nouveau Framalibre comme un outil de recommandation d’alternatives libres et éthiques. Que ce soit lors des enquêtes et tests préliminaires à cette refonte de Framalibre, durant les rencontres régulières auxquelles nous participons ou même lorsque l’on regarde nos fonctionnements à nous.… nous observons la même constante :

Il est beaucoup plus facile d’adopter un outil libre lorsqu’il nous est chaudement recommandé par des personnes en qui nous avons confiance.

C’est comme cela que nous avons eu l’idée d’ajouter un encadré « utilisé par les membres de Framasoft » en haut de certaines pages de recherche. Cela ne veut pas dire que les autres logiciels soient moins bien, ni qu’ils ne répondent pas à votre attente spécifique : cela permet juste de montrer les logiciels et services libres que nous utilisons régulièrement.

capture d'écran d'un mini-site pour recommander des logiciels libres pour les associations, on voit les logiciels Etherpad, Nextcloud et SparkleShare

Un mini-site de recommandations Framalibre

💝 Les mini-sites Framalibre : offrez vos sélections ! 💝

Avec cette nouvelle version de Framalibre, nous avions envie d’aller encore plus loin pour favoriser la recommandation de pair à pair. Nous savons, d’expérience, qu’une personne qui utilise du libre aujourd’hui est une personne qui, demain, aidera ses proches à libérer leurs usages numériques.

Sur le nouveau Framalibre, vous pouvez faire votre sélection d’outils libres, et obtenir le lien d’une page à partager avec vos proches !

Rien que pour le plaisir, voici quelques exemples que nous vous avons concoctés :

Nous avons hâte de vous voir partager vos sélections d’outils libres !

Dessin dans le style d'un jeu vidéo de combat, où s'affronte le Tux et le Gnu du logiciel libre et le monstre de microsoft Windows.

GNU & Tux contre MB Blue Scream – Illustration David Revoy – Licence : CC-By 4.0

🤝 Le collaboratif, ça se partage ! 🤝

Bien entendu, Framalibre est et reste un annuaire collaboratif. Que vous vouliez ajouter une notice à l’annuaire ou corriger une notice existante, la contribution est à portée de clic !

Nous avons d’ailleurs rendu tout le processus plus… simple (vous sentiez qu’il y a comme un thème, là !). La contrepartie, c’est que vos contributions seront vérifiées avant publication par notre équipe de modératrices et modérateurs (et non plus modérées a posteriori comme avant).

L’avantage, c’est qu’il y a déjà près de 1 019 notices à aller découvrir, comme autant de solutions que les communautés du Libre offrent à chacune et chacun d’entre nous pour mieux émanciper ses pratiques numériques.

Et si vous n’y trouvez pas la fiche de ce super logiciel libre ou de cette app formidable qui vous a émancipé des géants du web… Libre à vous de l’ajouter : vous allez voir, c’est (sans trop de surprise) simple !

Alors désormais, c’est à vous de jouer !

À vous de vous emparer de Framalibre pour trouver, partager mais surtout pour recommander les outils libres qui vous facilitent la vie numérique… et la vie tout court !

Les liens utiles

Car oui : cette fin d’année encore, nous avons besoin de vous, de votre soutien, de vos partages, pour nous aider à reprendre du terrain sur le web toxique des GAFAM, et multiplier les espaces de numérique éthique.

Nous avons donc demandé à David Revoy de nous aider à montrer cela sur notre site Soutenir Framasoft, que nous vous invitons à visiter (parce que c’est beau) et surtout à partager le plus largement possible :

Barre de dons Framasoft le 26 décembre 2023, à 64 % - 128 602 €

Si nous voulons boucler notre budget pour 2024, il ne nous reste plus que 5 jours pour récolter 71 398 € : nous n’y arriverons pas sans votre aide !

 

Soutenir Framasoft

 

Mobile App, redesign, new dev, promotion… let’s build a bright future for PeerTube !

Par : Framasoft
12 décembre 2023 à 08:07

Developing an ethical and emancipating alternative to YouTube, Twitch or Vimeo without Surveillance Capitalism’s means is a huge undertaking. Especially for a small French not-for-profit that already manages several projects to promote digital commons.

🦆 VS 😈 : Let’s take back some ground from the tech giants !

Thanks to your donations to our not-for-profit, Framasoft is taking action to advance the ethical, user-friendly web. Find a summary of our progress in 2023 on our Support Framasoft page.

➡️ Read the series of articles from this campaign (Nov. – Dec. 2023)

We (Bonjour ! We are Framasoft !) have been developing PeerTube for six years. Two weeks after releasing the sixth version of the software, let’s take a step back on six years of work, examine the huge opportunity that the present times hold for PeerTube, and look towards what we plan to do next year to prepare for its success… if you give us the means to get there !

Illustration of Yetube, a Yeti-like monster with the YouTube Premium logo.

Click to support Framasoft and push back against the Yetube – Illustration CC-By David Revoy

Not a rival, just an alternative

The realization that led us to develop PeerTube is that no one can rival YouTube or Twitch. You would need Google’s money, Amazon servers’ farms… Above all, you would need the greed to exploit millions of creators and videomakers, groom them into formatting their content to your needs, and feed them the crumbs of the wealth you gain by farming their audience into data livestock.

Monopolistic centralized video platforms can only be sustained by surveillance capitalism.

We wanted small groups such as institutions, educators, communities, artists, citizens, etc. to be able to afford to emancipate themselves from Big Tech’s platforms, without getting lost in the world wide web. We needed to develop a tool to democratize videohosting, so it had to be designed with radically different values in mind.

And that is what we did. We build PeerTube to empower people, not databases or shareholders.

Today, PeerTube is :

  • a Free-Libre software (transparency, protection against monopoly)
  • you can host on your server (self-hosting, autonomy, empowerment)
  • to create your video and livestream platform, with your own rules (community building, self-management)
  • that lets you federate (or not !) to other PeerTube platforms through ActivityPub protocol (federation, network, outreach)
  • that adds (optional) peer-to-peer streaming to classic streaming so it can withstand affluence (resilience, sharing, decentralization)
  • where more powerful servers can help less fortunate ones with redundancy (solidarity, resilience)
  • that can store videos externally with S3 storage (adaptability, cost-efficiency)
  • that can deport CPU-hungry tasks such as video or live transcoding to a dedicated server (efficiency, resilience, sustainability)

So no : PeerTube is not, and will not be a rival to YouTube or Twitch. PeerTube is powered by other values that those coded into Google’s and Amazon’s ecosystems. PeerTube is an alternative, and that’s exactly why this is so exciting.

Drawing of Sepia, PeerTube's octopus mascot. They are wearing a superhero cape, with the initials "6" on his chest.

Click to support Sepia – illustration David Revoy – Licence : CC-By 4.0

PeerTube is a software : 6 years of developments

In the last six years, with more than 275 000 lines of code, we got :

  • From a POC to a fully operative federated video platform with p2p broadcasting, complete with subtitles, redundancy, video import, search tools and localization (PeerTube v1, oct. 2018)
  • Notifications, playlists, a plugin system, moderation tools, federation tools, a better video player, a presentation website and an instances index (PeerTube v2, nov. 2019)
  • Federated research tool (and a search engine https://sepiasearch.org), more moderation tools, lots of code improvement, UX revamping, and last but not least : p2p livestream (PeerTube v3, Jan. 2021)
  • Improved transcoding, channels and instances homepage customization, improved search, an even better video player, filtering videos on pages, advanced administration and moderation tools, new video management tool, and a big code cleaning session (PeerTube v4, Dec. 2021)
  • A video editing tool, improved video statistics and metrics display, replay feature for permanent livestreams, latency settings for lives, an improved video player (for mobile displays), a more powerful plugin system, more customization options, more video filtering options, a new and user friendly feedback tool and a renewed presentation website (PeerTube v5, Dec. 2022)
  • Account request moderation, « back to live » button, remote transcoding (to deport CPU hungry task on a dedicated server). storyboard (previews in the progress bar), video chapters, improved accessibility, upload a new version of a video, and password-protected videos. (PeerTube v6, Nov. 2023)

And that is just when you only consider the software development part of PeerTube. In order to support and promote this software, we had to build a whole ecosystem.

PeerTube is also an ecosystem

PeerTube, nowadays, is also a coding community. On the project forge (online space to contribute on developments), we’ve had more than 400 contributors, 4,300 issues (features and support requests) closed over 6 years and 500 still open, and 12,400 contributions integrated upstream.

As not anyone can familiarize themselves with more than 275 000 lines of code, an easy way to contribute to PeerTube is by developing plugins : there are hundreds of them ! Among them, there are the live chat (to get a chat during livestreams), plugins to authenticate against external authentication platforms, annotations to add in the video player, a transcription plugin to automatically create subtitles for your videos or plugins to add monetization to PeerTube videos.

Contributors have also helped by translating PeerTube into more than 36 languages (join them here), by providing answers on our forum, by updating our official documentation, or by sharing ideas on our Let’s Improve PeerTube feedback tool.

There are now more than a thousand PeerTube platforms all over the world (that we know of ^^), hosting almost a million videos. We have created an instances index that feeds content to SepiaSearch, our search engine for PeerTube videos, channels and playlists. We moderate it according to our terms and conditions, but anyone is free to use the code we develop to create their own index and search engine.

Fortunately, others are working towards promoting and moderating PeerTube content, by creating directories [FR] , recommendations threads, moderation tools, Firefox extensions, and all kinds of amazing content.

We promote PeerTube with an official website Joinpeertube.org, where the latest news are shared on the blog and the newsletter. There is also a mastodon account (and an -almost abandoned- account on Twitter). We also spend lots of hours talking to medias, researchers, innovators, communities, contributors, etc.

Fighting dragons with toothpicks

So, how can we estimate the cost of those 6 years of work ? Should we just consider development time and the management of the development community (issues, code review, support) ?

Should we also count the work done on blogposts, illustrations and promotion material, establishing roadmaps, working with designers, exchanging experience with researchers, videomakers, and amazing projects, some of which we have supported with funds ? What about the time for moderating our search engine or cleaning after spammers on our feedback tool ?

Even though we cannot pinpoint the exact budget Framasoft spent on PeerTube since 2017, our conservative estimate would be around 500 000 €. Over six years. As we got two grants from the European commission (through the NGI0 Search & Discovery and Entrust programs) totaling 132 000 €, it means that 73,6 % of PeerTube budget came from donations.

Now let’s overestimate the cost of PeerTube to 600 000 € over 6 years, to make sure we have covered every expense.

Even then, PeerTube total cost would represent 22 millionth (0.0022 %) of YouTube’s ad revenues last year. Yes, we did the math.

(source – 29.243 B USD // 632 853 USD)

We are – figuratively – fighting dragons with toothpicks. That’s why we think that PeerTube cannot and will not rival YouTube nor Twitch (and even less TikTok that presents a whole other experience).

But, as an alternative, PeerTube is already successful.

Drawing in the style of a fighting video game, where the octopus of PeerTube and the monster of YouTube, Twitch and Vimeo go head to head.

Click to support Sepia against the Videoraptor – illustration David Revoy – Licence : CC-By 4.0

A success in our eyes

Today, we know of more than 1000 instances (servers on which PeerTube is installed and running), sharing almost a million videos.

As it is not limited by the captology mechanics of an ad-and-attention-based model, PeerTube offers features not available from tech giants :

  • compatibility with other social tools via ActivityPub (Imagine you could tweet a comment to a YouTube video : with Mastodon and PeerTube, you can.)
  • share a video from a start timecode to a stop timecode (YouTube has caught up with us, since)
  • untempered chronological access to your suscriptions feed (no need to « click the bell » in addition to subscribing)
  • password-protected videos (unavailable in YouTube, paid in Vimeo)
  • replace a video by an updated version

We intended to make PeerTube specifically for people that need (and want) to share their videos outside of the surveillance capitalism model. Obviously we all know (and like) some YouTubers and Twitch-streamers, but they are the visible part of the iceberg of online video sharing.

Institutions, Educators, Independent medias, Citizens, and even creators should have the freedom to share videos online without contributing to a company’s monopoly, having to accept forced advertisement, or sacrificing on their audience’s data and privacy. The great news is, some of them have already found such freedom, and it makes us proud :

We want to build on the recognition PeerTube is getting, that’s why we have planned a lot of work for 2024 !

PeerTube’s roadmap for v7, in 2024

The features we have planned for the next year of development on PeerTube all have the same goal : facilite adoption by improving ease-of-use in several ways. As for version 6, most of those features has been chosen from the ideas you shared and voted for on our feedback tool.

We plan to :

  • Add a data export/import system (with or without video files), so users can easily change their instance.
  • Get a full accessibility audit, to facilitate use for people with specific needs, and complete the work done this year (see version 6 release). If we have time left on integrating the report’s recommandations, we will see if and how we could add speech-to-text transcription
  • Add a comment moderation tool usable for both instance administrators and video uploaders.
  • Create a new moderation tool to sort content according to preset keywords lists ( « far-right dogwhistling words in German », « queerphobic idioms in English », etc). This tool will present corresponding content to instance administrators and moderators, that will then determine if it fits their moderation policy.
  • (Technical) separation of audio and video streams. Such improvement will unlock the possibility, in the future, to develop and get multi-audio track videos (e.g. multiple langages), or multi-videos track with the same audio stream (e.g. multiple angles)
  • Add a new « audio-only » resolution (in the « 720p », « 1080p », etc. menu) for our HLS player. It will enable users to only get the audio track streamed to them, improving sustainability when they only want to listen to a video and look at other tabs.
  • Rethink the sensitive content characterization. At the moment, you can only tag videos as « Safe For Work » / « Not Safe For Work ». But « sensitive content » can imply lots of cases : violence, nudity, strong langage, etc. We will work with designers to think about the appropriate way to characterize and treat such cases.
  • Revamp the video management space. We have added lots of new features along the years (live and replay, studio editor, etc.)… it’s great, but tabs and menus accumulated. We will work with designers to rethink it from the ground up and make it easy-to-use.
  • Get a complete review and implement a redesign of the experience and interface of PeerTube. Even though we’ve had lots of help along the way, PeerTube has not benefited of guidance in design from the get-go. We want to think this work as a reboot, where everything (even the orange ?) is on the table, if it helps with adoption and ease of use.
Illustration of Videoraptor, an insectoid monster whose three heads bear the logos of YouTube, Vimeo and Twitch.

Hep us push back against the Videoraptor- Illustration CC-By David Revoy

Doubling the dev team for resilience…

OK, when you go from one to two developers, « doubling » is easier… but it was still a big deal to us.

First, because Framasoft is a not-for-profit funded mainly by donations. So far, we’ve had the honor and privilege to get enough support to fund our expenses, the main being our 10 employees. But donation-based economics models are, by definition, highly unpredictable. That is especially true in an economy where inflation, energy costs, etc. make most of our supporters rethink their budget.

Another reason lies within our core values : we believe in decentralization and networks of small actors (over growing into giants and monopolies). We also believe that prioritizing humans and care implies to stay in a small team configuration, where we truly know each other.

And we think that the way we have applied those values into our not-for-profit is key to the efficiency, the creativity and the talents expressed by our members (both volunteers and employees). That’s why we have worked on limiting Framasoft’s growth, and have set the symbolic limit of « ten employees tops ».

During 2022 and 2023, there were lots of discussions on this topic within Framasoft. On one hand, we can’t keep on developing PeerTube with only one developer (even though someone as talented as Chocobozzz), who could win the lottery, leave, or just change careers. On the other hand, if we hired a new developer, what would be their profile ? How can we make sure they would fit in ? Can we secure a long lasting job for them ?

In late 2022, Chocobozzz asked us to post an internship offer. It was both to test if, after 5 years coding solo on PeerTube, teamwork came back easily (it did) ; but also to train someone on PeerTube’s code core, see how it can be apprehended by newcomers, and how to improve its documentation.

Wicklow joined us for an internship between February and August 2023, and produced the « password protected video features » released in version 6 of PeerTube. We hadn’t plan to hire him : we had, then, other profiles in mind, and thought we wouldn’t be able to start a hiring process before 2024. We specifically told him so, as not to give him false hope… But as we benefited from a grant extension from NGI0 program, we also realized that he was a perfect fit in the project, for the team and in our not-for-profit.

Long story short : we hired Wicklow in September 2023, just as he graduated, on a one-year contract (that we hope to secure with your help !).

…and to create an iOS/Android mobile app !

This new hire has two goals. First and foremost, we want another developer to become familiar with PeerTube’s core code, and lessen the « bus factor« . Wicklow should also become gradually able to help Chocobozzz in managing the code community.

As the community grows (and we are very thankful), so does the managing workload : answering to issues and support requests on our forum, reviewing code contributions, etc. Even though being present for the community is important, it’s taking up to half of Chocobozzz’s time, and that means even less time to develop new features.

The second and main goal for Wicklow in 2024 would be, with the help of designers, to create and publish an official PeerTube mobile app. Mobile viewing has become the main way to watch videos. Even though there are already mobile apps that can play videos on PeerTube, we feel that an official app could help with PeerTube’s adoption and attractiveness.

For 2024, the app would be limited to finding and watching videos. We want users to be able to use a federated search engine, watch videos and livestreams, log in to their account on their PeerTube instance, access their notifications, subscriptions, playlists, etc. If successful, this first version of the app could be extended to other use-cases and features in the future.

Our plan is to publish this app both on iOS (pending Apple’s review, that can be tricky) and Android… and, as an extended goal (so « if all goes well »), on Android TV as well.

Drawing of Sepia, PeerTube's cuttlefish mascot. He's in a meditative position, surrounded by an aura of strength, reminiscent of super sayans.

Sepia, PeerTube’s mascot, strong from your support – illustration David Revoy – Licence : CC-By 4.0

Promoting the PeerTube Ecosystem

PeerTube is more than code, and we want to shed a light on the incredible community that is thriving around this project.

We often see amazing plugins, interesting instances and channels, new initiatives and experiments… that we would like to share. But we seldom have and take time to do so.

In the meantime, we also witness many people wondering if PeerTube allows livestream (it does !) if there is a chat for lives (yes : it’s a great plugin !), or if there are websites to find content on PeerTube (yes again !)

We plan to work on promoting PeerTube’s ecosystem, through the blog and newsletter on our website Joinpeertube, our Mastodon account, and by working on a showcase Peer.tube instance.

To kick off this work, we will go live and answer all your questions about PeerTube during a livestream hosted by Laurens from the Fediverse Report blog and newsletter, on our Peer.Tube channel ! You can already go on Mastodon and ask your questions with the #PeerTubeAMA hashtag.

This AMA (« Ask Me Anything ») will take place tomorrow, Dec 13th, from 6 to 8pm (CET), on this link.

Thumbnail stating "Livestream #PeerTubeAMA - Dec. 13th - 6-8pm CET

Click on the image to get to the livestream

 

(and if all goes well, we’ll publish the replay on the same channel)

Funded by you… and Europa !

As we stated sooner in this (long) blogpost, we were fortunate enough to get grants from the European Commission program NGI, through the NLnet foundation (many thanks to them !). The previous grants helped us fund a quarter of our six years of work on PeerTube. We are glad to announce that we got another grant for 2024, that will cover planned development costs.

It means that, as it was for 75 % of the work until now, funding the rest of our plans relies on donations. Communicating about PeerTube and its ecosystem, sharing experience with diverse actors, design costs, community support and management, etc. All those costs will be, as usual, funded by… some of you !

Our current donation campaign will determine Framasoft budget for 2024, and from its success we will know if we can secure a stable job for our second developer, while keep on all the other projects and actions that we take on.

Once again this year we need you, your support, your sharing, to help us regain ground on the toxic GAFAM web and multiply ethical digital spaces.

So we’ve asked David Revoy to help us present this on our « Support Framasoft » page, which we invite you to visit (because it’s beautiful) and above all to share as widely as possible :

Framasoft donation bar on dec. 12th 2023, at 30 % - 61341 €

If we are to balance our budget for 2024, we have three weeks to raise €138,659 : we can’t do it without your help !

Support Framasoft

Application mobile, redesign, second développeur, promotion… construisons un avenir radieux pour PeerTube !

Par : Framasoft
12 décembre 2023 à 08:07

Développer une alternative éthique et émancipatrice à YouTube, Twitch ou Vimeo sans les moyens du capitalisme de surveillance est une entreprise gigantesque. Surtout pour une petite association française à but non lucratif qui gère déjà plusieurs projets de promotion des biens communs numériques.

🦆 VS 😈 : Reprenons du terrain aux géants du web !

Grâce à vos dons (défiscalisables à 66 %), l’association Framasoft agit pour faire avancer le web éthique et convivial. Retrouvez un résumé de nos avancées en 2023 sur le site Soutenir Framasoft.

➡️ Lire la série d’articles de cette campagne (nov. – déc. 2023)

 

Cela fait six ans que nous développons PeerTube. Deux semaines après la sortie de la sixième version du logiciel, prenons un peu de recul sur ces six années de travail, examinons l’immense opportunité que représente la période actuelle pour PeerTube, et regardons ce que nous comptons faire l’année prochaine pour préparer son succès… si vous nous donnez les moyens d’y arriver !

Illustration de Yetube, un monstre de type Yéti avec le logo de YouTube Premium.

Cliquez pour soutenir Framasoft et repousser le Yetube – Illustration CC-By David Revoy

 

Pas un rival, juste une alternative

Le constat qui nous a amenés à développer PeerTube est que personne ne peut rivaliser avec YouTube ou Twitch. Vous auriez besoin de l’argent de Google, des fermes de serveurs d’Amazon… Par-dessus tout, vous auriez besoin de la cupidité nécessaire pour exploiter des millions de créateurs et de vidéastes, les préparer à formater leur contenu en fonction de vos besoins, et les nourrir des miettes de la richesse que vous gagnez en transformant leur audience en bétail de données.

Les plateformes vidéo centralisées et monopolistiques ne peuvent être maintenues que par le capitalisme de surveillance.

Nous voulions que les petits groupes tels que les institutions, les éducateurs, les communautés, les artistes, les citoyens, etc. aient les moyens de s’émanciper des plateformes de Big Tech, sans se perdre dans le World Wide Web. Nous avions besoin de développer pour démocratiser l’hébergement vidéo, il fallait donc le concevoir avec des valeurs radicalement différentes à l’esprit.

Et c’est ce que nous avons fait. Nous construisons PeerTube pour donner du pouvoir aux gens, et non aux bases de données ou aux actionnaires.

Aujourd’hui, PeerTube est :

  • un logiciel libre (transparence, protection contre les monopoles)
  • vous pouvez l’héberger sur votre serveur (self-hosting, autonomie, empowerment)
  • de créer votre plateforme vidéo et de diffusion en direct, avec vos propres règles (création d’une communauté, autogestion)
  • qui vous permet de vous fédérer (ou non !) à d’autres plateformes PeerTube via le protocole ActivityPub (fédération, réseau, diffusion)
  • qui ajoute le streaming pair-à-pair (optionnel) au streaming classique afin qu’il puisse résister à l’abondance (résilience, partage, décentralisation)
  • où les serveurs les plus puissants peuvent aider les moins chanceux grâce à la redondance (solidarité, résilience)
  • qui peut stocker des vidéos en externe grâce au stockage S3 (adaptabilité, rentabilité)
  • qui peut déporter sur un serveur dédié les tâches gourmandes en ressources processeur telles que le transcodage vidéo ou en direct (efficacité, résilience, durabilité)

Donc non : PeerTube n’est pas et ne sera pas un rival de YouTube ou de Twitch. PeerTube est alimenté par d’autres valeurs que celles codées dans les écosystèmes de Google et d’Amazon. PeerTube est une alternative, et c’est exactement pour cela que c’est si excitant.

 

Dessin de Sepia, læ poulpe mascotte de PeerTube. Iel porte une cape de super héros, avec le sigle "6" sur son torse.

Cliquez pour soutenir Sepia – illustration David Revoy – Licence : CC-By 4.0

PeerTube est un logiciel : 6 ans de développements

Au cours des six dernières années, avec plus de 275 000 lignes de code, nous avons obtenu :

  • D’une preuve de concept à une plateforme vidéo fédérée pleinement opérationnelle avec diffusion paire-à-paire, complète avec sous-titres, redondance, importation de vidéos, outils de recherche et localisation (PeerTube v1, oct. 2018)
  • Des notifications, des listes de lecture, un système de plugins, des outils de modération, des outils de fédération, un meilleur lecteur vidéo, un site web de présentation et un index des instances (PeerTube v2, nov. 2019)
  • D’un outil de recherche fédérée (et un moteur de recherche https://sepiasearch.org), plus d’outils de modération, beaucoup d’améliorations du code, une refonte de l’UX, et enfin : diffusion en direct en pair-à-pair (PeerTube v3, Jan. 2021)
  • L’amélioration du transcodage, de la personnalisation de la page d’accueil des chaînes et des instances, recherche améliorée, lecteur vidéo encore plus performant, filtrage des vidéos sur les pages, outils d’administration et de modération avancés, nouvel outil de gestion des vidéos, et une grande session de nettoyage du code (PeerTube v4, déc. 2021)
  • Un outil d’édition vidéo, un affichage amélioré des statistiques et des mesures vidéo, une fonction de relecture pour les diffusions en direct permanentes, des paramètres de latence pour les lives, un lecteur vidéo amélioré (pour les écrans mobiles), un système de plugins plus puissant, davantage d’options de personnalisation, davantage d’options de filtrage vidéo, un nouvel outil convivial pour proposer des idées et un site web de présentation renouvelé (PeerTube v5, déc. 2022)
  • La modération des demandes de compte, un bouton de retour au direct, transcodage à distance (pour déporter la tâche gourmande en CPU sur un serveur dédié). Storyboard (prévisualisation dans la barre de progression), chapitres vidéo, accessibilité améliorée, téléversement d’une nouvelle version d’une vidéo, et vidéos protégées par un mot de passe. (PeerTube v6, Nov. 2023)

Et ce n’est que la partie développement logiciel de PeerTube. Pour soutenir et promouvoir ce logiciel, nous avons dû construire tout un écosystème.

PeerTube est aussi un écosystème

PeerTube, aujourd’hui, est aussi une communauté de développeur·euses. Sur la forge du projet (espace en ligne pour contribuer aux développements), nous avons eu plus de 400 contributeurs et contributrices, 4 300 problèmes (fonctionnalités et demandes de support) fermés en 6 ans et 500 toujours ouverts, et 12 400 contributions intégrées en amont.

Comme tout le monde ne peut pas se familiariser avec plus de 275 000 lignes de code, un moyen facile de contribuer à PeerTube est de développer des plugins : il y en a des centaines ! Parmi eux, il y a le chat en direct (pour obtenir un chat pendant les diffusions en direct), des plugins pour s’authentifier auprès de plateformes d’authentification externes, des annotations à ajouter dans le lecteur vidéo, un plugin de transcription pour créer automatiquement des sous-titres pour vos vidéos ou encore des plugins pour ajouter de la monétisation aux vidéos de PeerTube.

Les contributeurs et contributrices ont également aidé en traduisant PeerTube dans plus de 36 langues (rejoignez-les ici), en fournissant des réponses sur notre forum, en mettant à jour notre documentation officielle, ou en partageant des idées sur notre outil de demandes améliorations PeerTube (en anglais).

Il y a maintenant plus d’un millier de plateformes PeerTube dans le monde (à notre connaissance ^^), hébergeant près d’un million de vidéos. Nous avons créé un index d’instances qui alimente SepiaSearch, notre moteur de recherche pour les vidéos, chaînes et listes de lecture PeerTube. Nous le modérons selon nos termes et conditions, mais chacun⋅e est libre d’utiliser le code que nous développons pour créer son propre index et son propre moteur de recherche.

Heureusement, d’autres personnes travaillent à la promotion et à la modération du contenu de PeerTube, en créant des annuaires, des fils de recommandations (en anglais), des outils de modération, des extensions Firefox, et toutes sortes de contenus étonnants.

Nous promouvons PeerTube avec un site officiel Joinpeertube.org, où les dernières nouvelles sont partagées sur le blog et la newsletter. Il y a également un compte Mastodon (et un compte – presque abandonné – sur Twitter). Nous passons également de nombreuses heures à discuter avec les médias, les chercheuses, les innovateurs, les communautés, les contributeurs et contributrices, etc.

Combattre les dragons avec des cure-dents

Alors, comment estimer le coût de ces 6 années de travail ? Doit-on considérer uniquement le temps de développement et la gestion de la communauté de développement (problèmes, revue de code, support) ?

Faut-il aussi compter le travail effectué sur les articles de blog, les illustrations et le matériel de promotion, l’établissement des feuilles de route, le travail avec les designers, l’échange d’expérience avec les chercheur·euses, les vidéastes, et les projets étonnants, dont certains que nous avons soutenus financièrement ? Qu’en est-il du temps consacré à la modération de notre moteur de recherche ou à la lutte contre les spammeurs sur notre outil de proposition ?

Même si nous ne pouvons pas préciser le budget exact que Framasoft a consacré à PeerTube depuis 2017, notre estimation prudente se situerait autour de 500 000 €. Sur six ans. Comme nous avons obtenu deux subventions de la Commission européenne (via les programmes NGI0 Search & Discovery et Entrust) pour un total de 132 000 €, cela signifie que 73,6 % du budget de PeerTube provient de dons.

Maintenant, surestimons le coût de PeerTube à 600 000 € sur 6 ans, pour nous assurer que nous avons couvert toutes les dépenses.

Même dans ce cas, le coût total de PeerTube représenterait 22 millionièmes (0,0022 %) des recettes publicitaires de YouTube l’année dernière. Oui, nous avons fait le calcul.

(source – 29.243 B USD // 632 853 USD)

Nous nous battons – au sens figuré – contre des dragons avec des cure-dents. C’est pourquoi nous pensons que PeerTube ne peut pas rivaliser et ne rivalisera pas avec YouTube ni avec Twitch (et encore moins avec TikTok qui présente une toute autre expérience).

Mais, en tant qu’alternative, PeerTube est déjà un succès.

Dessin dans le style d'un jeu vidéo de combat, où s'affronte le poulpe de PeerTube et le monstre de YouTube, Twitch et Viméo.

Cliquez pour soutenir Sepia contre le Videoraptor – illustration David Revoy – Licence : CC-By 4.0

Un succès à nos yeux

Aujourd’hui, nous connaissons plus de 1000 instances (serveurs sur lesquels PeerTube est installé et fonctionne), partageant près d’un million de vidéos.

N’étant pas limité par la mécanique de captation d’un modèle basé sur la publicité et l’attention, PeerTube offre des fonctionnalités qui ne sont pas disponibles chez les géants de la technologie :

  • compatibilité avec d’autres outils sociaux via ActivityPub (Imaginez que vous puissiez tweeter un commentaire sur une vidéo YouTube : avec Mastodon et PeerTube, c’est possible)
  • partager une vidéo d’un timecode de départ à un timecode d’arrêt (YouTube nous a rattrapés, depuis)
  • un accès chronologique ininterrompu à votre flux d’abonnements (pas besoin de « cliquer sur la cloche » en plus de l’abonnement)
  • vidéos protégées par un mot de passe (indisponibles sur YouTube, payantes sur Vimeo)
  • remplacer une vidéo par une version actualisée

Nous avions l’intention de créer PeerTube spécifiquement pour les personnes qui ont besoin (et veulent) partager leurs vidéos en dehors du modèle du capitalisme de surveillance. Il est évident que nous connaissons tous⋅tes (et apprécions) certains vidéastes Youtube et Twitch, mais iels ne représentent que la partie visible de l’iceberg du partage de vidéos en ligne.

Les institutions, les éducateurs, les médias indépendants, les citoyens et même les créateurs devraient avoir la liberté de partager des vidéos en ligne sans contribuer au monopole d’une entreprise, sans avoir à accepter des publicités forcées ou sans sacrifier les données et la vie privée de leur public. La bonne nouvelle, c’est que certains d’entre eux ont déjà trouvé cette liberté, et nous en sommes fiers :

    • Institutions
    • Education
    • Médias indépendants
      • Blast (Média en ligne français indépendant de gauche)
      • Howlround (Theater Commons media situé à l’Emerson College, Boston)
    • Citoyens et citoyennes
      • Urbanists.video (vidéos sur les lieux où l’on peut marcher et vivre)
      • S2S (espace sécurisé pour les personnes sourdes et malentendantes, vidéos sur la langue des signes française)
      • Live it live (concerts de musique en direct)
    • Créateurs et créatrices
      • Skeptikon (collectif français, vidéos sur l’esprit critique et le scepticisme)
      • TILvids (TIL = Today I Learned (aujourd’hui j’ai appris), vidéos ludo-éducatives en anglais, avec miroir autorisé et officiel de YouTube)
      • Bunseed (initiative française, alternative à Patreon basée sur le logiciel libre, par et pour les créateurs, basée sur PeerTube)

Nous voulons tirer parti de la reconnaissance dont jouit PeerTube, c’est pourquoi nous avons prévu beaucoup de travail pour 2024 !

La feuille de route de PeerTube vers la v7, en 2024

Les fonctionnalités que nous avons prévues pour la prochaine année de développement de PeerTube ont toutes le même objectif : faciliter l’adoption en améliorant la facilité d’utilisation de plusieurs façons. Comme pour la version 6, la plupart de ces fonctionnalités ont été choisies à partir des idées que vous avez partagées et pour lesquelles vous avez voté sur notre outil de proposition.

Nous prévoyons de :

  • Ajouter un système d’export/import des données d’un compte (avec ou sans fichiers vidéo), afin que les utilisateurs et utiliastrices puissent facilement changer d’instance.
  • Réaliser un audit d’accessibilité complet, afin de faciliter l’utilisation pour les personnes ayant des besoins spécifiques, et compléter le travail effectué cette année (voir la version 6). S’il nous reste du temps pour intégrer les recommandations du rapport, nous verrons si et comment nous pourrions ajouter la transcription de l’audio en texte.
  • Ajouter un outil de modération des commentaires utilisable à la fois par les administratrices d’instances et les vidéastes.
  • Créer un nouvel outil de modération pour trier le contenu en fonction de listes de mots-clés prédéfinies (« mots-clés de l’extrême droite en allemand », « injures queerphobes en anglais », etc.). Cet outil présentera les contenus correspondants aux administrateurs et modératrices des instances, qui détermineront alors s’ils correspondent à leur politique de modération.
  • Organiser la séparation (technique) des flux audio et vidéo. Cette amélioration permettra, à l’avenir, de développer et d’obtenir des vidéos à pistes audio multiples (par exemple, en plusieurs langues), ou des vidéos à pistes multiples avec le même flux audio (par exemple, sous plusieurs angles).
  • Ajouter une nouvelle résolution « audio » (dans le menu « 720p », « 1080p », etc.) pour notre lecteur HLS. Cela permettra aux utilisatrices de ne recevoir que la piste audio, améliorant ainsi la durabilité lorsqu’ils veulent seulement écouter une vidéo et regarder d’autres onglets.
  • Repenser la caractérisation du contenu sensible. À l’heure actuelle, vous ne pouvez étiqueter les vidéos que comme « Safe for work » / « Not Safe For Work ». Or, le terme « contenu sensible » peut recouvrir de nombreux cas : violence, nudité, jurons, etc. Nous travaillerons avec des designers pour réfléchir à la manière appropriée de catégoriser et de traiter ces cas.
  • Réorganiser l’espace de gestion des vidéos. Nous avons ajouté beaucoup de nouvelles fonctionnalités au fil des ans (direct et rediffusion, studio d’édition de vidéo, etc.)… c’est bien, mais les onglets et les menus se sont accumulés. Nous travaillerons avec des designers pour repenser le système de A à Z et le rendre plus facile à utiliser.
  • Procéder à un examen complet et mettre en œuvre une refonte de l’expérience et de l’interface de PeerTube. Même si nous avons reçu beaucoup d’aide en cours de route, PeerTube n’a pas bénéficié d’un suivi en design dès le départ. Nous voulons considérer ce chantier comme une remise à plat, où tout (même la couleur orange ?) peut être remis en question, si cela aide à l’adoption et à la facilité d’utilisation.

 

Illustration de Videoraptor, un monstre insectoïde dont les trois têtes sont ornées des logos de YouTube, Viméo et Twitch


Aidez-nous à repousser le Videoraptor – Illustration CC-By David Revoy

 

Doubler l’équipe de développement pour plus de résilience…

D’accord, quand on passe d’un à deux développeurs, c’est facile de « doubler »… mais c’était quand même une grande question pour nous.

D’abord parce que Framasoft est une association à but non lucratif financée principalement par des dons. Jusqu’à présent, nous avons eu l’honneur et le privilège d’obtenir suffisamment de soutien pour financer nos dépenses, la principale étant de rémunérer nos 10 employé·es. Mais les modèles économiques basés sur les dons sont, par définition, hautement imprévisibles. C’est particulièrement vrai dans une économie où l’inflation, les coûts de l’énergie, etc. poussent la plupart de nos donateurs et donatrices à revoir leur budget.

Une autre raison réside dans nos valeurs fondamentales : nous croyons à la décentralisation et aux réseaux de petites actrices (plutôt qu’à la croissance des géants et des monopoles). Nous pensons également que donner la priorité à l’humain et au soin implique de rester dans une petite équipe à taille humaine, où nous nous connaissons vraiment les uns les autres.

Or nous pensons que la manière dont nous avons appliqué ces valeurs dans notre association est une des clés de l’efficacité, de la créativité et des talents exprimés par nos membres (bénévoles et employé·es). C’est pourquoi nous avons travaillé à limiter la croissance de Framasoft, en nous fixant une limite symbolique de « dix salarié⋅es maximum ».

Au cours des années 2022 et 2023, ce sujet a fait l’objet de nombreuses discussions au sein de Framasoft. D’une part, on ne peut pas continuer à développer PeerTube avec un seul développeur (même si c’est un développeur aussi talentueux que Chocobozzz), qui peut gagner au loto, partir, ou tout simplement changer de carrière. D’autre part, si nous embauchions un deuxième développeur, quel serait son profil ? Comment pouvons-nous nous assurer qu’elle s’intégrera ? Pouvons-nous lui assurer un emploi durable ?

Fin 2022, Chocobozzz nous a demandé de publier une offre de stage. Il s’agissait à la fois de tester si, après 5 ans de développement en solo sur PeerTube, le travail en équipe lui revenait facilement (c’est le cas) ; mais aussi de former quelqu’un au code de PeerTube, de voir comment il peut être appréhendé par une nouvelle personne, et comment améliorer sa documentation.

Wicklow nous a rejoint pour un stage entre février et août 2023, et a produit la fonctionnalité de protection de vidéos par mot de passe, publiée dans la version 6 de PeerTube. Nous n’avions pas prévu de l’embaucher : nous avions alors d’autres profils en tête, et pensions ne pas pouvoir lancer un processus d’embauche avant 2024. Nous le lui avons dit expressément, pour ne pas lui donner de faux espoirs… Mais au même moment où nous apprenions pouvoir bénéficier d’une extension de bourse du programme NGI0, nous avons réalisé qu’il s’intégrait parfaitement au projet, à l’équipe et à notre association.

Bref : nous avons embauché Wicklow en septembre 2023, alors qu’il venait d’obtenir son diplôme, pour un contrat d’un an (que nous espérons pérenniser avec votre soutien !).

…et pour créer une application mobile iOS/Android !

Cette nouvelle embauche a deux objectifs. Tout d’abord, nous voulons qu’un autre développeur, ou qu’une autre développeuse, se familiarise avec le code de base de PeerTube, et réduise le « bus factor ». Wicklow devrait également devenir progressivement capable d’aider Chocobozzz dans la gestion de la communauté de développement.

Au fur et à mesure que la communauté grandit (et nous en sommes ravies), la charge de travail d’animation augmente également : répondre aux issues et aux demandes d’assistance sur notre forum, examiner les contributions en code, etc. Bien qu’il soit important d’être présent pour la communauté, cela prend jusqu’à la moitié du temps de Chocobozzz, ce qui signifie encore moins de temps pour développer de nouvelles fonctionnalités.

Le deuxième et principal objectif pour Wicklow en 2024 serait, avec l’aide de designers, de créer et de publier une application mobile PeerTube officielle. Le visionnage mobile est devenu le principal moyen de regarder des vidéos. Même s’il existe déjà des applications mobiles permettant de lire des vidéos sur PeerTube, nous pensons qu’une application officielle pourrait contribuer à l’adoption et à l’attractivité de PeerTube.

Pour 2024, l’application se limiterait à la recherche et au visionnage de vidéos. Nous voulons que les utilisatrices puissent utiliser un moteur de recherche fédéré, regarder des vidéos et des directs, se connecter à leur compte sur leur instance PeerTube, accéder à leurs notifications, abonnements, listes de lecture, etc. En cas de succès, cette première version de l’application pourrait être étendue à d’autres cas d’usage et fonctionnalités à l’avenir.

Nous prévoyons de publier cette application à la fois sur iOS (ce qui dépendra aussi d’Apple, connue pour être tatillonne avec le fediverse) et sur Android… et, en tant qu’objectif bonus (donc « si tout se passe bien »), sur Android TV également.

Dessin de Sepia, læ poulpe mascotte de PeerTube. Iel est en position de méditation et entouré d'une aura de force, évoquant le super sayans.

Sepia, la mascotte de PeerTube, forte de votre soutien – illustration David Revoy – Licence : CC-By 4.0

Promouvoir l’écosystème PeerTube

PeerTube, c’est plus que du code, et nous voulons mettre en lumière l’incroyable communauté qui se développe autour de ce projet.

Nous voyons souvent des plugins étonnants, des instances et des chaînes intéressantes, de nouvelles initiatives et expériences… que nous aimerions partager. Mais il est rare que nous ayons et prenions le temps de le faire.

En attendant, nous voyons aussi beaucoup de gens qui se demandent si PeerTube permet la diffusion en direct (c’est le cas !), s’il y a un chat pour les lives (oui : c’est un plugin génial !), ou s’il y a des sites web pour trouver du contenu sur PeerTube (encore une fois : oui !).

Nous prévoyons de travailler à la promotion de l’écosystème PeerTube, grâce au blog et à la newsletter de notre site Joinpeertube, avec notre compte Mastodon, et en travaillant sur une instance vitrine Peer.tube.

Pour inaugurer ce travail, nous répondrons en Anglais et en direct à toutes vos questions sur PeerTube lors d’un livestream animé par Laurens du blog et de la newsletter Fediverse Report, sur notre chaîne Peer.Tube ! Vous pouvez déjà aller sur Mastodon et poser vos questions (en Anglais aussi) avec le hashtag #PeerTubeAMA.

Cet AMA ( » Ask Me Anything « ) aura lieu demain, 13 décembre, de 18h à 20h (CET), sur ce lien.

La vignette indique

Cliquez sur l’image pour accéder au live

(et si tout se passe bien, nous publierons le replay sur la même chaîne)

Si vous êtes résolument francophones, on vous donne rendez-vous le 19 décembre au matin, où nous passerons Au Poste ! pour une PeerTube Party organisée par le journaliste David Dufresne.

Financé par l’Europe… et par vous !

Comme nous l’avons déjà dit dans ce (long) billet, nous avons eu la chance d’obtenir des bourses du programme NGI (Next Generation Internet) de la Commission Européenne, par l’intermédiaire de la fondation NLnet (merci beaucoup à elles et eux !). Les bourses précédentes nous ont permis de financer un quart de nos six années de travail sur PeerTube. Nous sommes heureuses d’annoncer que nous avons obtenu une nouvelle bourse pour 2024, qui couvrira les coûts de développement prévus.

Cela signifie que, comme cela a été le cas pour 75 % du travail jusqu’à présent, le financement de tout le reste du projet repose sur les dons. Communiquer sur PeerTube et son écosystème, les partages d’expérience avec divers acteurs, les prestations en design, le soutien et la gestion de la communauté, etc. Tous ces coûts seront, comme d’habitude, financés par… certaines d’entre vous !

Notre campagne de dons actuelle déterminera le budget de Framasoft pour 2024. Son succès nous indiquera si nous pourrons assurer un emploi stable à notre second développeur, tout en continuant à mener à bien tous les autres projets et actions que nous entreprenons.

Cette année encore, nous avons besoin de vous, de votre soutien, de vos partages, pour nous aider à reprendre du terrain sur le web toxique des GAFAM, et multiplier les espaces de numérique éthique.

Nous avons donc demandé à David Revoy de nous aider à montrer cela sur notre site « Soutenir Framasoft », qu’on vous invite à visiter (parce que c’est beau) et surtout à partager le plus largement possible :

Barre de dons Framasoft le 12 décembre 2023, à 30 % - 61341 €

Si nous voulons boucler notre budget pour 2024, il nous reste trois semaines pour récolter 138 659 € : nous n’y arriverons pas sans votre aide !

 

Soutenir Framasoft

 

Mobilizon V4 : the maturity stage

Par : Framasoft
5 décembre 2023 à 03:10

5 years after its announcement, Mobilizon, our free, federated alternative to Facebook groups and events, is reaching maturity. We take this opportunity to look back on its history and future.

🦆 VS 😈 : Let’s take back some ground from the tech giants !

Thanks to your donations to our not-for-profit, Framasoft is taking action to advance the ethical, user-friendly web. Find a summary of our progress in 2023 on our Support Framasoft page.

➡️ Read the series of articles from this campaign (Nov. – Dec. 2023)

Five years of Mobilizon

As this is the last major version of Mobilizon to be ported by Framasoft (yes, we’re teasing you a bit 😅 ), we’d like to start with a reminder of the various stages that led us to this v4.

2018 : an intention and attentions

Remember : in December 2018 (5 years ago already !), we announced (in French) our intention to develop Mobilizon. Our aim was to offer an alternative to Facebook groups and events, which had become the de facto dominant tool as a platform for mobilisation, whether it was organising a birthday party, a free software conference or a climate protest.

To do this, we decided to do things in the right order, starting by asking different audiences about their real needs and expectations (not those we assumed). The aim was to create a tool that was not only practical and welcoming, but also empowering. For example, we decided to reject any form of social gamification (in Mobilizon you follow groups rather than individuals, we banned infinite scrolling in favour of simple pagination, etc.).

 

Illustration of Face Ghoûl, a dripping, clawed monster adorned with the Facebook logo

Click to support us and push back Face Ghoûl – Illustration CC-By David Revoy

2019 : Crowdfunding and first beta version

In May 2019, we launched an appeal for donations to fund the development of a first version. Thanks to the mobilisation and generosity of over 1,000 donors, it was a success, with almost €60,000 raised. Less than 6 months later, we announced a beta version of the software.

This version provided a good foundation for creating and publishing events. However, it still lacked « core » functionalities, such as the ability to register anonymously for an event, or federation (i.e. the ability of a Mobilizon instance (in French) to easily exchange data with other Mobilizon instances, or even Mastodon instances).

2020 : a pandemic and a V1

In October 2020, after a few months delay due to a worldwide pandemic, the first stable version (« v1 ») of Mobilizon was released !

This v1 already offered what was to become the core of the software : groups (the central element of Mobilizon), articles, resources linked to a group, the possibility of having several profiles for the same account, the possibility of participating in an event without registering, and… the federation.

 

Drawing of Rose, the Mobilizon Fennec mascot. She is in a posture reminiscent of Tai Chi Chuan.

Click to support us and help Rose, the Mobilizon mascot – Illustration CC-By David Revoy

2021 : notifications and an app

At the end of 2021, we announced version 2 of Mobilizon. One of the main new features was the eagerly awaited integration of a notification system. But also on the menu : time zone management, « RTL » management (for languages written from right to left, such as Arabic or Hebrew), provision of RSS feeds, the addition of sorting filters, the ability to define an event as « online » (without geographical location), public group tracking, etc. There was even the release of a smartphone application developed by Tom79 (thanks again to him !).

2022 : Engines and search

The third major version of Mobilizon was released with the regularity of a Swiss watch, one year after v2.

Its main focus was search. It introduced the possibility of federated searches : a search from the « SOMETHING » instance could return results from events hosted on the Mobilizon « ELSE » instance. As with PeerTube’s SepiaSearch metasearch engine, we designed and implemented a Mobilizon-specific engine that allows searches across multiple instances : https://search.joinmobilizon.org

With this release, we have also redesigned the front page of the software. Our aim is to give you more opportunities to discover events and groups you may not have known existed, and to make the diversity of content published on Mobilizon more visible.

 

Rose, the Mobilizon mascot, with a magnifying glass

Rose search – Illustration by David Revoy – Licence : CC-By 4.0

2023 : waiting for v4…

During 2023 we also quietly released two minor versions. These added anti-spam tools, the ability to manage arbitrary addresses (because an address database can never be perfectly up to date), the ability to use external authentication systems, and the ability to define an external website for people who want to manage registrations outside Mobilizon.

They were also the occasion for bug hunting and improvements to the Mobilizon API, paving the way for one of the most eagerly awaited features of v4 (yes, the teasing is unsustainable ;) ).

Rose, the Mobilizon fennec mascot, plays a backhand tennis game to send back a letter marked "spam".

Rose fights SPAM – Illustration by David Revoy – Licence : CC-By 4.0

What’s new in Mobilizon v4 ?

We’ve done it ! Version 4 is finally here :) And we’re very proud of the new features it brings !

Private Announcements and Conversations

Event organisers can now send private announcements to attendees. This has been a long awaited feature !

Group or event administrators or moderators can now contact people registered in a group or event directly. You can then write to all these people, or select sub-groups, for example only those who have confirmed their attendance, or conversely those who have not confirmed (or declined). It’s even possible to contact people who have registered without creating a Mobilizon account. This opens up some very interesting possibilities, such as the possibility of communicating important information : a change of location or date, for example.

Please note that this is an announcement system and registrants cannot reply (although moderators can add messages). This is not a forum, but a channel for sharing important information in a more top-down way.

As well as this announcement mechanism, we’ve added a conversation system.

This allows you to contact a group or specific people and chat with them live.

For example, an outsider to an event can contact the group administrator from the event page and exchange messages with them. Think of this conversation system as the « DM » (direct message) or « MP » (private message) system you know from other social platforms.

For those who have a Mastodon account (or equivalent), the magic of Fédivers means that you can even use this conversation feature to send private messages from Mastodon, while the person you are contacting can reply from Mobilizon !

Import and synchronise events from other platforms (Facebook, Meetup, etc.)

Once again, this was one of the most eagerly awaited features of Mobilizon.

But it was also one of the most complicated for us to implement in the software. Because these external platforms (yes, Facebook, we’re looking at you !) are the despots of kingdoms of which you are merely the vassal. If they want to raise the drawbridge over which your data passes, they can do so with the snap of a finger, and there is nothing you or we can do about it.

That’s why we’re announcing this feature as present, BUT with a great deal of reserve and caution.

Nevertheless, we’re excited to introduce this new Mobilizon feature to you !

How does it work ?

First of all, please understand that everything that follows takes place… outside of Mobilizon. In an external tool modestly called « Mobilizon Import System » (note that we’ve kept it simple 😅 ).

From this tool, you’ll be able to connect to your Mobilizon account and define your profiles or groups on which you authorise external platforms (such as Meetup or EventBrite) to post. These profiles and groups then become « Destinations ».

Then, simply go to the page of the event you want to synchronise (e.g. https://www.eventbrite.fr/e/billets-street-art-feminisme-743545834607), copy and paste this address into Mobilizon’s import system, and the event will be imported.

In addition to the classic import, it is also possible (depending on the platform) to set up the synchronisation of one or more events. Once synchronised, the new events will be published on your selected Mobilizon profile/group. Event updates on the source (for example, if you change the description on Meetup) will automatically update the event republished on Mobilizon (note that deletions are not currently handled).

Important note : iCal (.ics) event feeds are supported ! This means you can have events in Framagenda (or Google Calendar, we won’t judge you (too much)) and synchronise them in Mobilizon ! Nice, isn’t it ?

In addition to the iCal format, the platforms currently supported are Eventbrite, Meetup…

Yes, we can see you now, screaming in your head :

« What about Facebook ? 🥺 « 

So Facebook, « It’s complicated » ©

We did all the work on our end and… it works (Yaaaaaaaaay ! 🥳)… but only with our « App Developer » account (Oooooooohhh ! 😦).

 

We still have to go through several validation steps, and… we have absolutely no hand in it. It’s Facebook’s kingdom, so Facebook decides. Maybe it’ll work for 5 years, 5 months, 5 days. Maybe it won’t work at all. 🤷

Technically, another feature – reserved for developers – that we’ve added is the ability to add « webhooks« , which are internal calls that can also act as « destinations » for sources. Events can then be sent to these webhooks, which will do… well, whatever you want them to do ! This might be useful for our friends at Transiscope, for example, so that their tool can also import events from other platforms.

The « Mobilizon Import System » was deliberately developed outside the Mobilizon core. It is therefore a separate piece of software. In fact, we think that this software is likely to need a lot of modifications (for example, to correct bugs or to add new platforms such as Démosphère or Agenda Militant) and that there might be an interest in hosting this application outside Mobilizon instances (for example, to share functionality between several instances, or to manage the legal risks imposed on us by third party platforms). So we’ve made it a separate software project, but of course free and self-hosting.

Other Mobilizon v4 improvements

Don’t go away ! We’ve got more great features to share with you !

First of all, we’ve improved compatibility for tracking other federated event instances (one of the most interesting projects is « Event Federation for WordPress« , which would eventually allow the famous WordPress website/blog engine to be used as an event platform. We talked to the people coordinating this project to share our experiences and incorporated their requests in the form of developments in Mobilizon (which they confirmed in their latest blog post).

Secondly, we have improved the formatting of event descriptions when exporting events and in ICS feeds (which now take into account the status « tentative », « confirmed » or « cancelled »).

Also, we changed email registration confirmations for attendees without an account to now include an unsubscribe link.

Finally, Mobilizon is now available on more operating systems and architectures (Debian, Ubuntu, Fedora, arm64, etc.).

Mission accomplished, Framasoft is ready to pass the baton !

Framasoft had announced in March 2023 in the Mobilizon roadmap that this v4 would be the last we would develop.

We still strongly believe in the future of this project.

But we’ve reached our goal : we announced an intention and a vision in 2018 and… we’ve fulfilled our mission !

Of course, software is far from bug-free. But anyone involved in software development knows that there will always be things to fix, features to add… It’s never-ending. And we sincerely believe that it’s also important to be able to step back, say to yourself that you’ve kept your commitment, and hand over a project.

The Framasoft team is small : Mobilizon is a salaried developer (yes, only one !), and not even full-time… He is certainly supported by the rest of the association in terms of communication, project management, fundraising, etc. But after five years, we consider the project a success. But after 5 years, we feel that Mobilizon is stable enough for him to redirect his energy and skills to other projects and missions.

We’re not putting Mobilizon on the shelf !

First of all, Framasoft is committed to maintain this v4 for the next few months (and as long as we can), especially in case of security updates or blocking bugs. We’ll also maintain our public, French-language forum https://mobilizon.fr.

But we won’t be developing any new features.

Secondly, another team (the Kaihuri association, well known to the Mobilizon community as the maintainers of the Keskonfai instance) already has a take-over and contribution project to improve Mobilizon’s handling. They present their project and their ambitions on our forum dedicated to Mobilizon : don’t hesitate to give them your feedback and encouragement (or disagreement, for that matter), but also your desire and ability to contribute.

So, if the community doesn’t mind, in the next few weeks we’ll be handing over all the Mobilizon « keys » to this community (they already have maintainer access to the source code repository, but this also applies to the joinmobilizon.org, mobilizon.org, search.joinmobilizon.org websites, tools, social media accounts, etc.).

Mobilizon seems to have a bright future ahead !

Drawing in the style of a fighting video game, featuring the Mobilizon fennec and the facebook Groups monster.

For five years, thanks to your donations, Rose has been training to fight Faceghoul – Illustration by David Revoy – Licence : CC-By 4.0

Five years of Mobilizon, thanks to you (and your donations) !

Although we’ll be handing over the keys to the project in a few weeks time, all the work done throughout 2023 has come at a significant cost.

If you like this version 4, and it’s possible for you to do so, we encourage you to support Framasoft as a token of our gratitude for all the work we’ve done this year, but also for honouring our original moral contract : to provide you with a free, federated alternative to Facebook groups and events.

Once again this year we need you, your support, your sharing, to help us regain ground on the toxic GAFAM web and multiply ethical digital spaces.

So we’ve asked David Revoy to help us present this on our « Support Framasoft » page, which we invite you to visit (because it’s beautiful) and above all to share as widely as possible :

 

Screenshot of the Framasoft 2023 donation bar at 19% - €37249

If we are to balance our budget for 2024, we have five weeks to raise €162,716 : we can’t do it without your help !

Support Framasoft

Mobilizon V4 : l’étape de la maturité

Par : Framasoft
5 décembre 2023 à 03:09

5 ans après son annonce, Mobilizon, notre alternative libre et fédérée aux groupes et événements Facebook atteint une phase de maturité. L’occasion pour nous de revenir sur son histoire et son avenir.

🦆 VS 😈 : Reprenons du terrain aux géants du web !

Grâce à vos dons (défiscalisables à 66 %), l’association Framasoft agit pour faire avancer le web éthique et convivial. Retrouvez un résumé de nos avancées en 2023 sur le site Soutenir Framasoft.

➡️ Lire la série d’articles de cette campagne (nov. – déc. 2023)

Cinq années de Mobilizon

Comme cette version est la dernière version majeure de Mobilizon qui sera portée par Framasoft (oui, on vous tease un peu 😅 ), nous vous proposons de commencer par un rappel des différentes étapes qui nous ont mené·es à cette v4.

2018 : une intention et des attentions

Souvenez-vous : en décembre 2018 (5 ans déjà !) nous annoncions notre intention de développer Mobilizon. Notre objectif était de proposer une alternative aux groupes et événements Facebook, qui était devenu de facto l’outil dominant comme plateforme de mobilisation, qu’il s’agisse d’organiser un anniversaire, une conférence sur le logiciel libre, ou une manifestation pour le climat.

Pour cela, nous avions choisi de faire les choses dans l’ordre, en commençant par interroger différents publics sur leurs attentes et leurs besoins réels (et non ceux que nous supposions). Le but étant de créer un outil non seulement pratique et accueillant, mais aussi émancipateur. Ainsi, nous avons par exemple assumé le choix de refuser toute gamification sociale (dans Mobilizon, vous suivez des groupes et non des individus, nous nous sommes interdits le scroll infini pour lui préférer une simple pagination, etc.).

Illustration de Face Ghoûl, un monstre dégoulinant et griffu orné du logo de Facebook

Cliquez pour nous soutenir et aider à repousser Face Ghoûl – Illustration CC-By David Revoy

2019 : un crowdfunding et première bêta

En mai 2019, nous avions fait un appel aux dons afin de pouvoir financer le développement d’une première version. Grâce à la mobilisation et la générosité de plus de 1 000 donateur⋅ices, ce fut un succès avec près de 60 000€ récoltés. Moins de 6 mois plus tard, nous annoncions une version bêta du logiciel.

Cette version posait déjà de belles fondations pour la création et la publication d’événements. Cependant, des fonctionnalités « centrales » étaient encore manquantes, comme la possibilité de pouvoir s’inscrire anonymement à un événement, ou la fédération (c’est-à-dire la capacité d’une instance Mobilizon à pouvoir échanger facilement des données avec d’autres instances Mobilizon, ou même des instances Mastodon).

2020 : une pandémie et une V1

En octobre 2020, après quelques mois de « retard » pour cause de pandémie mondiale, la première version stable (« v1 ») de Mobilizon était publiée !

Cette v1 proposait déjà ce qui allait être le cœur du logiciel : les groupes (qui sont l’élément central de Mobilizon), les articles, les ressources liées à un groupe, la possibilité d’avoir plusieurs profils pour un même compte, la possibilité de participer à un événement sans s’inscrire, et… la fédération.

Dessin de Rose, la Fennec mascotte de Mobilizon. Elle est dans une posture évoquant le Tai Chi Chuan.

Cliquez pour nous soutenir et aider Rose, la mascotte de Mobilizon – Illustration CC-By David Revoy

2021 : des notifications et une application

Fin 2021, nous annoncions la version 2 de Mobilizon. L’une des principales nouveautés était l’intégration d’un système de notifications, particulièrement attendu. Mais il y avait aussi au menu : la gestion des fuseaux horaires, la gestion « RTL » (pour les langues s’écrivant de droite à gauche, comme l’arabe ou l’hébreu), la mise à disposition de flux RSS, l’ajout de filtres de tri, la possibilité de définir un événement comme « en ligne » (sans lieu géographique), le suivi public des groupes, etc. Il y a même eu la publication d’une application smartphone, développée par Tom79 (merci encore à lui !).

2022 : des moteurs et de la recherche

La troisième version majeure de Mobilizon fut publiée, avec la régularité d’une horloge suisse, un an après la v2.

Elle était essentiellement tournée autour de la question de la recherche. Ainsi, elle apportait la possibilité de faire des recherches fédérées : une recherche depuis l’instance « TRUC » peut ainsi retourner des résultats d’événements hébergés sur l’instance Mobilizon « MACHIN ». Comme pour PeerTube avec son métamoteur SepiaSearch, nous avons développé et mis en place un moteur spécifique à Mobilizon permettant la recherche sur de multiples instances : https://search.joinmobilizon.org

Cette version a aussi été l’occasion de revoir le design de la page d’accueil du logiciel. Notre objectif : augmenter vos possibilités de découvrir des événements et des groupes dont vous ne soupçonneriez pas l’existence, et de rendre davantage visible la diversité des contenus publiés sur Mobilizon.

Rose, la mascotte de Mobilizon, avec une loupe

Rose Recherche – Illustration de David Revoy – Licence : CC-By 4.0

2023 : en attendant la v4…

Pendant l’année 2023, nous avons aussi publié, plus discrètement, deux versions mineures. Elles ont ajouté des outils permettant de lutter contre le spam, ont donné la faculté de gérer des adresses arbitraires (car une base de données d’adresses ne peut jamais être parfaitement à jour), ouvert la possibilité d’utiliser des systèmes d’authentification externe, et la faculté de définir un site web externe pour les personnes souhaitant gérer les inscriptions en dehors de Mobilizon.

Elles ont aussi été l’occasion d’une chasse aux bugs, et de l’amélioration de l’API de Mobilizon, ce qui a permis de préparer le terrain pour l’une des fonctionnalités les plus attendues de la v4. (oui, le teasing est insoutenable ;) )

Rose, la fennec mascotte de Mobilizon, fait un revers de Tennis pour renvoier un une lettre marquée "spam"

Rose lutte contre le SPAM – Illustration de David Revoy – Licence : CC-By 4.0

Les nouveautés de Mobilizon v4

Ça y est ! La version 4 est enfin sortie :) Et nous sommes très fier⋅es des nouvelles fonctionnalités qu’elle apporte !

Annonces privées et conversations

Les organisateurices d’événements peuvent dorénavant envoyer des annonces privées aux participant⋅es. C’était une fonctionnalité très attendue !

Ainsi, les adminstrateurices ou modérateurices d’un groupe ou d’un événement peuvent maintenant contacter directement les personnes inscrites à un groupe ou un événement. Vous pourrez donc écrire à toutes ces personnes, ou sélectionner des sous-groupes, par exemple en ne choisissant uniquement que les personnes qui ont confirmé leur participation, ou, au contraire, les personnes qui n’ont pas confirmé (ou celles refusées). Il est même possible de contacter les personnes qui se sont inscrites sans créer de compte Mobilizon. Cela ouvre des perspectives très intéressantes, comme la possibilité de transmettre des informations importantes : un changement de lieu ou de date, par exemple.

Notez qu’il s’agit d’un système d’annonce, les simples inscrit⋅es ne peuvent pas répondre (bien que les modérateur⋅ices pourront, de leur côté, ajouter des messages). Il ne s’agit pas d’un forum, mais bien d’un canal permettant de partager une information importante, de façon plutôt descendante.

capture d'écran d'une annonce privée dans Mobilizon

En parallèle de ce mécanisme d’annonce, nous avons ajouté un système de conversation.

Ce dernier permet d’entrer en contact avec un groupe, ou certaines personnes, et d’échanger avec elle en direct.

Par exemple, une personne extérieure à un événement pourra, depuis la page d’un événement, entrer en contact avec l’administratrice d’un groupe et échanger des messages avec elle. Voyez ce système de conversation comme celui, bien connu, des « DM » (« Direct Message ») ou « MP » (« Message privé ») d’autres plateformes sociales.

capture d'écran des conversations privées dans Mobilizon

Pour les personnes qui ont un compte Mastodon (ou équivalent), la magie du Fédivers fait que vous pouvez même utiliser cette fonctionnalité Conversation en utilisant, de votre côté, des messages privés depuis Mastodon alors que la personne contactée pourra vous répondre depuis Mobilizon !

Import et synchronisation d’événements depuis d’autres plateformes (Facebook, Meetup, etc)

Là encore, il s’agissait d’une des fonctionnalités les plus attendues de Mobilizon.

Mais clairement, c’était l’une des plus compliquées pour nous à implémenter dans le logiciel. Car ces plateformes externes (oui Facebook, c’est toi qu’on regarde !) sont les despotes de royaumes dont vous n’êtes que les vassaux. Si elles veulent relever le pont levis par où passent leurs données, elles peuvent le faire d’un claquement de doigts, et ni vous, ni nous, ne pourront rien y faire.

C’est pourquoi nous annonçons cette fonctionnalité comme présente, MAIS sujette à beaucoup (mais vraiment beaucoup) de réserve et de prudence.

Cependant, ne boudons pas notre plaisir de vous présenter cette nouvelle capacité de Mobilizon !

Comment ça marche ?

D’abord, comprenez bien que tout ce qui suit se passe… en dehors de Mobilizon. Dans un outil externe pudiquement nommé « Système d’Import de Mobilizon » (notez qu’on a fait simple 😅 ).

Depuis cet outil, vous allez pouvoir vous connecter à votre compte Mobilizon, et définir vos profils ou groupes sur lesquels vous autorisez les plateformes externes (type Meetup ou EventBrite) à poster. Ces profils et groupes deviendront alors des « Destinations ».

Ensuite, il suffit d’aller sur la page de l’événement à synchroniser (par exemple https://www.eventbrite.fr/e/billets-street-art-feminisme-743545834607 ) et de copier-coller cette adresse dans le Système d’import de Mobilizon, et l’événement sera importé.

En dehors de l’import classique, il est aussi possible (suivant les plateformes) de mettre en place une synchronisation d’un ou plusieurs événements. Une fois la synchronisation mise en place, les nouveaux événements sont publiés sur votre profil/groupe Mobilizon sélectionné. Les mises à jour d’événements sur la source (par exemple si vous modifiez la description sur Meetup) entraînent automatiquement une mise à jour de l’événement republié sur Mobilizon (attention, pour le moment, les suppressions ne sont pas gérées).

Note importante : les flux iCal (.ics) d’événements sont supportés ! Cela signifie que vous pouvez parfaitement avoir des événements dans Framagenda (ou Google Agenda, on ne vous jugera pas (trop)), et les synchroniser dans Mobilizon ! Classe, non ?

En plus du format iCal, les plateformes supportées pour le moment sont Eventbrite, Meetup…

Oui, on vous voit, là, en train de hurler dans vos têtes :

« Et Facebook ? ! 🥺 »

Alors Facebook, « C’est compliqué » ©

On a fait tout le travail de notre côté, et… ça fonctionne (Wouuuuuaiiiis ! 🥳)… mais uniquement avec notre compte « développeur d’applications » (Oooooooohhh ! 😦).

Il nous reste plusieurs étapes de validation à passer, et… nous n’avons absolument pas la main dessus. C’est le royaume de Facebook, c’est donc Facebook qui décide. Peut-être que ça fonctionnera 5 ans, 5 mois, ou 5 jours. Peut-être que ça ne fonctionnera pas du tout. 🤷

Techniquement, une autre possibilité – réservée aux développeur⋅euses – que nous avons ajoutée est celle de pouvoir ajouter des « webhooks », c’est-à-dire des appels internes qui pourront, eux aussi, servir de « Destinations » pour les sources. Les événements pourront donc être envoyés à ces webhooks qui feront… et bien ce que vous déciderez qu’ils doivent en faire ! Par exemple cela pourrait être utile pour nos ami⋅es de Transiscope afin que leur outil puisse aussi importer des événements d’autres plateformes.

capture d'écran animée montrant les étapes d'import d'un événement externe dans mobilizon.

Le « Système d’Import de Mobilizon » est volontairement développé en dehors du cœur de Mobilizon. C’est donc un logiciel à part. En effet, nous estimons d’une part que ce logiciel risque d’avoir besoin de nombreuses modifications (par exemple pour corriger des bugs ou ajouter de nouvelles plateformes, comme Démosphère ou l’Agenda Militant), et d’autre part qu’il peut y avoir de l’intérêt à héberger cette application en dehors des instances Mobilizon (par exemple pour mutualiser la fonctionnalité entre plusieurs instances, ou pour gérer les risques juridiques que nous imposent les plateformes tierces). Nous en avons donc fait un projet logiciel séparé, mais évidemment libre et auto-hébergeable.

Autres améliorations de Mobilizon v4

Ne partez pas ! Nous avons encore d’autres fonctionnalités intéressantes à partager !

Tout d’abord, nous avons amélioré la compatibilité pour suivre d’autres instances d’événements fédérés (l’un des projets les plus intéressants étant « Event Federation for WordPress » qui permettrait à terme d’utiliser le célèbre moteur de sites/blog WordPress comme plateforme d’événements. Nous avons échangé avec les personnes qui coordonnent ce projet afin de partager notre expérience, et intégré leurs demandes sous forme de développements dans Mobilizon (ce qu’ils confirment dans leur dernier billet blog (en anglais)).

Lors des exports d’événements ainsi que dans les flux ICS, nous avons amélioré le formatage de la description des événements (qui prennent maintenant en compte les statuts « provisoire », « confirmé » ou « annulé »).

Ensuite, les confirmations d’inscriptions par mail pour les participant⋅es sans compte contiennent maintenant un lien de désinscription.

Enfin, Mobilizon est maintenant disponible sous davantage de systèmes d’exploitation et architectures (Debian, Ubuntu, Fedora, arm64, etc).

Mission accomplie, Framasoft est prête à faire la passe !

Framasoft avait annoncé en mars 2023 dans la roadmap Mobilizon, que cette v4 serait la dernière que nous développerions.

Nous croyons toujours très fort dans l’avenir de ce projet.

Mais nous avons atteint notre objectif : nous avions annoncé une intention et une vision en 2018 et… nous avons rempli notre mission !

gif "mobilizon mission accomplie" avec le jeune homme de la vidéo "bienvenue sur Internet" qui fait un pouce en l'air

Le logiciel n’est pas exempt de bugs, évidemment, loin de là. Mais quiconque fait du développement logiciel sait pertinemment qu’il y aura toujours des choses à corriger, des fonctionnalités à ajouter… C’est sans fin. Et nous pensons sincèrement qu’il faut aussi savoir prendre du recul, se dire qu’on a tenu notre engagement, et transmettre un projet.

L’équipe de Framasoft est réduite : Mobilizon, c’est un développeur salarié (oui, un seul !), et encore, même pas à temps plein… Il est certes accompagné par le reste de l’association sur la communication, la gestion de projet, la recherche de fonds, etc. Mais au bout de 5 ans nous considérons Mobilizon comme suffisamment stable pour qu’il puisse rediriger son énergie et ses compétences sur d’autres projets et d’autres missions.

Nous ne mettons pas Mobilizon au placard, non plus, hein !

Tout d’abord, Framasoft s’engage, pour les prochains mois (et autant qu’on le pourra) à maintenir cette v4, notamment en cas de mise à jour de sécurité, ou de bugs bloquants. Nous maintiendrons aussi notre instance publique et francophone https://mobilizon.fr

Mais nous ne nous lancerons pas dans le développement de nouvelles fonctionnalités.

Ensuite, une autre équipe (l’association Kaihuri, bien connue de la communauté Mobilizon en tant que mainteneuse de l’instance Keskonfai), a déjà un projet de reprise et de contribution, pour améliorer la prise en main de Mobilizon. Iels vous présentent leur projet et leurs ambitions sur notre forum consacré à Mobilizon : n’hésitez pas à leur partager vos retours et encouragements (ou divergences, d’ailleurs), mais aussi vos envies et capacités de contribution.

Ainsi, si la communauté n’y voit pas d’inconvénient, nous transmettrons dans les prochaines semaines l’ensemble des « clés » de Mobilizon à cette communauté (iels ont déjà un accès Maintainer sur le dépôt du code source, mais cela concerne aussi les sites web joinmobilizon.org, mobilizon.org, search.joinmobilizon.org, les outils et comptes de médias sociaux, etc.).

Mobilizon semble donc avoir de beaux jours devant elle !

Dessin dans le style d'un jeu vidéo de combat, où s'affronte la fennec de Mobilizon et le monstre de facebook Groups.

Pendant cinq ans, grâce à vos dons, Rose s’est entraînée à lutter contre Faceghoul – Illustration de David Revoy – Licence : CC-By 4.0

Cinq années de Mobilizon, c’est grâce à vous (et à vos dons) !

Même si nous transmettrons a priori les clés du projet dans quelques semaines, tout le travail effectué tout au long de l’année 2023 a eu un coût non négligeable.

Si cette version 4 vous plaît, et que c’est possible pour vous, nous vous encourageons donc à soutenir Framasoft en forme de gratitude pour le travail effectué cette année, mais aussi pour avoir respecté le contrat moral de départ : vous fournir une alternative libre et fédérée aux groupes et événements Facebook.

Cette année encore, nous avons besoin de vous, de votre soutien, de vos partages, pour nous aider à reprendre du terrain sur le web toxique des GAFAM, et multiplier les espaces de numérique éthique.

Nous avons donc demandé à David Revoy de nous aider à montrer cela sur notre site « Soutenir Framasoft« , qu’on vous invite à visiter (parce que c’est beau) et surtout à partager le plus largement possible :

Capture d'écran de la barre de dons Framasoft 2023 à 19% - 37284 €

Si nous voulons boucler notre budget pour 2024, il nous reste quatre semaines pour récolter 162 716 € : nous n’y arriverons pas sans votre aide !

 

Soutenir Framasoft

 

PeerTube v6 is out, and powered by your ideas !

Par : Framasoft
28 novembre 2023 à 02:52

It’s #givingtuesday, so we’re giving you PeerTube v6 today ! PeerTube is the software we develop for creators, media, institutions, educators… to manage their own video platform, as an alternative to YouTube and Twitch.

🦆 VS 😈 : Let’s take back some ground from the tech giants !

Thanks to your donations to our not-for-profit, Framasoft is taking action to advance the ethical, user-friendly web. Find a summary of our progress in 2023 on our Support Framasoft page.

➡️ Read the series of articles from this campaign (Nov. – Dec. 2023)

The sixth major version is being released today and we are very proud ! It is the most ambitious one since we added peer-to-peer livestreaming. There is a good reason for that : we packed this v6 with features inspired by your ideas !

We are so eager to present all the work we achieved that we’ll get right into it. But stay tuned : in two weeks, we’ll take more time to talk about PeerTube’s history, the state of this project and the great plans we have for its future !

Illustration of Videoraptor, an insectoid monster whose three heads bear the logos of YouTube, Vimeo and Twitch.

Click to support us and help push back Videoraptor – Illustration CC-By David Revoy

This year : two minor updates and a major achievement

In 2023, and before preparing this major update, we released only two minor versions… but one of them brought to the table a major technical feature that will help democratize video hosting even more.

March 2023 : PeerTube v5.1

You’ll get more details in the news dedicated to the 5.1 release, so to keep it short, this version brought :

  • an « asking for an account » feature, where instance moderators can manage and moderate news account requests ;
  • a back-to-live button, so in case you lag behind during a livestream, you can go back to the direct
  • Improvements on the authentication plugin, to facilitate signing on with external credentials

June 2023 : PeerTube 5.2…

As you’ll find out in our 5.2 release blogpost, there were some smaller but important new features such as :

  • Adapting RSS feeds to podcast standards, so any podcast client could be able to read a PeerTube channel, for example
  • The option to set the privacy of a livestream replay, that way streamers can choose beforehand if the replay of their live will be Public, Unlisted, Private or Internal
  • Improved mouse-free navigation : for those who prefer or need to navigate using their keyboard
  • And upgrades in our documentation (it’s quite thorough : check it out !)

…with a major feature : Remote Transcoding

But the game changer in this 5.2 release was the new remote transcoding feature.

When a creator uploads a video (or when they are streaming live), PeerTube needs to transform their video file into an efficient format. This task is called video transcoding, and it consumes lots of CPU power. PeerTube admins used to need (costly) big-CPU servers for a task that wasn’t permanent… until remote transcoding.

Remote transcoding allows PeerTube admins to deport some or all of their transcoding tasks to another, more powerful server, one that can be shared with other admins, for example.

It makes the whole PeerTube administration cheaper, more resilient, more power-efficient… and opens a way of sharing resources between communities !

We want, once again to thank the NGI Entrust program and the NLnet foundation for the grant that helped us achieve such a technical improvement !

Drawing of Sepia, PeerTube's octopus mascot. They are wearing a superhero cape, with the initials "6" on his chest.

Click to support us and help Sepia reach their potential – Illustration CC-By David Revoy

PeerTube v6 is Based… (on your ideas)

Enough with the past, let’s detail the features of this new major version. Note that, for this whole 2023 roadmap, we developed features suggested and upvoted by… you ! Or at least by those of you who shared your ideas on our feedback website.

Protect your videos with passwords !

That was a very awaited feature. Password-protected videos can be used in lots of situations : to create exclusive content, mark a step in an educational plan, share videos with people trusted by the ones you trust…

On their PeerTube account, creators can now set a single password when they upload, import or update the settings of their videos.

But with our REST API, admins and developers can take it a step further. They can set and store as many passwords as they want, thus easily give and revoke access to videos.

This feature was the work of Wicklow, during his internship with us.

Video storyboard : preview what’s coming !

If you like to peruse your videos online, you might be used to hover the progress bar with your mouse or finger. Usually, a preview of the frame appears as a thumbnail : that’s called a storyboard feature, and that’s now available in PeerTube !

Please note that as Storyboards are only generated when uploading (or importing) a video, they will only be available for new videos of instances that upgraded to v6…

Or you can ask, very kindly, to your admin(s) that they use the magical npm run create-generate-storyboard-job command (warning : this task might need some CPU power), and generate storyboards for older videos.

Upload a new version of your video !

Sometimes, video creators want to update a video, to correct a mistake, offer new information… or just to propose a better cut of their work !

Now, with PeerTube, they can upload and replace an older version of their video. Though the older video file will be permanently erased (no backsies !), creators will keep the same URL, title and infos, comments, stats, etc.

Obviously, such a feature requires trust between videomakers and admins, who don’t want to be responsible for a cute kitten video being « updated » into an awful advertisement for cat-hating groups.

That’s why such a feature will only be available if admins choose to enable it on their PeerTube platforms, and will display a « Video re-upload » tag on updated videos.

Get chapters in your videos !

Creators can now add chapters to their videos on PeerTube. In a video settings page, they’ll get a new « chapters » tab where they’ll only need to specify the timecode and title of each chapter for PeerTube to add it.

If they import their video from another platform (cough YouTube cough), PeerTube should automatically recognize and import chapters set on this distant video.

When chapters are set, markers will appear and segment the progress bar. Chapter titles will be displayed when you hover or touch one of those chapters segments.

Stress tests, performance and config recommandations

Last year, thanks to French indie journalist David Dufresne’s Au Poste ! livestream show and his hoster Octopuce, we got a livestream stress test with more than 400 simultaneous viewers : see the report here on Octopuce’s blog[FR].

Such tests are really helpful to understand where we can improve PeerTube to reduce bottlenecks, improve performance, and give advice on the best configuration for a PeerTube server if an admin plans on getting a lot of traffic.

That’s why this year, we have decided to realize more tests, with a thousand simultaneous users simulated both in livestream and classic video streaming conditions. Lots of thanks and datalove to Octopuce for helping us deploy our test infrastructure.

We will soon publish a report with our conclusions and recommended server configurations depending on usecases (late 2023, early 2024). In the meantime, early tests motivated us to add many performances improvements into this v6, such as (brace yourselves for the technical terms) :

  • Process unicast HTTP job in worker threads
  • Sign ActivityPub requests in worker threads
  • Optimize recommended videos HTTP request
  • Optimize videos SQL queries when filtering on lives or tags
  • Optimize /videos/{id}/views endpoint with many viewers
  • Add ability to disable PeerTube HTTP logs

…and there’s always more !

A new major version always comes with its lot of changes, improvements, bugfixes, etc. You can read the complete log here, but here are the highlights :

  • We needed to settle a technical debt : v6 removes support for WebTorrent to focus on HLS (with WebRTC P2P). Both are technical bricks used to get peer-to-peer streaming in web browsers, but HLS is more fitted to what we are doing (and plan to do) with PeerTube
  • The video player is more efficient
    • It is not being rebuilt anymore every time the video changes
    • It keeps your watching settings (speed, fullscreen, etc.) when the video changes
    • It automatically adjust its size to match the video ratio
  • We have improved SEO, to help videos hosted on a PeerTube platform appear higher in the search results of search engines
  • We worked a lot on improving PeerTube’s accessibility on many levels, to streamline the experience of people with disabilities.
Illustration de Yetube, un monstre de type Yéti avec le logo de YouTube Premium.

Click to support us and help push Yetube back – CC-By Illustration David Revoy

What about PeerTube’s future ?

With YouTube waging war against adblockers, Twitch increasingly exploiting streamers, and everyone becoming more and more aware of the toxicity of this system… PeerTube is getting traction, recognition and a growing community.

We have so many announcements to make about the future we plan for PeerTube, that we will publish a separate news, in two weeks. We are also planning on hosting an « Ask Us Anything » livestream, to answer the questions you’d have about PeerTube.

Please stay tuned by subscribing to PeerTube’s Newsletter, following PeerTube’s Mastodon account or keeping an eye on the Framablog.

Drawing in the style of a fighting video game, where the octopus of PeerTube and the monster of YouTube, Twitch and Vimeo go head to head.

Click to support us and help Sepia push back Videoraptor – Illustration CC-By David Revoy

Thank you for supporting PeerTube and Framasoft

In the meantime, we want to remind you that all these developments were achieved by only one full-time payed developer, an intern, and a fabulous community (lots of datalove to Chocobozzz, Wicklow, and the many, many contributors : y’all are amazing !)

Framasoft being a French not-for-profit mainly funded by grassroots donations (75 % of our yearly income comes from people like you and us), PeerTube development has been funded by two main sources :

  • French-speaking FOSS enthusiasts
  • Grants from the NGI initiative, through NLnet (in 2021 & 2023)

If you are a non-French-speaking PeerTube aficionado, please consider supporting our work by making a donation to Framasoft. It will greatly help us fund our many, many projects, and balance our 2024 budget.

Once again this year we need you, your support, your sharing to help us regain ground on the toxic GAFAM web and multiply the number of ethical digital spaces. So we’ve asked David Revoy to help us present this on our support Framasoft page, which we invite you to visit (because it’s beautiful) and above all to share as widely as possible :

Screenshot of the Framasoft 2023 donation bar at 12% - €23575

If we are to balance our budget for 2024, we have five weeks to raise €176,425 : we can’t do it without your help !

Support Framasoft

Thanks again for supporting PeerTube,
Framasoft’s team.

PeerTube v6 est publié, et conçu grâce à vos idées !

Par : Framasoft
28 novembre 2023 à 02:52
C’est #givingtuesday (« jour des dons »), donc nous vous offrons PeerTube v6 aujourd’hui ! PeerTube est le logiciel que nous développons pour les créatrices, médias, institutions, enseignants… Pour gérer leur propre plateforme vidéo, comme une alternative à Youtube et Twitch.

🦆 VS 😈 : Reprenons du terrain aux géants du web !

Grâce à vos dons (défiscalisables à 66 %), l’association Framasoft agit pour faire avancer le web éthique et convivial. Retrouvez un résumé de nos avancées en 2023 sur le site Soutenir Framasoft.

➡️ Lire la série d’articles de cette campagne (nov. – déc. 2023)

La sixième version majeure est publiée aujourd’hui et nous en sommes très fier·es ! C’est la plus ambitieuse depuis l’ajout du streaming en direct et en pair-à-pair. Il y a une bonne raison à cela : nous avons rempli cette v6 de fonctionnalités inspirées par vos idées !

Nous sommes tellement impatient·es de vous présenter tout le travail que nous avons accompli que nous allons le faire sans introduction... mais pensez à nous suivre  ! Dans deux semaines, nous prendrons plus de temps pour parler de l’histoire de PeerTube, de l’état actuel de ce projet et des grands projets que nous avons pour son avenir !

Illustration of Videoraptor, an insectoid monster whose three heads bear the logos of YouTube, Vimeo and Twitch.

Cliquez pour nous soutenir et aider à repousser Videoraptor – Illustration CC-By David Revoy

Cette année : deux mises à jour mineures et une avancée majeure

En 2023, et avant de préparer cette mise à jour majeure, nous n’avons publié que deux versions mineures… mais l’une d’entre elles a apporté une fonctionnalité technique majeure qui contribuera à démocratiser encore davantage l’hébergement de vidéos. 

Mars 2023 : PeerTube v5.1

Vous trouverez plus de détails dans la news dédiée à la version 5.1, donc pour faire court, cette version apporte :

  • une fonctionnalité « demander un compte », où les modérateurices d’instance peuvent gérer et modérer les nouvelles demandes de compte ;
  • un bouton de retour au direct, qui vous permet de revenir au direct lorsque vous êtes à la traîne lors d’un direct ;
  • Améliorations du plugin d’identification, pour faciliter la connexion avec des identifiants externes.

Juin 2023 : PeerTube 5.2…

Comme vous le découvrirez dans notre article de blog sur la version 5.2, il y a eu quelques nouvelles fonctionnalités plus petites mais importantes telles que :

  • L’adaptation des flux RSS aux standards de podcast, de sorte que n’importe quel logiciel de podcast puisse être capable de lire une chaîne PeerTube, par exemple ;
  • L’option permettant de définir la confidentialité de la rediffusion d’un direct, afin que les vidéastes puissent choisir à l’avance si la rediffusion de leur live sera Publique, Non listée, Privée ou Interne ;
  • Amélioration de la navigation sans souris : pour celles qui préfèrent ou ceux qui doivent naviguer à l’aide de leur clavier ;
  • Et des améliorations de notre documentation (elle est très complète : consultez-la !).

…avec une fonctionnalité majeure : le transcodage distant

Mais ce qui a changé la donne dans cette version 5.2, c’est la nouvelle fonctionnalité de transcodage à distance.

Lorsqu’une vidéaste télécharge une vidéo (ou lorsqu’elle diffuse en direct), PeerTube doit transformer son fichier vidéo dans un format efficace. Cette tâche est appelée transcodage vidéo et consomme beaucoup de puissance de calcul (CPU). Les administratrices de PeerTube avaient besoin de gros serveurs CPU (coûteux) pour une tâche qui n’était pas permanente… jusqu’au transcodage à distance.

Le transcodage à distance permet aux administrateurs de PeerTube de déporter tout ou partie de leurs tâches de transcodage sur un autre serveur, plus puissant, qui peut être partagé avec d’autres administratrices, par exemple.

Cela rend l’ensemble de l’administration PeerTube moins chère, plus résiliente, plus économe en énergie… et ouvre une voie de partage des ressources entre les communautés !

Nous voulons, une fois de plus, remercier le programme NGI Entrust et la fondation NLnet pour la bourse qui nous a permis de réaliser une telle amélioration technique !

Drawing of Sepia, PeerTube's octopus mascot. They are wearing a superhero cape, with the initials "6" on his chest.

Cliquez pour nous soutenir et aider Sepia à atteindre son potentiel – Illustration CC-By David Revoy

PeerTube v6 est frais… grâce aux idées que vous nous avez soufflées !

Assez parlé du passé, détaillons les fonctionnalités de cette nouvelle version majeure. Notez que, pour toute cette feuille de route 2023, nous avons développé des fonctionnalités suggérées et votées par… vous ! Ou du moins par celles et ceux d’entre vous qui ont partagé leurs idées sur notre site de suggestions (en anglais)).

Protégez vos vidéos avec des mots de passe !

Cette fonctionnalité était très attendue. Les vidéos protégées par un mot de passe peuvent être utilisées dans de nombreuses situations : pour créer un contenu exclusif, marquer une étape dans un parcours pédagogique, partager des vidéos avec des personnes de confiance…

Sur leur compte PeerTube, les vidéastes peuvent désormais définir un mot de passe unique lorsqu’iels téléchargent, importent ou mettent à jour les paramètres de leurs vidéos.

Mais avec notre API REST, les administrateurs et les développeuses peuvent aller plus loin. Iels peuvent définir et stocker autant de mots de passe qu’elles le souhaitent, ce qui leur permet de donner et de révoquer facilement l’accès aux vidéos.

Cette fonctionnalité est le fruit du travail de Wicklow, pendant son stage chez nous.

Storyboard vidéo : prévisualisez ce qui va suivre !

Si vous aimez regarder vos vidéos en ligne, vous avez peut-être l’habitude de survoler la barre de progression avec votre souris ou votre doigt. Habituellement, un aperçu de l’image apparaît sous forme de vignette : c’est ce qu’on appelle le storyboard, et c’est maintenant disponible dans PeerTube !

Veuillez noter que comme les storyboards ne sont générés que lors du téléchargement (ou de l’importation) d’une vidéo, ils ne seront donc disponibles que pour les nouvelles vidéos des instances qui sont passées à la v6…

Ou vous pouvez demander, très gentiment, à vos administrateurs d’utiliser la commande magique npm run create-generate-storyboard-job (attention : cette tâche peut nécessiter un peu de puissance CPU), afin de générer des storyboards pour les anciennes vidéos.

Téléchargez une nouvelle version de votre vidéo !

Parfois, les créateurs de vidéos veulent mettre à jour une vidéo, pour corriger une erreur, offrir de nouvelles informations… ou simplement pour proposer un meilleur montage de leur travail !

Désormais, avec PeerTube, elles peuvent télécharger et remplacer une ancienne version de leur vidéo. Bien que l’ancien fichier vidéo soit définitivement effacé (pas de retour en arrière !), les créatrices conservent la même URL, le titre et les informations, les commentaires, les statistiques, etc.

Il est évident qu’une telle fonctionnalité nécessite de la confiance des vidéastes et des administrateurs, qui ne veulent pas être responsables de la « mise à jour » d’une adorable vidéo de chatons en une horrible publicité pour des groupes de discrimination contre les chats.

C’est pourquoi une telle fonctionnalité ne sera disponible que si les administratrices choisissent de l’activer sur leurs plateformes PeerTube, et affichera la date où le fichier a été remplacé sur les vidéos mises à jour..

Ajoutez des chapitres à vos vidéos !

Les vidéastes peuvent désormais ajouter des chapitres à leurs vidéos sur PeerTube. Dans la page des paramètres de la vidéo, ils obtiendront un nouvel onglet « chapitres » où ils n’auront qu’à spécifier le timecode et le titre de chaque chapitre pour que PeerTube l’ajoute.

S’ils importent leur vidéo depuis une autre plateforme (*tousse* YouTube *tousse*), PeerTube devrait automatiquement reconnaître et importer les chapitres définis sur cette vidéo distante.

Lorsque des chapitres sont définis, des marqueurs apparaissent et segmentent la barre de progression. Les titres des chapitres s’affichent lorsque vous survolez ou touchez l’un de ces segments.

Tests de charge, performances et recommandations de configuration

L’année dernière, grâce à l’émission « Au Poste ! » du journaliste français David Dufresne et à son hébergeur Octopuce, nous avons eu droit à un test de charge du direct avec plus de 400 spectateurices simultanés : voir le rapport ici sur le blog d’Octopuce.

De tels tests sont vraiment utiles pour comprendre où nous pouvons améliorer PeerTube pour réduire les goulots d’étranglement, améliorer les performances, et donner des conseils sur la meilleure configuration pour un serveur PeerTube si un administrateur prévoit d’avoir beaucoup de trafic.

C’est pourquoi cette année, nous avons décidé de réaliser plus de tests, avec un millier d’utilisateurs simultanés simulés à la fois dans des conditions de direct et de diffusion de vidéo classique. Nous remercions Octopuce de nous avoir aidé·es à déployer notre infrastructure de test. 

Nous publierons bientôt un rapport avec nos conclusions et les configurations de serveurs recommandées en fonction des cas d’utilisation (fin 2023, début 2024). En attendant, les premiers tests nous ont motivés à ajouter de nombreuses améliorations de performances dans cette v6, telles que (préparez-vous aux termes techniques) :

  • Traiter les tâches HTTP unicast dans les worker threads
  • Signer les requêtes ActivityPub dans les worker threads
  • Optimisation des requêtes HTTP pour les vidéos recommandées
  • Optimisation des requêtes SQL pour les vidéos lors du filtrage sur les directs ou les tags
  • Optimiser les endpoints /videos/{id}/views avec de nombreux spectateurs
  • Ajout de la possibilité de désactiver les journaux HTTP de PeerTube

…et il y en a toujours plus !

Une nouvelle version majeure s’accompagne toujours de son lot de changements, d’améliorations, de corrections de bogues, etc. Vous pouvez lire le journal complet ici (en Anglais), mais en voici les grandes lignes :

  • Nous avions besoin de régler une dette technique : la version 6 supprime la prise en charge de WebTorrent pour se concentrer sur HLS (avec P2P via WebRTC). Les deux sont des briques techniques utilisées pour diffuser en pair à pair dans les navigateurs web, mais HLS est plus adapté à ce que nous faisons (et prévoyons de faire) avec PeerTube
  • Le lecteur vidéo est plus efficace
    • Il n’est plus reconstruit à chaque fois que la vidéo change ;
    • Il conserve vos paramètres de visionnage (vitesse, plein écran, etc.) lorsque la vidéo change ;
    • Il ajuste automatiquement sa taille en fonction du ratio de la vidéo ;
  • Nous avons amélioré le référencement, pour aider les vidéos hébergées sur une plateforme PeerTube à apparaître plus haut dans les résultats des moteurs de recherche ;
  • Nous avons beaucoup travaillé sur l’amélioration de l’accessibilité de PeerTube à plusieurs niveaux, afin de simplifier l’expérience des personnes en situation de handicap.
Illustration de Yetube, un monstre de type Yéti avec le logo de YouTube Premium.

Cliquez pour nous soutenir et repousser Yetube – CC-By Illustration David Revoy

Qu’en est-il de l’avenir de PeerTube ?

Alors que YouTube fait la guerre aux bloqueurs de publicité, que Twitch exploite de plus en plus les vidéastes et que tout le monde est de plus en plus conscient de la toxicité de ce système, PeerTube est en train de gagner du terrain, est de plus en plus reconnu et voit sa communauté grandir.

Nous avons tellement d’annonces à faire sur l’avenir que nous prévoyons pour PeerTube, que nous publierons une annonce séparée, dans deux semaines. Nous prévoyons également d’organiser un direct, afin de répondre aux questions que vous vous posez sur PeerTube. 

Vous resterez au courant en vous abonnant à la Lettre d’information de PeerTube, en suivant le compte Mastodon de PeerTube ou en surveillant le Framablog.

Dessiné dans le style d'un jeu vidéo de combat, où s'affrontent la pieuvre de PeerTube et le monstre de YouTube, Twitch et Vimeo.

Cliquez pour nous soutenir et aider Sepia à repousser Videoraptor – Illustration CC-By David Revoy

Merci de soutenir PeerTube et Framasoft

En attendant, nous voulons vous rappeler que tous ces développements ont été réalisés par un seul développeur rémunéré, un stagiaire, et une fabuleuse communauté (beaucoup de datalove à Chocobozzz, Wicklow, et les nombreuses, nombreux contributeurs : vous êtes toustes incroyables !)

Framasoft étant une association française à but non lucratif principalement financée par des dons (75 % de nos revenus annuels proviennent de personnes comme vous et nous), le développement de PeerTube a été financé par deux sources principales :

  • les francophones sensibilisées aulogiciel libre
  • Les subventions de l’initiative Next Generation Internet, par l’intermédiaire de NLnet (en 2021 et 2023).

Si vous êtes un afficionado non francophone de PeerTube, merci de soutenir notre travail en faisant un don à Framasoft. Cela nous aidera grandement à financer nos très nombreux projets, et à équilibrer notre budget 2024.

Cette année encore, nous avons besoin de vous, de votre soutien, de vos partages, pour nous aider à reprendre du terrain sur le web toxique des GAFAM, et multiplier les espaces de numérique éthique.

Nous avons donc demandé à David Revoy de nous aider à montrer cela sur notre site « Soutenir Framasoft« , qu’on vous invite à visiter (parce que c’est beau) et surtout à partager le plus largement possible :

Capture d'écran de la barre de dons Framasoft 2023 à 12% - 23575 €

Si nous voulons boucler notre budget pour 2024, il nous reste cinq semaines pour récolter 176 425 € : nous n’y arriverons pas sans votre aide !

 

Soutenir Framasoft

 

700 organisations already up in the (free) clouds : Framaspace’s first year in review

Par : Framasoft
24 novembre 2023 à 04:55

The aim of this long article is to take stock of the Framaspace project (an associative cloud based on Nextcloud) a little over a year after its announcement.

🦆 VS 😈 : Let’s take back some ground from the tech giants !

Thanks to your donations to our not-for-profit, Framasoft is taking action to advance the ethical, user-friendly web. Find a summary of our progress in 2023 on our Support Framasoft page.

➡️ Read the series of articles from this campaign (Nov. – Dec. 2023)

 

Once upon a time there was Frama.space

Remember, a year ago we announced (in French, sorry !) one of Framasoft’s most ambitious projects : Frama.space.

For those of you who weren’t there, or who don’t remember, the desire to set up Frama.space was based on three things.

The first is that things are fucked. Politically, socially, geopolitically, ecologically and so on. Of course, you may think otherwise, but we don’t think the world is going very well…

The second observation is that civil society, caricatured here as associations and trade unions, is under attack from all sides. The pressure to depoliticise associations, the reduction of their funding in favour of « impact companies » or the start-up nation, the attacks on freedom of association… All this is eroding the capacity of the voluntary sector to respond to needs that the market cannot meet. It is becoming increasingly difficult to balance a social contract that is being undermined by both business and government.

The two buttons meme, illustrating Associations choosing between "Selling out to corporations" and "Bowing to the state"

 

Finally, closer to Framasoft, digital technology has become a tool for organising people, but also for taking action. However, this rather positive observation is countered by two more negative observations. Firstly, digital technology is a tool for surveillance and alienation. And secondly, associations are lagging behind both in terms of use and consistency (The report in the link is in French, sorry !). Associations working for an ecological transition, for example, will use the tools and services of GAFAM, which play a large part in the problem they are trying to solve.

Frama.space : (Next)cloud for non-profit organisations

A year ago we announced a new Framasoft service : Frama.space.

Its mission ? To equip the ‘contributing society’. In other words, to digitally equip « off-market » associations and groups. Whether it’s the AMAP in FarFarAway-town, the community café in Bernache-sur-Yvette or the queer theatre collective in Cygne-lès-Lavaur.

We believe that these associations and collectives need (and even want) to rediscover the coherence between their values, their actions and their tools. It seems contradictory to us, for example, to be an association committed to « zero waste » and still use Google or Microsoft tools.

Please note that this is not a value judgement on our part. We fully understand that there may be contradictions and legitimate objections (it is perfectly possible to be concerned about the fate of the planet and still drive your children to a weekly sports activity 20km away).

However, we believe it is important that these structures have the choice to have easy access to tools that are not based on the mechanisms of surveillance capitalism.

Interface d'un Framaspace (application "Fichiers")

Framaspace interface (« Files » application)

Nextcloud : an imperfect solution (but a solution nonetheless)

Framaspace embarque les suites bureautiques en ligne collaboratives Collabora Online et OnlyOffice. Ici, une capture écran de l'édition d'un fichier de type Tableur, directement dans le navigateur.

Framaspace includes the collaborative online office suites Collabora Online and OnlyOffice. Here is a screenshot of a spreadsheet being edited directly in the browser.

 

The software has a lot of room for improvement (in terms of UX, technical debt, performance, etc.), but… it’s still the best horse in the stable.

What’s more, its community is large (over 60 million users worldwide) and quite active, which gives us hope for the future.

We have therefore decided to base our Framaspace offering on this software, proposing a technically ambitious offering capable of eventually hosting up to 10,000 Framaspace spaces (and therefore as many instances of the Nextcloud software). To achieve this, we have built a substantial technical infrastructure (the video link is in French, sorry !) and developed homemade software tools (free of charge, of course) to validate registration requests and automatically provision new spaces very quickly, with just a few clicks.

Interface de CHARON, logiciel qui nous permet de gérer les candidatures Framaspace

Commented interface for CHARON, the software developed by Framasoft that allows us to manage Framaspace applications. (Commentary in French, but if you want more information on this point, ask us in the comments section bellow !)

 

But enough of reminiscing : if you want to know more about the ambitions behind Framaspace, you can watch two videos :

Taking stock, calmly

Frama.space becomes Framaspace.org

First of all, we already had to change the name because the .space extension increased the likelihood that emails containing frama.space addresses would be considered spam. This was obviously the fault of the email giants (article in French, sorry !), but we couldn’t accept a solution that would interfere with the normal use of the platform. So we decided to use a domain name with a more traditional but longer extension : framaspace.org.The transition is underway and will take place in stages as there is no rush.We also announced that we have four objectives :
  1. Facilitate access to Nextcloud/Framaspace
  2. Raise awareness of Nextcloud/Framaspace
  3. Contribute to the creation of a French-speaking Nextcloud/Framaspace community
  4. Use Nextcloud/Framaspace as an empowerment tool

This first anniversary is therefore a good time to take stock of each of these objectives.

Functional assessment : does it work or not ?

Yes, it does !

While you are reading these lines, more than 700 spaces are active. This means that Framasoft provides tools to 700 associations and groups. And the feedback is very positive !

We have been able to carry out complex operations without too much difficulty. For example, we’ve carried out major upgrades of Nextcloud (from version 25 to version 26) with very limited downtime (less than 2 minutes per space).

As far as the technical infrastructure is concerned, there are occasional potholes, but the infrastructure is holding up !

For example, at the end of 2022 we noticed that there was a problem with our office suite management system. With the year-end holidays just around the corner, followed by intense preparations for the Framasoft AGM, we decided to suspend registration and take the time needed to develop a long-term solution. We reopened the registration in March 2023. So, in case you missed the news : it’s perfectly possible to register your association or collective on https://framaspace.org !

The fact that it’s Framasoft that manages the technical aspects can have certain disadvantages (we limit the number of accounts, disk space or Nextcloud plugins you can use). However, this outsourcing makes life much easier for the users (who, in most cases, would find it very difficult to maintain over time an instance of Nextcloud software that they would have installed ‘manually’).

In one year, we have gone from 0 to more than 700 spaces managed by Framasoft. We therefore consider this functional assessment to be more than satisfactory.

Illustration de DemonDrive, un monstre fantomatique orné du logo de Google Workspace

Click to support us and push Demon Drive away – Illustration CC-By David Revoy

Public awareness

One of Framaspace’s objectives is also to raise awareness of Nextcloud and the Framaspace offer (or similar offers elsewhere, in particular at CHATONS).

To this end, in 2023 we will :

On a report card, we could write : « Not bad, but can do better ».

« Community » review

This concerns our desire to build a community of French-speaking Nextcloud users in the long term.

To this end, we have :

This part of the project got off to a rather slow start, but that’s quite logical, because for various reasons we were not able to devote as much time to this part of the project in 2023 as we would have liked.

Empowerment assessment

This part of the project is planned for 2025. There were no plans to work on it in 2023. So it’s logical that we haven’t made any progress on it.

Slide "empuissanter" rappelant une partie des objectifs de Framaspace.

The 5 key points of this « empowerment » slide : Disseminating information / Working together to identify needs / Transforming uses / Federation / Pooling funding for certain functionalities

Project stats

Here are some numbers to give you a more objective view of the first year. If you’re not interested, you can skip to the « Review of the review » section :-)

Typology of the structures

Breakdown by type of structure

Répartition des espaces par types de structures

Breakdown of spaces by type of structure (Colours explained below)

 

Description :

  • 72 % associations under the law of 1901(yellow) ;
  • 22 % informal groups (pink) ;
  • 5 % trade unions (green) ;
  • 1 % associations under the 1907 law (mixed/cultural associations) (blue).

Breakdown by activity

Répartition des espaces, par secteurs d’activités

Description (note : organisations could choose more than one topic) :

  • A first « block » of more than 250 organisations in the following sectors or themes Education/training, environment, culture, social affairs ;
  • a second « block » of more than 100 organisations claiming to be active in the following sectors or themes : Friendship/Mutual Aid, Leisure, Defence of Fundamental Rights, Political Activities, Economy and Social Affairs : Amicale / Entraide, Loisirs, Défense des droits fondamentaux, Activités politiques, Économie ;
  • a final « block » of less than 100 organisations claiming to be active in the following sectors or themes : Sport, Health, Research, Justice, Spiritual or philosophical activities, Tourism.

Breakdown by year in which the structure was created

Répartition des espaces par année de création

Description : 50 % of the 700 spaces correspond to structures created in 2017 or later. Even if a dozen structures existed before 1950, we can deduce that the Framaspace public as a whole represents rather recent structures.

Breakdown by number of persons employed

Répartition des espaces par nombre d'employé⋅es

Description and comments : 500 of the spaces (71 % of the total) are structures with no employees. There are a few structures with more than 20 employees, but these are often « anomalies » (for example, the space is created for a local trade union group, which indicates the number of employees of the national trade union).

Breakdown by number of members

Répartition des espaces par nombre de membres.Description : Half of the spaces represent organisations with less than 30 members. 75 % say they have 100 members or less.

Breakdown by number of beneficiaries

Répartition des espaces par nombre de bénéficiaires.

Description : Half of the spaces represent organisations claiming to reach 100 people or more. There are a few organisations claiming to reach more than 25,000 people, but these are often « anomalies » (for example, the space is created for a local trade union group, which indicates the number of beneficiaries of the national trade union).

Breakdown by annual budget

Répartition des espaces par budget annuel

Description : 150 organisations did not wish to answer this question. Of the remaining 550 organisations, half said they had an annual budget of less than €4,000 (around a hundred organisations even said they had a budget of €0). About 25 % of the organisations reported having a budget between €4,000 and €50,000 (which can be correlated with organisations having at least one⋅e employee⋅e). A handful of organisations report a budget of more than €50,000/year, but again these are mostly ‘statistical anomalies’.

Examples of structures

NB : These associations have presented themselves publicly on the Framaspace forum, so we have no problem with their identity or purpose being made public.

For example :

« Hello. We’re the « Les petits pois sont verts » association in Clamart. Our aim is to imagine and build a way of life based on solidarity and respect for the environment by .. :

  • Bringing together people in Clamart who share the same motivations,
  • encouraging local dynamism
  • supporting projects,
  • gathering and disseminating information.

We are only a few years old and we advocate the use of free and sober digital technology.

We use the following Framasoft tools Framapad, Framadate and recently Frama.space. »

Or again :

« The Association des Cavaliers Au Long Cours (CALC) is a French-speaking association with about 200 members from all over the world (our most distant member is in Kyrgyzstan !), but mainly from Western European countries. Our aim is to develop long-distance travel with a mounted and/or covered animal (horse, donkey, mule, etc.). We also help would-be travellers with their organisation and provide assistance to travellers in difficulty ».

Other examples :

  • Plan B – Breton Pop Education Association (Rennes)
  • AMAP of St Vallier de Thiey (Alpes Maritimes)
  • La Gonette – local currency for citizens (Lyon)
  • Les amis du Portique – Journal of Philosophy and Human Sciences
  • Les Pieds à Terre – environmental education (Haute-Loire)
  • Family planning in the Aude

Use of structures

Office suites used

Répartition des Framaspaces entre Collabora Online et OnlyOffice

Distribution of Framaspaces between Collabora Online and OnlyOffice

 

NB : The overrepresentation of Collabora Online is due to the fact that it is the office suite offered by default. The administrator of the instance can switch to OnlyOffice if they wish, but very few do.

Usage stats
  • Number of active
    • Active : 700
    • Rejected : 14
    • Deactivated (by their administrators) 10
  • Accounts (admins + users) : 3,356
    • Average : 4.8 accounts ; Median : 2 accounts
  • Hosted user files : 760,939 for 860 GB (excluding revisions and recycle bin)
    • 131 GB in recycle bin
    • 99 % of spaces have created at least one file
  • Connections :
    • 198 rooms connected in the last 3 days
    • 390 rooms connected in the last 15 days

Number of accounts

Répartition des espaces par nombre de comptesDescription : almost 300 rooms have only one account (necessarily the « admin » account). This means that 40 % of the spaces have no collaborative use with other users. However, we did find cases where the space admin did have collaborative uses with other people in his or her association (for example, by using shared folders, with or without passwords). This means – all the same – that 60 % of the spaces have several users. 42 % even have 5 or more users.

Used disk space

Répartition des espaces par espace disque occupé.

Description : almost all spaces have used their file space (only 2 % have never created a file). It is interesting to note that less than 20 % of the spaces use more than 1 GB (out of a maximum of 40 GB per space).

Number of files

Répartition des espaces par nombre de fichiers.

Description : 50 % of the rooms have more than 250 user files. This is a good « surprise » in our opinion : it means that Framaspace is quite useful (either for storing or sharing files).

 

Balance sheet

Expenses

At present, the technical infrastructure (computer servers) of Framaspace costs us about 1,200 € per month (i.e. about 15,000 € per year). The cost of the work, estimated by the very inaccurate LaLouche Institute, is around €20,000 of investment before the launch of the project. Since the start of the project, we’ve been able to estimate this figure at around €2,000 per month (3 people involved, working very, very part-time on this project). So, roughly speaking, Framaspace has cost Framasoft around €60,000.

Income

The income side is a bit more complex.

Framaspace is a project reserved for small associations and solidarity groups, and it is deliberately free. We don’t want the price to be a barrier to access. And we don’t want to set a « free price », because a price means a service sold, a service provided, an invoice and obligations (contractual, accounting and fiscal). We voluntarily choose to donate without expecting any financial compensation (which does not mean that we cannot hope for it 😉 ).

It is likely that some members of the associations we host have made a donation to Framasoft. However, we do not want to earmark donations for Framasoft projects. For accounting purposes, a donation earmarked for a project must go into a dedicated fund that must be used for that project. However, we would like donations to Framasoft to be able to finance « loss-making » projects, which is exactly what Framaspace is doing in this first year.

For the sake of simplicity we can say that the income is… €0 ! 😱

Cost per space

From the above data, we can deduce that the cost of a space (so far) is €86 per year (or €7 per month, of which €1.8 per month is infrastructure costs).

However, the infrastructure costs are not expected to change too much and the labour costs are expected to increase slightly by 2024, while the number of spaces could triple or quadruple. Let us assume a total cost of €60,000 (for 2023) + €15,000 for the servers in 2024 + €36,000 in labour costs. This gives a total of €111,000 by the end of 2024. Assuming 2,500 active spaces at the end of 2024, the total cost would be €45 per space per year (i.e. €3.7 per month, including €1/month for infrastructure costs). These costs could fall further in 2025.

It’s a significant cost, and few associations can afford this type of project, which does not aim to be profitable or even break even.

However, we believe that the political importance of this project means that we have to take this risk. We hope (more from experience than naivety) that the associations that can afford it will support Framasoft (and indirectly Framaspace) financially.

Review of the review

The news is pretty good !

Mème Framaspace reprenant la célèbre phrase du biologiste Richard Dawkins, au sujet de la science, affirmant "It works, Bitches".

Framaspace meme using biologist Richard Dawkins’ famous line about science, « It works, Bitches ». (context ; PeerTube video)

 

First of all, Framaspace works :)
Managing 700 Nextcloud instances in one year isn’t bad, is it ? Especially since outsourcing is going pretty well (for now !).

Secondly, we’ve managed to reach the audience we wanted to reach : associations (registered or de facto) that are fairly small, with small budgets. Most of them focus on education, the environment, social or cultural issues. Which is hardly surprising given Framasoft’s target audience.

Finally, Framaspace is used. More than half the spaces have regular connections. And people handle quite a lot of files (rather small files, which explains why very few spaces use more than one GB of the maximum 40 GB allowed).

We feel that our 2023 goals have been more than adequately met in terms of actions 🎉 We could even say that it’s a success given the resources we’ve invested.

Offering « locked » spaces (for example, you can’t install the Nextcloud plugins of your choice on Framaspace, and only small associations or collectives can open a Framaspace) has had the expected frustrating effect. In fact, we have regularly referred people frustrated by these limitations to friendly structures such as Zaclys, IndieHosters, Cloud Girofle, Paquerette, Arawa, etc. This shows that we’re not taking a « slice of the cake », but helping to make it bigger.

Dessin de Li, la licrone mascotte de Framaspace. Elle s'apprete à lancer des bulles magiques.

Click on Li, Framaspace’s unicorn mascot, to support Framasoft. – Illustration CC-By David Revoy

Framaspace in 2024 (and 2025)

As you may have read in our ‘assessment of the assessment’, Framaspace is meeting a need, and Framasoft believes the response is pretty good. It’s far from perfect, of course, but for a small association that wants to get out of the box and align its values with its digital tools, Framaspace could be the answer.

But we’re not going to stop there ! Framaspace is still in beta testing (and will probably be until the end of 2025 !) and many improvements are still to come 😀.

Support

First of all, we’re going to keep hosting spaces. Now that Framaspace is more stable, we think we can pick up the pace and host 2,500 spaces by the end of 2024 (i.e. more than triple the current number. Don’t worry !).

Next, we’ll continue our outsourcing initiatives. For example, by moving from Nextcloud 26 to Nextcloud 27 in late 2023 or early 2024. Each version brings a host of new features (see our friends at Arawa who give a summary presentation here and here).

On the support side, we want to produce a bit of a special tutorial. In fact, many tutorials already exist (we highlight the Coopaname one, produced by La Dérivation). But this type of tutorial doesn’t meet everyone’s needs. That’s why we want to produce a more narrative and immersive tutorial. A « tutorial in which you are the hero » (or « tricks in which you are the heroine », if you prefer). Inspired by « Books in which you are the hero« , the user⋅ice will embody a character who has to carry out various missions with his or her Framaspace room. The special feature is that certain « quests » can either be bypassed (for example, if the user⋅ice already knows how to create a user⋅ice account) or explored in more depth (for example, on file sharing).

Scénario en construction d'un « tutoriel dont vous êtes le héros »

Scenario under construction for a « tutorial in which you are the hero ». Sorry, the translator didn’t have the courage to translate every box !

 

We also want to provide documentation (and facilitation tools) to facilitate migration from OneDrive, Dropbox or GoogleDrive, and to simplify import/export between Nextcloud instances. For example, an association that has reached the 50 account limit on its Framaspace space and wants to migrate to a more powerful Nextcloud with our friends at IndieHosters would be able to transfer its data – files, calendars, contacts, etc. – in a more automated way.

Finally, we are aware that one of the major weaknesses of Nextcloud (and by extension Framaspace) is the difficulty of « onboarding » novices to a (too ?) rich and sometimes (very ?) confusing interface. That’s why we want to integrate the free IntroJS tool into Nextcloud to highlight certain parts of the software and make it easier to learn. See the video below.

 

Video demonstration of how IntroJS has been integrated into Nextcloud to make it easier to learn.

Still on the subject of getting started, we’re working with designer Marie-Cécile Godwin, who teaches at the Strate design school, to get her students thinking about how Nextcloud could be improved from a UX and UI perspective.

Raising awareness of Nextcloud

In 2024, we will of course continue our efforts to make Nextcloud better known in the French-speaking world.

For example, we have already subtitled a number of Nextcloud presentation videos in French. But we’d like to go further. For example, we’d like to redo the voice-overs or translate the documentation (flyers, brochures, etc.).

 

Video of a Nextcloud promotional video, originally in English only and subtitled by Framasoft.

Framasoft will also continue to promote Nextcloud and Framaspace through conferences, webinars, interviews, etc.

We will also continue to share our experience and feedback with the CHATONS community, many of whose members offer services based on Nextcloud. We think we’ve acquired a certain amount of knowledge and know-how around Nextcloud, but above all we know that we still have a lot to learn.

Finally, we’re going to start getting in touch with the heads of associative networks (Collectif Associations Citoyennes, Mouvement Associatif, popular education networks, but also networks such as Associations Mode d’Emploi, Solidatech, Associathèque, etc.) to present Framaspace, and highlight what Nextcloud can do (or can’t do !) in terms of collaborative ethical digital technology. The ultimate aim is to assess its relevance as a « digital commons of general interest » for associations.

Framaspace & Nextcloud user community

In 2024, we will continue our work to promote, animate and coordinate a community of Nextcloud software users on the Framaspace forum.

We will also publish a website for the OPEN-L Observatory (« Observatory of Free Digital Practices and Experiences »), which will publicly host the various surveys (and their results !) that Framasoft will have conducted among its audiences. This site will be open to other organisations wishing to share their feedback. The aim is not to reinvent the wheel, but to make it easier to objectify the needs (and frustrations) of users.

Of course, we will continue to improve both Framaspace and Nextcloud. We’re lucky (and happy) to have Thomas, one of the world’s leading contributors from outside Nextcloud GmbH, on our staff.

This means that Framasoft (through Framadrive, Framagenda and now Framaspace) is taking a very active part in this digital commons that is the Nextcloud software.

On a more ‘internal’ note, in the coming months we should be increasing our capacity to work on the Framaspace project within Framasoft : Thomas, currently the lead developer on Mobilizon, will shift up to 50 % of his time to Framaspace, and Pierre-Yves, currently co-director of Framasoft, will leave this role to concentrate on the association’s digital services (including Framaspace, of course).

Empowering ‘off-market’ structures

We have many policy ambitions for the Framaspace project (see our launch article – only in French, sorry !).

To achieve this, we will use surveys to gather information about the needs (both functional and more political) of the structures we host. Depending on the results, and if resources allow, we will be able to adapt Framaspace to the needs of its users.

We have noticed that in the associations we support, the issue of digital tools often lies with one or two volunteers, who sometimes struggle to implement a change management policy or convince their board. So we also want to produce « practical information sheets » to make life easier for these key people. « For example, we’ll look at how to carry out a digital diagnosis of my association, or how to convince my board to switch from Gdrive or Dropbox to Framaspace.

Finally, and we are aware of the high demand for this item, we would like to pool funding for new features in Framaspace.

We will focus on :

  • The possibility of managing your members in Framaspace (members, categories, identity card, subscriptions, membership reminders, etc.) using the (fabulous) free association management software Paheko ;
  • The possibility of managing your association’s accounts (data entry, balance sheet, profit and loss, choice of chart of accounts, etc.), again thanks to Paheko ;
  • the possibility of quickly creating visual communication tools using the Aktivisda software (see the example of the Alternatiba association) ;
  • allow associations that wish to do so to publish pages presenting their structure and activities. To do this, we want to make it possible to publish a mini-website presenting the organisation (written in Framaspace’s « Collectives » application).
Dessin dans le style d'un jeu vidéo de combat, où s'affronte la licorne de Framaspace et le monstre de Google Workspace.

Help Li, Framaspace’s unicorn mascot, Push back Demondrive by supporting Framasoft ! – Illustration CC-By David Revoy

Moulaga needed !

As you can see, the Framaspace 2024 roadmap is already very full !

Please note : none of the items below are firm commitments on our part. They’re just our wishes, what we want to implement in the coming year. It’s all very ambitious. And like any ambition, we need to know what resources we can devote to it.

As we said, Framaspace is a project with a large deficit. That’s a good thing : it’s not intended to be profitable, much less to make a profit. However, it is the resources you entrust to us (i.e. your donations) that enable us to act.Therefore, we sincerely believe that €1 (or €100 or €1,000, eh ! 😅) donated to Framasoft really does help to change things and have a positive impact on the digital world ‘outside the market’.That’s why we invite you, if you can, to support Framasoft with a donation, so that we can continue our work, and especially to maintain and develop the Framaspace project.Once again this year we need you, your support, your sharing to help us regain ground on the toxic GAFAM web and multiply the number of ethical digital spaces.So we’ve asked David Revoy to help us present this on our « Support Framasoft » page, which we invite you to visit (because it’s beautiful) and above all to share as widely as possible :
Capture d'écran de la barre de dons Framasoft 2023 à 8%

Click to support us – Illustration CC-By David Revoy

If we are to balance our budget for 2024, we have six weeks to raise €183,478 : we can’t do it without your help !

 

Support Framasoft

 

700 assos ont déjà le nez dans les nuages (libres) : bilan d’un an de Framaspace

Par : Framasoft
22 novembre 2023 à 02:41

Ce long article vise à faire le bilan du projet Framaspace (cloud associatif basé sur Nextcloud), tout juste un an après son annonce.

🦆 VS 😈 : Reprenons du terrain aux géants du web !

Grâce à vos dons (défiscalisables à 66 %), l’association Framasoft agit pour faire avancer le web éthique et convivial. Retrouvez un résumé de nos avancées en 2023 sur le site Soutenir Framasoft.

➡️ Lire la série d’articles de cette campagne (nov. – déc. 2023)

 

Il était une fois Frama.space

Souvenez-vous, il y a un an, nous annoncions l’un des projets les plus ambitieux de Framasoft : Frama.space

Pour celles et ceux qui n’étaient pas là, où qui ne s’en souviendraient pas, l’envie de mettre en œuvre Frama.space partait d’un triple constat.

Le premier, c’est que c’est la merde. Politiquement, socialement, géopolitiquement, écologiquement, etc. Vous pouvez évidemment penser le contraire, mais nous, nous trouvons que le monde ne tourne pas très rond…

Le second constat, c’est que la société civile, qu’on caricaturera ici aux associations et syndicats est attaquée de toutes parts. La pression à dépolitiser les associations, la réduction du financement de ces dernières en faveur « d’entreprises à impact » ou de la startup nation, les attaques contre les libertés associatives… Tout cela épuise la capacité du troisième secteur à répondre aux besoins auxquels le marché ne répond pas. Il devient de plus en plus difficile d’équilibrer un contrat social mis à mal par les entreprises comme par l’État.

Mème sur la position difficile de nombre d'associations, coincées entre le dilemme "Se vendre aux entreprises" ou "Se prosterner devant l'État".

Enfin, plus proche de Framasoft, le numérique est devenu un outil d’organisation des personnes, mais aussi de passage à l’action. Cependant, ce constat plutôt positif est contrebalancé par deux observations plus négatives. D’une part le numérique est un outil de surveillance et d’aliénation. Et d’autre part, les associations sont à la traîne côté usages comme côté cohérence. Ainsi, des associations œuvrant pour une transition écologique vont utiliser les outils et services des GAFAM, qui participent largement au problème que ces associations essaient de résoudre.

Frama.space : du (Next)cloud pour les assos

Il y a un an, nous annoncions donc un nouveau service Framasoft : Frama.space

Sa mission ? Outiller la « société de contribution ». Formulé autrement : équiper numériquement les associations et collectifs « hors marché ». Qu’il s’agisse de l’AMAP de Trifouilly-les-Oies, du café associatif de Bernache-sur-Yvette, ou du collectif de théâtre queer de Cygne-lès-Lavaur.

Car nous pensons que ces associations et collectifs ont besoin (et même envie) de retrouver de la cohérence entre leurs valeurs, leurs actions, et leurs outils. Être une association qui milite pour, par exemple, le « zéro déchet » et qui utiliserait, par exemple toujours, les outils de Google ou Microsoft, nous paraît en effet contradictoire.

Attention cependant : il ne s’agit pas d’un jugement de valeur de notre part. Nous comprenons parfaitement que des contradictions, ou des objections légitimes puissent exister (on peut parfaitement être préoccupé par le sort de la planète, et prendre une voiture pour amener ses enfants à une activité sportive hebdomadaire située à 20km).

Cependant, il nous paraissait important que ces structures aient le choix de pouvoir avoir accéder facilement à des outils qui ne reposent pas sur les mécanismes du capitalisme de surveillance.

Interface d'un Framaspace (application "Fichiers")

Interface d’un Framaspace (application « Fichiers »)

Nextcloud : une solution imparfaite (mais une solution tout de même)

Framaspace embarque les suites bureautiques en ligne collaboratives Collabora Online et OnlyOffice. Ici, une capture écran de l'édition d'un fichier de type Tableur, directement dans le navigateur.

Framaspace embarque les suites bureautiques en ligne collaboratives Collabora Online et OnlyOffice. Ici, une capture écran de l’édition d’un fichier de type tableur, directement dans le navigateur.

 

Le logiciel est très perfectible (côté UX, côté dette technique, côté performances, etc.), mais… c’est le meilleur cheval de l’écurie malgré tout.

Par ailleurs, sa communauté est large (plus de 60 millions d’utilisateur⋅ices dans le monde) et plutôt active, ce qui donne des espoirs pour l’avenir.

Nous avons donc décidé de baser notre offre Framaspace sur ce logiciel, en proposant une offre techniquement ambitieuse, capable à terme d’accueillir jusqu’à 10 000 espaces Framaspace (et donc autant d’instances du logiciel Nextcloud). Pour cela, nous avons monté une infrastructure technique conséquente, et développé des outils logiciels « maison » (libres, évidemment) permettant de valider les demandes d’inscription et de déployer automatiquement de nouveaux espaces très rapidement, en quelques clics.

Interface de CHARON, logiciel qui nous permet de gérer les candidatures Framaspace

Interface commentée de CHARON, logiciel développé par Framasoft, qui nous permet de gérer les candidatures Framaspace.

 

Mais assez de rappels au passé : si vous souhaitez en savoir plus sur les ambitions derrière Framaspace, vous avez la possibilité de regarder deux vidéos :

On fait l’bilan, calmement

Frama.space devient Framaspace.org

Déjà, nous avons dû changer le nom, car l’extension « .space » augmentait la probabilité des emails contenant des adresses en « frama.space » d’être considéré comme des spams. La faute, évidemment, aux géants du mail, mais nous ne pouvions pas accepter une solution qui nuirait à l’usage normal de la plateforme. Nous avons donc fait le choix d’utiliser un nom de domaine et une extension plus classique, mais plus longue : framaspace.org.

La transition est en cours et se fera par étapes, car il n’y a pas d’urgence sur le sujet.

Par ailleurs, nous annoncions poursuivre quatre objectifs :

  1. Faciliter l’accès à Nextcloud/Framaspace
  2. Rendre plus visible Nextcloud/Framaspace
  3. Aider à faire émerger une communauté Nextcloud/Framaspace francophone
  4. Utiliser Nextcloud/Framaspace comme outil d’empuissantement

Ce premier anniversaire est donc le bon moment pour faire un point sur chacun de ces objectifs.

Bilan « fonctionnel » : ça marche, ou pas ?

Oui !

A l’heure où vous lirez ces lignes, plus de 700 espaces sont actifs. Cela signifie donc que Framasoft outille 700 associations et collectifs. Et les retours sont globalement positifs !

Nous avons pu faire des opérations complexes sans trop de difficultés. Par exemple, nous avons fait des mises-à-jour majeures de Nextcloud (de la version 25 à la version 26) avec un temps d’indisponibilité très limité (moins de 2mn par espace).

Côté infrastructure technique : il y a parfois des nids de poule, mais l’infra tient la route !

Ainsi, fin 2022, nous nous sommes aperçu qu’il y avait un souci du côté de notre système de gestion des suites bureautiques. Les vacances de fin d’années étant proches, et étant suivies de près par une préparation intense de l’A.G. de Framasoft, nous avons préféré suspendre les inscriptions, et prendre le temps nécessaire pour développer une solution pérenne. Nous avons rouvert les inscriptions en mars 2023. Donc, si vous aviez raté l’info : il est parfaitement possible de candidater pour votre association ou collectif sur https://framaspace.org !

Le fait que ça soit Framasoft qui gère les aspects techniques peut avoir certains inconvénients (nous limitons le nombre de comptes, d’espace disque, ou de plugins Nextcloud que vous pouvez utiliser). Mais cette infogérance facilite énormément la vie des utilisateur⋅ices (qui, pour la plupart, auraient bien du mal à maintenir dans le temps une instance du logiciel Nextcloud qu’iels auraient installé « manuellement »).

En un an, nous sommes passés de 0 à plus de 700 espaces gérés par Framasoft. Nous estimons donc ce bilan fonctionnel comme plus que satisfaisant.

Illustration de DemonDrive, un monstre fantomatique orné du logo de Google Workspace

Cliquez pour nous soutenir et aider à repousser Demon Drive – Illustration CC-By David Revoy

Bilan « notoriété »

Un des objectifs de Framaspace est aussi de faire connaître Nextcloud, et l’offre Framaspace (ou celles proches ailleurs, notamment chez les CHATONS).

Pour cela, en 2023, nous avons :

Sur un bulletin scolaire, nous pourrions écrire : « Pas mal, mais peut mieux faire ».

Bilan « communauté »

Cela concerne notre volonté de construire, à long terme, une communauté d’utilisateur⋅ices francophones de Nextcloud.

Dans ce cadre, nous avons :

Le bilan de cette partie là est un démarrage plutôt poussif, mais c’est assez logique car, pour différentes raisons, nous n’avons pas pu consacrer autant de temps de travail en 2023 à cette partie du projet que nous l’aurions souhaité.

Bilan « empuissantement »

Cette partie du projet est prévue pour 2025. Il n’était pas prévu de travailler dessus en 2023. Et donc, il est logique que nous n’ayons pas avancé dessus.

Slide "empuissanter" rappelant une partie des objectifs de Framaspace.

Statistiques du projet

Afin d’objectiver encore un peu plus ce bilan de la première année, voici quelques données chiffrées. Si elles ne vous intéressent pas, vous pouvez déjà sauter à la partie « Bilan du bilan » :-)

Typologie des structures

Répartition par type de structures

Répartition des espaces par types de structures

Répartition des espaces par types de structures

 

Description :

  • 72 % d’associations loi 1901 ;
  • 22 % de collectifs informels ;
  • 5 % de syndicats ;
  • 1 % d’associations loi 1907 (associations mixtes/cultuelles).

Répartition par secteurs d’activités

Répartition des espaces, par secteurs d’activités

Description (NB : les structures pouvaient choisir plusieurs thématiques) :

  • un premier « bloc » avec plus de 250 structures se revendiquant des secteurs ou thématiques suivantes : Education/Formation, Environnement, Culture, Social ;
  • un second « bloc » avec plus de 100 structures se revendiquant des secteurs ou thématiques suivantes : Amicale / Entraide, Loisirs, Défense des droits fondamentaux, Activités politiques, Économie ;
  • un dernier « bloc » avec moins de 100 structures se revendiquant des secteurs ou thématiques suivantes : Sport, Santé, Recherche, Justice, Activités spirituelles ou philosophiques, Tourisme.

Répartition par année de création de la structure

Répartition des espaces par année de création

Description : 50 % des 700 espaces correspondent à des structures dont l’année de création date de 2017 ou plus. Même si une dizaine de structures existaient avant 1950, on peut en déduire que, globalement, le public de Framaspace représente plutôt des structures récentes.

Répartition par nombre de salarié⋅es

Répartition des espaces par nombre d'employé⋅es

Description et commentaire : 500 des espaces (71 % du total) sont des structures sans salarié⋅es. Il existe quelques structures avec plus de 20 salarié⋅es, cependant, il s’agit souvent « d’anomalies » (par exemple l’espace est créé pour un groupe syndical local, qui indique le nombre de salarié⋅es du syndicat national).

Répartition par nombre de membres

Répartition des espaces par nombre de membres.Description : la moitié des espaces représentent des structures de moins de 30 personnes. 75 % déclarent compter 100 membres ou moins.

Répartition par nombre de bénéficiaires

Répartition des espaces par nombre de bénéficiaires.

Description : la moitié des espaces représentent des structures déclarant toucher 100 personnes ou plus. Il existe quelques structures déclarant toucher plus de 25 000 personnes, cependant, il s’agit souvent « d’anomalies » (par exemple l’espace est créé pour un groupe syndical local, qui indique le nombre de bénéficiaires du syndicat national).

Répartition par budget annuel

Répartition des espaces par budget annuel

Description : 150 structures n’ont pas souhaité répondre à la question. Sur les 550 restantes, la moitié déclarent avoir un budget annuel inférieur à 4 000€ par an (une centaine de structures déclarent même avoir un budget de 0€). 25 % environ des structures déclarent avoir un budget entre 4 000 et 50 000€ (qu’on peut corréler avec les structures ayant au moins un⋅e salarié⋅e). Quelques rares structures déclarent avoir un budget supérieur à 50 000€/an, mais il s’agit là encore pour la plupart « d’anomalies statistiques ».

Exemples de structures

NB : ces associations se sont présentées publiquement sur le forum Framaspace, nous n’avons donc pas de cas de conscience à rendre public leurs identité ou objet.

Par exemple :

« Bonjour. Nous sommes l’association Les petits pois sont verts à Clamart. Notre raison d’être est d’imaginer et construire un mode de vie solidaire et respectueux de l’environnement en :

  • reliant les Clamartois partageant les mêmes motivations,
  • encourageant une dynamique locale,
  • portant des projets,
  • collectant et diffusant des informations

Nous avons quelques années d’existence seulement et prônons l’usage du numérique libre et sobre.

Nous utilisons les outils Framasoft suivants : Framapad, Framadate, et Frama.space depuis peu. »

Ou encore :

« L’association des Cavaliers Au Long Cours (CALC) est une association francophone regroupant des adhérents, environ 200, du monde entier (notre adhérent le plus lointain est au Kirghistan !) mais ils sont principalement basés dans les pays d’Europe de l’Ouest. Notre objectif est le développement du voyage au long cours avec un animal (cheval, âne, mulet, etc.) monté et/ou bâté. Nous aidons aussi les prétendants au voyage dans leur organisation et apportons une aide aux voyageurs en difficulté. »

Autres exemples :

  • Plan B – asso d’éduc pop bretonne (Rennes)
  • AMAP de St Vallier de Thiey (Alpes Maritimes)
  • La Gonette – Monnaie locale citoyenne (Lyon)
  • Les amis du Portique – Revue de philo et sciences humaines
  • Les Pieds à Terre – éduc pop à l’environnement (Haute-Loire)
  • Planning familial de l’Aude

Usage des structures

Suites bureautiques utilisées

Répartition des Framaspaces entre Collabora Online et OnlyOffice

Répartition des Framaspaces entre Collabora Online et OnlyOffice

 

NB : la surreprésentation de Collabora Online est due au fait qu’il s’agit de la suite bureautique proposée par défaut. L’admininstrateur⋅ice de l’instance peut basculer si c’est son choix vers OnlyOffice, mais très peu le font.

Statistiques d’usage
  • Nombre d’espaces
    • actifs : 700
    • refusés : 14
    • désactivés (par leurs administrateur⋅ices) : 10
  • Comptes (admins + users) : 3 356
    • Moyenne : 4,8 comptes ; médiane : 2 comptes
  • Fichiers utilisateurs hébergés : 760 939 pour 860 Go (hors révisions et hors corbeille)
    • 131 Go en corbeille
    • 99 % des espaces ont créé au moins un fichier
  • Connexion :
    • 198 espaces ont eu une connexion dans les 3 derniers jours
    • 390 espaces ont eu une connexion dans les 15 derniers jours

Nombre de comptes

Répartition des espaces par nombre de comptes

Description : près de 300 espaces n’ont qu’un seul compte (nécessairement le compte « admin »). Cela signifie que 40 % des espaces n’ont pas d’usage collaboratif avec d’autres utilisateur⋅ices. Cependant, nous avons constaté des usages où l’admin de l’espace avait malgré tout des usages collaboratifs avec d’autres personnes de son asso (par exemple par l’utilisation de dossiers partagés, avec ou sans mots de passe). Cela signifie – quand même – que 60 % des espaces comptent plusieurs utilisateur⋅ices. 42 % ont même 5 utilisateur⋅ices ou plus.

Espace disque utilisé

Répartition des espaces par espace disque occupé.

Description : quasiment tous les espaces ont utilisé leur espace de fichiers (seuls 2 % n’ont jamais créé de fichier). Il est intéressant de noter que moins de 20 % des espaces utilisent plus de 1 Go (sur un maximum de 40 Go par espace).

Nombre de fichiers

Répartition des espaces par nombre de fichiers.

Description : 50 % des espaces comptent plus de 250 fichiers utilisateur⋅ices. Ce qui est plutôt une bonne « surprise » à notre avis : cela signifie que Framaspace est bien utile (soit au stockage, soit au partage de fichiers).

Bilan financier

Dépenses

Actuellement, l’infrastructure technique (les serveurs informatiques) de Framaspace nous coûte environ 1 200€ par mois (soit environ 15 000€ par an) Le coût du travail, estimé par le très peu précis Institut LaLouche, est d’environ 20 000€ d’investissement en amont du lancement du projet. Depuis le lancement, toujours à la grosse louche, nous pouvons compter environ 2000€ par mois (3 salariés impliqué, à temps très très partiels sur ce projet). On peut donc dire, grossièrement, que Framaspace a coûté environ 60 000€ à Framasoft.

Recettes

Côté recettes, c’est un peu plus complexe.

Framaspace est un projet réservé aux petites associations et collectifs solidaires, volontairement gratuit. Nous souhaitons que le prix ne soit pas un frein à l’accès. Et nous ne souhaitons pas fixer de « prix libre », car qui dit prix, dit service vendu, dit prestation, dit facture, dit obligations (contractuelles, comptables et fiscales). Nous faisons le choix volontaire et assumé du don sans contrepartie financière attendue (ce qui n’empêche pas qu’elle soit espérée 😉 ).

Il est probable que certain⋅es membres des associations que nous hébergeons aient fait un don à Framasoft. Cependant, nous ne voulons pas flécher les dons sur les projets Framasoft. Car comptablement, un don fléché sur un projet doit entrer dans un fond dédié qui doit servir à ce projet. Or nous souhaitons qu’un don à Framasoft puisse aussi financer des projets « à perte », ce qui est exactement le cas de Framaspace cette première année.

Par volonté de simplification, on peut donc dire que les recettes sont de… 0€ ! 😱

Coût par espace

À partir de données précédentes, on peut donc déduire que le coût d’un espace (à ce jour) est de 86€ annuel (soit 7€ par mois. Dont 1,8€/mois de coût d’infrastructure).

Mais le coût de l’infrastructure ne devrait pas trop bouger, et le coût du travail légèrement augmenter, en 2024, alors que le nombre d’espaces pourrait, lui, tripler ou quadrupler. Si on part sur une hypothèse d’un coût total de 60 000€ (pour 2023) + 15 000€ pour les serveurs en 2024 + 36 000€ de coût du travail. On arrive à un total de 111 000€ fin 2024. Avec une hypothèse de 2 500 espaces actifs fin 2024, cela porterait le coût total à 45€ par espace et par an (soit 3,7€ par mois, dont 1€/mois de coût d’infrastructure). Coût qui pourrait encore baisser en 2025.

C’est un coût important, et rares sont les associations qui peuvent se permettre ce genre de projet qui ne vise pas un objectif de rentabilité ou même d’équilibre.

Cependant, nous pensons que la portée politique de ce projet implique que nous prenions ce risque. Nous espérons (par expérience plus que par naïveté) que les associations qui le pourront soutiendront financièrement Framasoft (et donc indirectement Framaspace).

Bilan du bilan

Les nouvelles sont plutôt bonnes !

Mème Framaspace reprenant la célèbre phrase du biologiste Richard Dawkins, au sujet de la science, affirmant "It works, Bitches".

Mème Framaspace reprenant la célèbre phrase du biologiste Richard Dawkins, au sujet de la science, affirmant « It works, Bitches ». (contexte ; vidéo PeerTube)

 

D’abord, Framaspace fonctionne :)
Gérer 700 instances Nextcloud, c’est pas mal en un an, non ? D’autant que l’infogérance se passe plutôt bien (pour le moment !)

Ensuite, nous avons réussi à cibler le public que nous souhaitions toucher : des associations (déclarées ou de fait) plutôt petites, avec des petits budgets. La plupart sont orientées vers l’éducation, l’environnement, le social ou le culturel. Ce qui n’est pas étonnant quand on connaît le public de Framasoft.

Enfin, Framaspace est utilisé. Les connexions sont régulières sur plus de la moitié des espaces. Et les personnes manipulent pas mal de fichiers (plutôt de petits fichiers, ce qui explique que rares sont les espaces qui utilisent plus d’un Go sur les 40Go max octroyés).

Nous considérons que nos objectifs 2023, en termes d’actions, sont plus que correctement remplis 🎉 On peut même dire que c’est une réussite au vu des moyens que nous avons déployés.

Le fait de proposer des espaces « verrouillés » (par exemple vous ne pouvez pas installer les plugins Nextcloud de votre choix sur Framaspace, et seules les petites associations ou collectifs peuvent ouvrir un Framaspace) a eu l’effet de frustration escompté. En effet, nous avons régulièrement renvoyé les personnes frustrées par ces limitations vers des structures amies, comme Zaclys, IndieHosters, Cloud Girofle, Paquerette, Arawa, etc. C’est la démonstration que nous ne prenons pas une « part du gâteau », mais bien que nous participons à agrandir la taille de ce dernier.

Dessin de Li, la licrone mascotte de Framaspace. Elle s'apprete à lancer des bulles magiques.

Cliquez sur Li, la licorne-mascotte de Framaspace, pour soutenir Framasoft. – Illustration CC-By David Revoy

Framaspace en 2024 (et 2025)

Comme vous avez pu le lire dans notre « bilan du bilan », Framaspace répond à un besoin, et Framasoft estime que la réponse apportée est plutôt bonne. C’est évidemment loin d’être parfait, mais pour une petite asso qui voudrait se dégoogliser et mettre en cohérence ses valeurs et ses outils numériques, l’offre Framaspace peut convenir.

Cependant, nous ne comptons pas nous arrêter là ! Framaspace est toujours en phase de « beta test » (et ce sans doute jusqu’à fin 2025 !) et de nombreuses améliorations sont à venir 😀

Accompagnement

Tout d’abord, nous allons continuer à accueillir des espaces. Maintenant que Framaspace est plus stable, nous pensons pouvoir accélérer le rythme et accueillir 2 500 espaces d’ici fin 2024 (c’est-à-dire plus que tripler le nombre actuel. Même pas peur !).

Ensuite, nous allons poursuivre nos actions d’infogérance. Par exemple en passant de Nextcloud 26 à Nextcloud 27 fin 2023 ou début 2024. Chaque version apporte son lot de nouvelles fonctionnalités (voir chez nos ami⋅es d’Arawa qui en font une présentation synthétique ici et ).

Côté accompagnement, nous souhaitons produire un tutoriel un peu spécial. En effet, de très nombreux tutoriels existent déjà (nous mettons en avant celui de Coopaname, réalisé par La Dérivation). Mais ce type de tutoriel ne correspond pas à tous les besoins. Nous souhaiterions donc produire un tutoriel plus narratif et plus immersif. Un « tutoriel dont vous êtes le héros » (ou « Les combines dont vous êtes l’héroïne » si vous préférez). Inspiré des « livres dont vous êtes le héros », il s’agira pour l’utilisateur⋅ice d’incarner un personnage devant remplir différentes missions avec son espace Framaspace. La particularité étant que certaines « quêtes » pourront être soit contournées (par exemple si l’utilisateur⋅ice sait déjà créer un compte utilisateur⋅ice) soit approfondies (par exemple sur le partage de fichiers).

Scénario en construction d'un « tutoriel dont vous êtes le héros »

Scénario en construction d’un « tutoriel dont vous êtes le héros »

 

Nous souhaitons aussi apporter de la documentation (et des outils de facilitation) pour faciliter la migration depuis OneDrive, Dropbox ou GoogleDrive, ainsi que simplifier l’import/export entre instances Nextcloud. Par exemple une asso qui arriverait aux limites de 50 comptes sur son espace Framaspace et souhaiterait migrer pour un Nextcloud plus puissant chez nos ami⋅es de IndieHosters pourrait transférer ses données — fichiers, agendas, contacts, etc — de façon plus automatisée.

Enfin, nous sommes conscient⋅es qu’une des grandes faiblesses de Nextcloud (et donc de Framaspace) est la difficulté à « embarquer » (= onboarding en anglais) les novices dans une interface (trop ?) riche et parfois (très ?) confuse. C’est pourquoi nous souhaiterions intégrer à Nextcloud l’outil libre IntroJS afin de mettre en lumière certaines parties du logiciel et de faciliter ainsi sa prise en main. Cf vidéo ci-dessous.

 

Vidéo d’une démonstration de la façon dont pourrait s’intégrer IntroJS dans Nextcloud pour faciliter sa prise en main.

Toujours sur le plan de la prise en main, nous travaillons avec la designer Marie-Cécile Godwin, qui enseigne notamment à l’école de design Strate, afin de faire réfléchir ses étudiant⋅es aux possibilités d’amélioration de Nextcloud d’un point de vue UX et UI.

Accroître la notoriété de Nextcloud

En 2024, nous poursuivrons bien évidemment les actions visant à mieux faire connaître Nextcloud sur les territoires francophones.

Ainsi, nous avons déjà sous-titré en français quelques vidéos de présentation de Nextcloud. Mais nous souhaiterions aller plus loin. Par exemple en refaisant carrément les voix off, où en traduisant des supports de documentation (flyers, plaquettes, etc.).

Vidéo d’une vidéo promotionnelle de Nextcloud, originellement en anglais uniquement, et sous-titrée par Framasoft.

Par ailleurs, Framasoft poursuivra son travail de promotion de Nextcloud et de Framaspace, par le biais de conférences, de webinaires, d’interviews, etc.

Ensuite, nous poursuivrons nos partages et retours d’expérience avec la communauté CHATONS, dont de nombreux membres proposent des services autour de Nextcloud. Nous pensons avoir acquis certains savoirs et savoirs-faire autour de Nextcloud, mais nous savons surtout qu’il nous reste énormément à apprendre.

Enfin, nous allons commencer à prendre contact avec les têtes de réseaux associatifs (Collectif Associations Citoyennes, Mouvement Associatif, réseaux d’éducation populaire, mais aussi des réseaux tels que Associations Mode d’Emploi, Solidatech, Associathèque, etc.) afin de présenter Framaspace, et mettre en lumière ce que Nextcloud peut faire (ou ne peut pas faire !) au niveau du numérique éthique collaboratif. L’objectif, à terme, est d’évaluer sa pertinence comme « commun numérique d’intérêt général » pour les associations.

Communauté d’utilisateur⋅ices Framaspace & Nextcloud

En 2024, nous poursuivrons notre travail pour impulser, animer et coordonner une communauté d’utilisateur⋅ices du logiciel Nextcloud sur le forum Framaspace.

Nous publierons aussi un site pour l’observatoire OPEN-L (« Observatoire des Pratiques et Expériences Numériques Libres »), qui accueillera publiquement les différentes enquêtes (et leurs résultats !) que Framasoft aura conduites auprès de ses publics. Ce site sera ouvert aux structures souhaitant elles aussi partager leurs retours d’expérience. L’objectif étant de ne pas réinventer la roue, et de pouvoir plus facilement objectiver les besoins (et frustrations) des utilisateur⋅ices.

Évidemment, nous continuerons à améliorer Framaspace, mais aussi Nextcloud. Nous avons la chance (et le plaisir) de compter Thomas dans notre équipe salariée, l’un des principaux contributeurs mondiaux extérieurs à l’entreprise Nextcloud GmbH.

Cela signifie que Framasoft (au travers de Framadrive, Framagenda, et maintenant Framaspace), participe très activement à ce commun numérique qu’est le logiciel Nextcloud.

D’ailleurs, concernant les nouvelles plus « internes », nous devrions dans les mois qui viennent augmenter notre capacité de travail au sein de Framasoft sur le projet Framaspace : Thomas, actuellement développeur principal de Mobilizon, basculera jusqu’à 50 % de son temps de travail sur Framaspace, et Pierre-Yves, actuellement codirecteur de Framasoft, quittera cette fonction afin de se concentrer sur les services numériques de l’association (dont Framaspace, évidemment).

Empuissanter les structures « hors marché »

Nous avons beaucoup d’ambitions politiques autour du projet Framaspace (cf. notre article de lancement).

Pour cela, nous allons poursuivre, par le biais d’enquêtes, la collecte des besoins (fonctionnels, mais aussi plus politiques) des structures hébergées. En fonction des résultats, nous pourrons – si nos moyens nous le permettent – adapter Framaspace aux besoins des utilisateur⋅ices.

Nous avons constaté que dans les associations que nous accompagnons, la question des outils numériques repose souvent sur un ou deux bénévoles, qui peinent parfois à mettre en place une politique de conduite du changement, ou à convaincre leur Conseil d’Administration. Nous souhaitons donc aussi produire des « fiches pratiques » afin de faciliter la vie de ces personnes clés. « Comment faire le diagnostic numérique de mon association ? », « Comment convaincre mon C.A. de passer de Gdrive ou Dropbox à Framaspace ? », etc.

Enfin, et nous sommes conscient⋅es de la forte demande concernant ce point, nous souhaitons mutualiser le financement de nouvelles fonctionnalités dans Framaspace.

Nous étudierons prioritairement :

  • la possibilité de gérer ses membres dans Framaspace (membres, catégories, fiche d’identité, cotisations, rappel d’adhésion, etc.), grâce au (fabuleux) logiciel libre de gestion associative Paheko ;
  • la possibilité de gérer la comptabilité de son association (saisie, bilan, compte de résultat, choix du plan comptable, etc.), là encore grâce à Paheko ;
  • ajouter la faculté de décliner rapidement des visuels de communication, grâce au logiciel Aktivisda (cf l’exemple de l’association Alternatiba) ;
  • permettre, pour les associations qui le souhaitent, de rendre publiques des pages présentant leur structure et leurs actions. Pour cela nous souhaitons donner la possibilité de publier un mini-site web de présentation de la structure (rédigé dans l’application « Collectives » de Framaspace).
Dessin dans le style d'un jeu vidéo de combat, où s'affronte la licorne de Framaspace et le monstre de Google Workspace.

Aidez Li, la licorne de Framaspace, à repousser Demondrive en soutenant Framasoft ! – Illustration CC-By David Revoy

Moulaga needed !

Comme vous le voyez, la feuille de route 2024 de Framaspace est déjà bien chargée !

Attention : aucun des points ci-dessous n’est un engagement ferme de notre part. Il s’agit de nos envies, de ce que nous souhaitons mettre en place l’année qui vient. Cela reste très ambitieux. Et comme toute ambition, il faut savoir quelles sont les ressources disponibles que l’on peut y consacrer.

Nous l’avons indiqué plus haut, Framaspace est un projet largement déficitaire. Ça tombe bien : il n’a pas vocation à être rentable, et encore moins à dégager des bénéfices. Cependant, ce sont bien les moyens que vous nous confiez (c’est-à-dire vos dons) qui nous permettent d’agir.

En conséquence, nous pensons sincèrement que 1€ (ou 100€ ou 1 000€, hein ! 😅) donné à Framasoft permet réellement de faire bouger les lignes, et d’avoir un impact positif sur le numérique « hors marché ».

C’est pourquoi nous vous invitons, si cela vous est possible, à soutenir Framasoft en faisant un don, afin que nous puissions poursuivre nos actions, et notamment maintenir et développer le projet Framaspace.

Cette année encore, nous avons besoin de vous, de votre soutien, de vos partages, pour nous aider à reprendre du terrain sur le web toxique des GAFAM, et multiplier les espaces de numérique éthique.

Nous avons donc demandé à David Revoy de nous aider à montrer cela sur notre site « Soutenir Framasoft« , qu’on vous invite à visiter (parce que c’est beau) et surtout à partager le plus largement possible :

Capture d'écran de la barre de dons Framasoft 2023 à 8%

Si nous voulons boucler notre budget pour 2024, il nous reste six semaines pour récolter 183 478 € : nous n’y arriverons pas sans votre aide !

 

Soutenir Framasoft

 

Un premier dorlotage… vraiment enthousiasmant !

Par : Framasoft
13 juin 2023 à 03:46

Dorlotons Dégooglisons, c’est plus de soin, d’énergie et de temps dédié à nos services en ligne. Nous clôturons aujourd’hui la collecte lancée le 23 mai pour nous aider à financer l’épisode 1, et l’objectif a été atteint (et même plus !). Un sincère MERCI : merci de votre soutien pour ce nouveau projet qui ne serait pas réalisable sans vous  ❤️.

« Dorlotons Dégooglisons »

Consacrer plus de temps et d’énergie à nos services en ligne, c’est un nouveau cap que nous voulons suivre. Et nous pourrons le garder grâce à vous, grâce à vos dons ! En savoir plus sur le site Soutenir Framasoft.

➡️ Lire les articles en lien

les animaux mascottes de Framasoft semblent allongés sur une prairie dont les coquelicots sont des cœurs rouges. ils entourent un grand message qui dit : Objectif (généreusement) atteint !

Un immense merci ! Illustration de David Revoy CC-By 4.0

 

Dorlotons Dégooglisons, un projet qui NOUS tient à cœur

Le projet à long terme « Dorlotons Dégooglisons » c’est une manière pour nous de montrer le soin que nous consacrons à nos services : de la gestion à l’administration, en passant par le support et la communication, sans oublier l’expertise technique. C’est sortir de l’ombre les 80 petites mains qui s’activent en coulisses pour vous permettre d’utiliser des services éthiques afin de retrouver de l’autonomie, de l’esprit critique et de la liberté dans vos pratiques numériques.

Quelques exemples concrets du travail derrière la scène

 

« Dorlotons » Dégooglisons, c’est aussi (et surtout !) consacrer plus de temps et d’énergie à nos services en ligne, dont certains peuvent sembler un peu à l’ancienne : nous allons dégager du temps salarié pour la coordination du projet et prendrons le temps de vous faire part des différentes avancées.

Dans ce premier épisode, nous avons mis en lumière les dorlotages déjà réalisés cette année (et souvent un peu passés à la trappe), tout en mettant un coup de projecteur sur le nouveau service Framagroupes (listes de discussions par email), ouvert le 7 juin.

 

Dorlotons Dégooglisons, un projet qui VOUS tient à cœur

Dorlotons Dégooglisons c’est aussi vous mobiliser : ces services en ligne, gratuits et utiles à près de 1,5 million de personnes par mois ont bien un coût, et il est financé par vous, par vos dons. Lancer cette collecte c’était aussi une manière de savoir si vous trouvez utile que l’on consacre plus de soin, de temps et d’énergie à nos services.

sous le panneau au logo framasoft, une boîte à outils dont un pinchot distribue le contenu à ceux qui viennent le voir

Framasoft prenant plaisir à proposer des outils à celles et ceux voulant s’émanciper ! Illustration de David Revoy CC-By 4.0

 

Alors on vous le dit haut et fort : MERCI ! Vous avez été au rendez-vous, et en seulement 12 jours l’objectif de 60 000 € était atteint ! À l’heure où nous publions ces lignes et après ces 22 jours d’animation, vous êtes plus de 1 500 personnes a avoir contribué, avec plus de 76 000 € collectés, soit 127 % de l’objectif fixé (et il reste encore quelques heures pour la collecte : elle ne ferme que ce soir à minuit !). Vraiment, encore une fois, MERCI ! Cette mobilisation nous confirme bien que prendre soin de nos services, les améliorer, et les mettre en avant, c’est réellement un projet qui vous motive autant que nous !

Le livre d’or de cette collecte est maintenant en ligne : vous y trouverez les petits mots que certaines et certains d’entre vous nous ont laissés (et que nous avons pris grand plaisir à lire !). Prendre conscience de l’utilité de nos actions, c’est ça qui nous motive à continuer, et le témoignage de Kris l’illustre vraiment très bien (aucun lien avec Khrys, l’autrice du Khrys’presso) (et promis, c’est pas pour frimer que nous le partageons, mais parce qu’il nous touche particulièrement !).

Merci à Framasoft de nous proposer ces services si utiles au quotidien pour fonctionner en groupe à distance : les pads pour les réunions, les framalistes, les framaforms ! On a tellement besoin de ça, de ces outils qui ne nous pistent pas, cherchent juste à être utiles sans vouloir capter du temps de cerveau, ni de l’argent. Merci aussi pour vos contributions à d’autres services, les efforts faits pour nous informer, et nous permettre de cheminer vers d’autres usages, pour vos réflexions partagées, et pour l’accompagnement que vous apportez aux collectifs pour sortir du tout Google. Merci pour votre engagement, et merci de toutes ces initiatives pour un numérique plus éthique, plus émancipateur et plus libre, loin du monopole et du fonctionnement capitaliste. Merci de vos propositions pour réfléchir le monde autrement (collecte et confiance, édition de livres libres…). Vous assurez grave ! Kris

La série va t-elle être reconduite ?

Clairement : OUI ! Tout d’abord, l’enthousiasme de la mobilisation pour cette collecte nous a montré que nous ne nous trompons pas de direction : vous estimez qu’il est nécessaire de consacrer davantage d’énergie à nos services en ligne et nous allons dégager plus de temps pour les améliorer.

 

Illustration « Quittons la planète GAFAM NATU BATX », CC BY David Revoy; Dans l'espace cosmique un vaisseau spatial sur lequel sont installés divers animaux mascottes de framasoft s'éloigne en lui disant au revoir d'un vaisseau en arrière-plan, celui des Gafam.

Changer le monde, un octet à la fois… Illustration de David Revoy CC-By 4.0

 

Ce temps de collecte pour mettre en avant nos dorlotages réalisés cette année et présenter la démarche à venir nous rassure aussi quant au budget de notre association. Celui-ci repose à 94 % sur des dons et dépend actuellement très (trop !) fortement des 3 dernières semaines de décembre, où sont réalisés 50 % des dons de l’année (chiffres de 2022). Animer ce temps de mobilisation en milieu d’année nous permet à la fois :

  • de continuer l’année plus sereinement et d’être moins « en stress » en fin d’année pour boucler notre budget (enfin, on l’espère !). Cette expérimentation semble donc encourageante sur cet aspect.
  • de proposer un deuxième rendez-vous dans l’année pour parler de nos actions et faire un bilan (et rendre la fin d’année aussi plus digeste sur la quantité d’info qu’on vous transmet !)

 

un personnage pensif à gauche, une main sous le menton, dit : "vous faites trop de trucs chez framasoft, on n'arrive plus à suivre !. un personnage en face lui répond en montrant de la main droite la liste longue en papier qui se déroule jusqu'au sol et qu'il tient de sa main gauche. il répond ;"je vous fais une petite récap' semestrielle…"

Illustration réalisée avec le Générateur de Grise Bouille

 

Et alors, c’est quoi la suite pour Dorlotons Dégooglisons ? Nous allons élaborer une feuille de route pour gérer nos priorités, définir les prochains projets et trouver de potentiels prestataires… Bref nous avons encore du pain sur la planche pour les prochaines années. Et nous comptons bien refaire le point sur tout ça l’an prochain…

Encore un immense merci pour votre confiance et pour votre soutien !

Soutenir les actions de Framasoft

 

 

Liens utiles

Framagroupes : le service post Framalistes est ouvert !

Par : Framasoft
7 juin 2023 à 08:25

Framagroupes vient d’ouvrir ! Ce nouveau service permet aux groupes de continuer à échanger facilement par email, en arrêtant de surcharger un Framalistes archi plein… En repartant sur des bases saines !

« Dorlotons Dégooglisons »

Consacrer plus de temps et d’énergie à nos services en ligne, c’est un nouveau cap que nous voulons suivre. Et nous pourrons le garder grâce à vous, grâce à vos dons ! En savoir plus sur le site Soutenir Framasoft.

➡️ Lire les articles en lien

Les Framaservices, c’est avant tout des humain⋅es : sans elles et eux, pas de Framalistes. Pas d’envoi de centaines de milliers de mails par jour (malgré les embûches des gros fournisseurs de mails). Pas de gestion financière pour payer les factures des serveurs. Pas de support pour vous débloquer quand plus personne ne peut gérer votre liste. Personne pour vous dire que Framalistes, et maintenant Framagroupes, existent et pourquoi !

« Dorlotons Dégooglisons » est là pour mettre tout ce travail, et les personnes qui le réalisent, en valeur !

Framagroupes, un service de liste de discussion tout beau tout propre – Illustration de David Revoy CC-By 4.0

 

Framagroupes : apprendre de Framalistes

On ne le répétera jamais assez : Framalistes ne ferme pas ! Vous pouvez toujours gérer vos listes là-bas, ajouter des abonné⋅es, enlever des gestionnaires, demander au support de remettre un gestionnaire privilégié parce que « Oups, on a enlevé le dernier, on ne peut plus administrer notre liste 😅 » ! Framagroupes vient en soutien à Framalistes ! Vous n’avez pas besoin de migrer vers Framagroupes. Vous ne pouvez juste plus créer de nouvelles listes sur Framalistes.

Parce que, l’air de rien, maintenir un service de listes de discussions, ce n’est pas de tout repos ! Chaque jour vient avec son lot de mails bloqués par tel fournisseur de mails, son lot de contournements pour les écouler, alléger un serveur, supprimer les spams, vous débloquer sur le support…

L’équipe s’activant en coulisses – Illustration de David Revoy CC-By 4.0

 

Nous ne voulions pas fermer ce service (on vous a dit que Framalistes ne fermait pas ? !) tant il vous est utile et peu disponible sur le web, mais nous ne voulions pas nous esquinter non plus à le maintenir ainsi. C’est pour cela que nous ouvrons Framagroupes : un équilibre entre les fonctionnalités utiles, pour vous, de Framalistes, et un apaisement, pour nous, dans la gestion.

Framagroupes vous permet, tout comme le fait déjà Framalistes depuis des années, d’échanger avec vos camarades, par mails. Grâce au logiciel Sympa (oui oui, c’est bien son nom) qui fait tourner Framalistes et Framagroupes, vous pourrez envoyer un mail à votre-liste@framagroupes.org pour que toutes les personnes abonnées à cette liste le reçoivent et y participent en retour. Bien plus pratique que d’envoyer un mail avec 50 CC (adresses en copies) non cachées (ne faites pas ça chez vous : on ne dévoile pas les adresses mails des gens sans leur consentement).

Participer à la collecte Dorlotons Dégooglisons

Plaisir d’offrir, joie de recevoir

Les mails, c’est compliqué en tant que fournisseur de service. C’est pour cela qu’il n’existe pas une offre pléthorique de fournisseurs de mails. Si nous avons le plaisir de vous offrir un nouveau service, c’est aussi pour nous assurer que vos mails arriveront à destination.

À force de recevoir du spam sur des listes complètement ouvertes (qu’il n’est plus possible de faire avec Framagroupes, ni avec Framalistes), et donc de renvoyer ces spams sur les adresses mails des membres, notre serveur Framalistes commençait à avoir mauvaise réputation auprès des autres fournisseurs de mails. Cela avait pour conséquence d’empêcher la réception des mails (ce qui est gênant pour une liste de discussions par mails, vous en conviendrez).

Accumulation des mails refusés par les fournisseurs de mail récalcitrants – Illustration de David Revoy CC-By 4.0

 

En-dehors des spams avérés, les anti-spams sont particulièrement sensibles à certains comportements. Aussi, envoyer un mail ne contenant qu’une image (même si c’est celle d’un chaton), un mail qui ne contient qu’un lien (ou, au contraire, trop de liens, même si c’est vers les chatons), un sujet en capitales, l’utilisation de couleurs pour le fond du mail ou les mots, ou encore mettre trop d’adresses en copie (ne faites pas ça chez vous), sont autant de comportements qui rendent notre service suspect aux yeux des gros fournisseurs.

Une autre source de mauvaise réputation : les lettres d’informations (ou newsletter). Framalistes, comme Framagroupes, n’autorise pas les lettres d’information (mais vous le saviez déjà grâce à notre foire aux questions que vous lisez régulièrement et avec entrain) !

Participer à la collecte Dorlotons Dégooglisons

On est Sympa et il y a des limites

Framagroupes, c’est un nouveau serveur, dont le paramétrage initial a été pensé et réalisé en prenant en compte nos années d’expérience du mail, pour éviter au maximum les soucis (notamment de spams). Parce que le but est de prendre soin de nos services et des personnes qui s’en occupent, nous avons dû mettre dès le lancement des limites supplémentaires à celles de Framalistes.

En commun avec Framalistes :

État des lieux de Framalistes – Illustration de David Revoy CC-By 4.0

 

Limites et règles supplémentaires, sur Framagroupes :

  • pas d’archives
  • suppression des listes sans aucune utilisation depuis un an
  • pas de liste complètement ouverte, c’est-à-dire qui n’est ni limitée aux membres ni modérée
  • liste supprimée si le mail propriétaire / modérateur renvoie automatiquement sur la liste
  • lien de désabonnement dans les pieds de page des mails et les messages d’abonnement
  • pas d’espace de documents
  • pas de conservation des pièces jointes sur Framagroupes (elles ne seront disponibles que dans vos mails)
  • email de rappel d’abonnement à une liste, envoyé une fois par an aux membres
  • désabonnement automatique des adresses mails déclarées comme non existantes

Si nous vous expliquons les raisons de ces limites ci-dessus, sachez qu’à terme nous comptons implémenter les mêmes règles au sein de Framalistes (comme ça, pas de jalousie !).

Participer à la collecte Dorlotons Dégooglisons

De : betteraves@framalistes.org ; Objet : Collecte !

« Bonjour tout le monde,

Comme vous l’avez vu sur le Framablog, Framasoft vient d’ouvrir Framagroupes en soutien à Framalistes (qui ne ferme pas !). Pour les aider à dorloter les services, je me disais que ce serait une bonne idée de leur faire un don et/ou de faire passer le mot ! Si ce n’est pas possible pour nous, ça le sera peut-être pour d’autres !

Cela fait quand même quelques années que nous pouvons échanger sur la betterave grâce à Framalistes, que la documentation et la foire aux questions nous aident grandement (comme quand on a voulu ajouter un gestionnaire privilégié à la liste), et que le service fonctionne bien grâce à toutes ces petites mains invisibles.

Leur estimation pour cette première année de dorlotage est de 60 000€ : je propose 59 000€ ou 59€ ! La collecte prend fin le 13 juin !

À vous lire.
Betteravement,
Bisous. »

Quand nos donateurs et donatrices se mobilisent – Illustration de David Revoy – Licence : CC-By 4.0

 

À la semaine prochaine pour faire le bilan de cette collecte (et on peut déjà vous dire que l’objectif est atteint – un immense merci de votre mobilisation !).

 

Participer à la collecte Dorlotons Dégooglisons

 

Liens utiles

Dorlotons Dégooglisons : pour des framaservices bichonnés !

Par : Framasoft
30 mai 2023 à 02:49

« Dorlotons Dégooglisons » consiste à prendre soin de nos services en ligne et à mettre en lumière le travail trop peu visible des personnes qui s’en occupent. La collecte en cours nous permettra de voir si ce nouveau cap vous motive autant que nous !

« Dorlotons Dégooglisons »

Consacrer plus de temps et d’énergie à nos services en ligne, c’est un nouveau cap que nous voulons suivre. Et nous pourrons le garder grâce à vous, grâce à vos dons ! En savoir plus sur le site Soutenir Framasoft.

➡️ Lire les articles en lien

Dorlotons Dégooglisons – Illustration de David Revoy – Licence : CC-By 4.0

Un dorlotage régulier pour nos services en ligne

Nous le savons : nos services « Dégooglisons Internet » ne sont pas parfaits.

Oui, Framadate n’est pas idéal sur mobile (avez-vous essayé de basculer votre smartphone à l’horizontale ?).

Oui, mettre des cellules en gras sur Framacalc n’est pas le plus intuitif (mais si ! Vous voyez en haut « Format » ? Ensuite vous repérez « Polices » et vous choisissez dans la liste « Gras & Italique ». Facile !).

Non, le partage d’administration sur Framaforms n’est pas possible (quoi ? Vous avez vraiment besoin d’être plusieurs à modifier vos formulaires ?).

Bref nous avons en interne une « liste au Père Noël » qui s’allonge au fil des ans… Et c’est normal : certains services « Dégooglisons Internet » vont bientôt fêter leurs 10 ans ! Ces services que vous utilisez tant – vous êtes près de 1,5 million de personnes par mois à naviguer sur nos sites (nous on trouve ça dingue !) – nous ne les oublions pas.

Même si nous les chouchoutons déjà, nous souhaitons en faire encore plus. Nous voulons leur consacrer plus de temps et d’énergie. Et du temps, de l’énergie, ce sont des ressources précieuses, qui ne sont pas gratuites. C’est pour cela que nous avons besoin de vous, et de votre soutien !

Participer à la collecte Dorlotons Dégooglisons

 

Sortir de l’ombre le travail invisibilisé

Nous souhaitons aussi rendre visible le soin humain apporté à nos services, sans lequel la magie n’opérerait pas ! Un « dorlotage » humain essentiel au bon fonctionnement de nos services, que nous voulons mettre en lumière.

Les envoûtements de la gestion. C’est nécessaire pour toute association : des petites mains s’activent au quotidien pour payer les factures (eh oui, louer des serveurs n’est pas gratuit !), faire du lien avec les îles de notre archipel et orchestrer tous ces esprits volontaires. Du boulot essentiel auquel on ne pense pas en écrivant sur un pad !

Illustration de David Revoy – Licence : CC-By 4.0

Les incantations techniques. Que ce soit pour la mise en place d’une belle page d’accueil, pour les mises à jour et en sécurité de services, pour des développements ponctuels ou pour se dépatouiller des problèmes rencontrés avec les géants fournisseurs de mail (calinternets bienvenus dans cette éventualité plus que réaliste !), une expertise technique est indispensable pour le bon fonctionnement de nos services. Sans elle, les services ne dureraient pas !

Illustration de David Revoy – Licence : CC-By 4.0

Les enchantements du support. « Pourquoi mon mail met du temps à être reçu ? », si vous n’avez pas trouvé la réponse dans notre documentation ou notre Foire Aux Questions, il vous arrive de contacter notre support. Et derrière toute réponse envoyée par notre support, ce sont des humains et des humaines qui s’activent pour trouver des solutions à vos questions parfois épineuses (processus souvent accompagné de quelques litres de café pour motiver les troupes lors des heures matinales – mais quelle idée de commencer la journée avant midi… !).

Illustration de David Revoy – Licence : CC-By 4.0

Le charme de la communication. Nos membres s’activent pour sensibiliser à des outils numériques éthiques, rassurent les inquiet⋅es en rappelant que tout changement prend du temps et, lors d’évènements, prennent plaisir à papoter de leurs militances avec passion (qu’elles concernent la défense du secteur associatif, les communs culturels ou le dernier rapport du GIEC).

Illustration de David Revoy – Licence : CC-By 4.0

 

« Dorlotons Dégooglisons », c’est aussi une manière de financer ce travail de soin à nos services bien trop souvent invisible et pourtant absolument essentiel.

Participer à la collecte Dorlotons Dégooglisons

 

Du dorlotage grande cuvée pour 2023 !

Dès cette année nous bichonnons nos services en ligne, pour qu’ils puissent durer dans le temps et être plus pratiques pour vous, comme pour nous. Concrètement, voilà ce qui s’est passé cette année en coulisses :

Des réparations. Nous avons passé de nombreuses heures à trouver des solutions pour gérer les spams, que ce soit sur Framaforms, Framagit, ou Framalistes (coucou Orange qui ne laisse toujours pas passer nos mails de façon fluide… !). Nous avons aussi dû séparer Framagit sur 2 machines (la base de données du service devenait trop importante et pénalisait l’ensemble du service…). Pour Framacalc, nous avons dû corriger un bug Ethercalc (le logiciel derrière le service) qui générait un problème de saturation de la mémoire et faisait tomber le service.

Des mises à jour conséquentes. Nous avons (enfin !) pu mettre à jour Framavox en début d’année, vers une version récente particulièrement lourde à gérer pour nous (une mise à jour que nous avions reportée d’un an pour non disponibilité interne…), et nous en avons profité pour mettre mettre un bon coup de pinceau sur la page d’accueil du service. Framateam, Framindmap, Framagenda, Framadrive, Mobilizon.fr, mooc.chatons.org et Framapiaf ont également été mis à jour, corrigeant des bugs ou apportant de nouvelles fonctionnalités.

 

 

Framavox – Illustration de David Revoy – Licence : CC-By 4.0

 

Des contributions aux logiciels libres qui font tourner nos services. Nous avons apporté des contributions à différents logiciels libres qui sont en coulisses de nos services – améliorations qui sont maintenant disponibles pour l’ensemble des utilisateur⋅ices de ces logiciels :

Des ouvertures de services. Nous avons ouvert Framaspace, un espace de cloud collaboratif pour petites associations (en savoir plus ici). Enfin, en soutien à un Framalistes archi plein ayant atteint ses limites physiques, nous ouvrons le service Framagroupes (plus d’infos par ici).

Nos dorlotages de l’année vous inspirent ? Vous voulez participer à les rendre possibles ?

Soutenir nos actions de dorlotage

 

Prenons-nous le bon cap ?

Illustration de David Revoy – Licence : CC-By 4.0

Prioriser nos services en ligne, c’est le choix que feraient 82 % des 12 664 répondant⋅es à l’enquête lancée l’année dernière, s’iels étaient aux manettes de notre association. Et ça tombe plutôt bien car nous partageons cette envie !

Cette collecte, c’est aussi pour nous une manière de voir si nous prenons la bonne direction. Nous estimons que cette première année de dorlotage coûte 60 000 € (« estimons », car c’est très difficile de chiffrer précisément un travail de soin humain), et nous vous lançons le défi de les récolter en 3 semaines, du 23 mai au 13 juin. La suite ?

  • La semaine prochaine, le 7 juin, nous ouvrons et vous présentons le service Framagroupes.
  • Dans deux semaines, le 13 juin, nous ferons le bilan de ces 3 semaines de collecte.

Vous utilisez nos services en ligne ? C’est parce que d’autres (ou vous !) les ont financés, en nous faisant un don. Vous pouvez, vous aussi, soutenir « Dorlotons Dégooglisons », et nous conforter sur le choix de prendre cette nouvelle direction, celle du soin à nos services et une mise en valeur du travail qu’il demande. D’avance, merci de votre soutien !

Pour relayer ou participer à la collecte, une seule adresse à retenir : soutenir.framasoft.org.

Participer à la collecte Dorlotons Dégooglisons

 

Liens utiles

Framalistes affiche complet, aidez-nous à ouvrir Framagroupes !

Par : Framasoft
23 mai 2023 à 05:56

Et si on dorlotait un peu nos services Dégooglisons Internet ? Ce travail de soin constant, quotidien, avec des temps forts et des coups de bourre, Framasoft ne peut pas le faire seule. Pour le mener à bien, nous avons besoin de votre soutien.

« Dorlotons Dégooglisons »

Consacrer plus de temps et d’énergie à nos services en ligne, c’est un nouveau cap que nous voulons suivre. Et nous pourrons le garder grâce à vous, grâce à vos dons ! En savoir plus sur le site Soutenir Framasoft.

➡️ Lire les articles en lien

 

Avec 60 000 Framalistes, notre service affiche complet

Commençons par vous rassurer : Framalistes va continuer de fonctionner, le service ne va pas fermer, vos listes resteront bichonnées !

État des lieux sur Framalistes — Illustration de David Revoy – Licence : CC-By 4.0

 

Basé sur le logiciel libre Sympa, ce service vous permet de créer une liste de diffusion. Concrètement, vous obtenez un email de groupe de type « monsupergroupe@framalistes.org » auquel les gens peuvent inscrire leur propre email (vous pouvez bien sûr modérer les inscriptions). Ainsi, chaque personne inscrite à « monsupergroupe@framalistes.org » peut écrire à toutes les autres, juste en envoyant un mail à « monsupergroupe@framalistes.org ». Plus besoin de retenir les emails de tout le monde ou les mettre à jour (pratique, non ?) ! Les membres du groupe gardent le contrôle et peuvent toujours se désinscrire, modérer des messages ou encore mettre à jour l’adresse mail sur laquelle ils recevront les messages du groupe.

Framalistes ne ferme pas : vous pourrez encore continuer de gérer vos listes, envoyer des messages, ajouter ou supprimer des membres (faire vivre votre groupe, quoi !).
La seule chose qui s’arrête dès aujourd’hui, c’est la possibilité de créer une nouvelle liste, un nouvel email de groupe de type monautresupergroupe@framalistes.org.

Nous ne voulons pas laisser les nouveaux arrivant⋅es le bec dans l’eau, et leur dire « c’est fini, c’est complet, allez voir ailleurs ! ». Nous avons donc besoin de votre soutien et vos encouragements pour lancer un nouveau service : Framagroupes.

Contribuer à la collecte Dorlotons Dégooglisons

 

Framagroupes, le même mais en neuf (et en mieux)

Avec près de 60 000 listes, un million d’utilisateur·ices, et plus de 250 000 emails envoyés chaque jour, le serveur de Framalistes arrive aujourd’hui au maximum de ses capacités. Pourtant nous n’avons pas hésité à le chouchouter et à lui réserver une machine à la hauteur du besoin !

Car en 2023, le besoin de trouver des alternatives aux « Google Groups » (parfois décrits comme « laissés pour morts [EN] ») et autres listes de diffusion des géants du web est toujours aussi grand. Et les structures du numérique éthique qui peuvent en proposer sont peu nombreuses (on pense aux ami·es de RiseUp et leurs 20 000 listes), parce que gérer des emails, c’est lourd, c’est compliqué.

Framalistes est, à notre connaissance, le plus gros service de listes de diffusion libre. Cela ne nous emplit pas d’orgueil, mais d’un sens des responsabilités : il y a un gros besoin, nous savons y répondre, ce n’est pas le moment de s’arrêter.

Nous allons donc, d’ici deux semaines, ouvrir Framagroupes, et continuer de proposer un service éthique de listes de diffusion.

Framagroupes, ce sera comme Framalistes… mais sur un serveur tout neuf. Nous appliquerons aussi dès le départ les leçons apprises avec des années d’expérience sur Framalistes (on ne va pas s’étaler ici, on vous en parle prochainement sur ce blog !).

Framasoft mettant en place Framagroupes grâce aux apprentissages de Framalistes – Illustration de David Revoy – Licence : CC-By 4.0

Alors oui, on aurait pu l’appeler « Framalistes 2 »… mais imaginez la confusion quand vous devrez expliquer à votre camarade au téléphone : « non l’adresse c’est monsupergroupe, tout attaché, arobase, oui at si tu veux oui, framalistes2, attention listes au pluriel, non pas d-e-u-x, deux en chiffre, le 2 au dessus du é, quoi, oui tout attaché… point org ! ». Sans vous parler du responsable de notre support, qui à la question « pouvez-vous m’aider avec ma Framalistes » devrait invariablement répondre « c’est une Framalistes tout court ou une Framalistes2 ? » faute de pouvoir consulter une boule de cristal…

Quoi qu’il en soit, avec votre soutien, nous souhaitons pouvoir offrir sur Framagroupes au moins autant de nouvelles listes que celles que nous hébergeons déjà sur Framalistes.

Contribuer à la collecte Dorlotons Dégooglisons

 

La collecte « Dorlotons Dégooglisons », pour nous aider à prendre soin des services vieillissants

Que vous regardiez le récent travail de mise à jour et de mise en valeur de Framavox (notre outil pour animer les discussions, votes et décisions de votre collectif), ou l’ouverture d’un nouveau serveur de listes avec Framagroupes, tout cela s’inscrit dans une nouvelle dynamique. Entre nous, nous l’appelons le projet « Dorlotons Dégooglisons ».

Car si vous regardez les 18 services que nous maintenons actuellement, certains existent depuis plus de 10 ans et commencent à accuser leur âge. Maintenir des services, ou en assurer le support, c’est déjà du boulot qu’on assure depuis plus de dix ans. Mais réaliser les grosses mises à niveaux, contribuer à leur amélioration et mettre en valeur leur évolution, ça c’est du Dorlotage !

Tout cela est un travail « de l’ombre », rarement valorisé, alors que l’accumulation de ces tâches demande un temps et des expertises non négligeables. Pour une fois, nous voulons mettre en valeur le coût de ce travail invisible (mais ô combien essentiel) de soin que nous apportons à ces outils financés par vos dons et mis à la disposition de toutes et tous.

Dorlotage version Framasoft – Illustration de David Revoy – Licence : CC-By 4.0

 

Nous voulons surtout, sur les années à venir, vous donner un rendez-vous régulier pour faire le point sur les améliorations et contributions aux logiciels des services que nous proposons. Vos réponses à notre enquête de 2022 sont claires : vous aimeriez qu’on consacre de l’énergie à améliorer certains services (voire à leur donner un coup de jeune ?). Ça tombe bien : nous partageons cette envie !

Nous détaillerons nos envies de Dorloter Dégooglisons dans un article prochainement sur ce blog. Mais ne vous attendez pas à un nouveau plan triennal avec rétroplanning, diagramme de Kreuzbein-Field et 46 slides pour faire passer le tout ! L’idée est de, chaque année, prendre le temps de concrétiser des pistes d’améliorations que nous avons déjà identifiées.

Contribuer à la collecte Dorlotons Dégooglisons

 

3 semaines de collecte pour savoir si vous soutenez Dorlotons

Framasoft ne vit et n’agit que grâce à vos dons. Nous estimons que cette première année de Dorlotons coûte 60 000 € (« estimons », car c’est très dur de chiffrer précisément un travail de soin), et nous vous lançons le défi de les récolter en 3 semaines, d’ici le 13 juin.

Quand Framasoft estime le coût d’une année de « Dorlotons Dégooglisons » – Illustration de David Revoy – Licence : CC-By 4.0

  • Dès aujourd’hui, nous lançons la collecte et coupons la possibilité de créer de nouvelles listes sur Framalistes afin de préserver la qualité de service pour le million d’inscrit⋅es.
  • La semaine prochaine, nous vous détaillerons nos envies et raisons de Dorloter Dégooglisons.
  • Dans deux semaines (ajoutons un traditionnel « si tout va bien© ») nous ouvrirons et vous présenterons Framagroupes.
  • Dans trois semaines, le 13 juin, nous ferons le point sur l’objectif de 60 000 €.

Notez qu’il n’y a pas de conditionnel : ce boulot est nécessaire, Framasoft fait partie des rares structures à pouvoir le faire, alors nous allons le faire, que l’on atteigne l’objectif ou non. Plutôt que de vous attiser avec un crowdfunding, nous préférons vous faire confiance avec une collecte.

Vous êtes dans une Framalistes et bénéficiez de ce service ? C’est parce que d’autres l’ont financé pour vous, en nous faisant un don. Aujourd’hui, vous pouvez, vous aussi, soutenir les futurs Framagroupes pour des personnes qui seront aussi ravies que vous de trouver un tel outil.

N’hésitez donc pas à partager la page soutenir.framasoft.org autour de vous (et à y faire un don, si vous le pouvez). C’est vraiment une des actions qui compte le plus : prendre le temps et le soin d’expliquer à votre entourage, aux personnes qui vous font confiance, pourquoi c’est important de contribuer à financer l’existence de tels outils, qui respectent leurs libertés et leur intégrité.

Rendez-vous dans 21 jours pour voir si vous nous donnez raison de consacrer des moyens à ce dorlotage et ce soin… d’outils mis en Communs !

Contribuer à la collecte Dorlotons Dégooglisons

 

Liens utiles

Piwigo, la photo en liberté

Par : Framasoft
28 mars 2023 à 02:08

Nous avons profité de la sortie d’une nouvelle version de l’application mobile pour interroger l’équipe de Piwigo, et plus particulièrement Pierrick, le créateur de ce logiciel libre qui a fêté ses vingt ans et qui est, c’est incroyable, rentable.

 

 

 

Salut l’équipe de Piwigo ! Nous avons lu avec intérêt la page https://fr.piwigo.com/qui-sommes-nous

Moi je note que « Piwigo » c’est plus sympa que « PhpWebGallery », comme nom de logiciel. Enfin, un logiciel libre qui n’a pas un nom trop tordu. Qu’est-ce que vous pouvez nous apprendre sur Piwigo, le logiciel ?

Piwigo est un logiciel libre de gestion de photothèque. Il s’agit d’une application web, donc accessible depuis un navigateur web, que l’on peut également consulter et administrer avec des applications mobiles. Au-delà des photos, Piwigo permet d’organiser et indexer tout type de média : images, vidéos, documents PDF et autres fichiers de travail des graphistes. Originellement conçu pour les particuliers, il s’est au fil des ans trouvé un public auprès des organisations de toutes tailles.

 

Le logo de Piwigo, le logiciel

 

La gestation du projet PhpWebGallery démarre fin 2001 et la première version sortira aux vacances de Pâques 2002. Pendant les vacances, car j’étais étudiant en école d’ingénieur à Lyon et j’ai eu besoin de temps libre pour finaliser la première version. Le logiciel a tout de suite rencontré un public et des contributeurs ont rejoint l’aventure. En 2009, « PhpWebGallery » est renommé « Piwigo » mais seul le nom a changé, il s’agit du même projet.

Les huit premières années, le projet était entièrement bénévole, avec des contributeurs (de qualité) qui donnaient de leur temps libre et de leurs compétences. Le passage d’étudiant à salarié m’a donné du temps libre, vraiment beaucoup. Je faisais pas mal d’heures pour mon employeur mais en comparaison avec le rythme prépa/école, c’était très tranquille : pas de devoirs à faire le soir ! Donc Piwigo a beaucoup avancé durant cette période. Devenu parent puis propriétaire d’un appartement, avec les travaux à faire… mon temps libre a fondu et il a fallu faire des choix. Soit j’arrêtais le projet et il aurait été repris par la communauté, soit je trouvais un modèle économique viable et compatible avec le projet pour en faire mon métier. Si je suis ici pour en parler douze ans plus tard, c’est que cette deuxième option a été retenue.

En 2010 vous lancez le service piwigo.com ; un logiciel libre dont les auteurs ne crèvent pas de faim, c’est plutôt bien. Est-ce que c’est vrai ? Avez-vous trouvé votre modèle économique ?

 

Le logo de Piwigo, le service

 

Pour ce qui me concerne, je ne crève pas du tout de faim. J’ai pu rapidement retrouver des revenus équivalents à mon ancien salaire. Et davantage aujourd’hui. J’estime vivre très confortablement et ne manquer de rien. Ceci est très subjectif et mon mode de vie pourrait paraître « austère » pour certains et « extravagant » pour d’autres. En tout cas moi cela me convient :-)

Notre modèle économique a un peu évolué en 12 ans. Si l’objectif est depuis le départ de se concentrer sur la vente d’abonnements, il a fallu quelques années pour que cela couvre mon salaire. J’ai eu l’opportunité de réaliser des prestations de dev en parallèle de Piwigo les premières années pour compenser la croissance lente des ventes d’abonnements.

Ce qui a beaucoup changé c’est notre cible : on est passé d’une cible B2C (à destination des individus) à une cible B2B (à destination des organisations). Et cela a tout changé en terme de chiffre d’affaires. Malheureusement ou plutôt « factuellement » nous plafonnons depuis longtemps sur les particuliers. Nos offres Entreprise quant à elles sont en croissance continue, sans que l’on atteigne encore de plafond. Nous avons donc décidé de communiquer vers cette cible. Piwigo reste utilisable pour des particuliers bien sûr, mais ce sont prioritairement les organisations qui vont orienter notre feuille de route.

Grâce à la réorientation de notre modèle économique, il a été possible de faire grossir l’équipe.

Donc on a Piwigo.org qui fournit le logiciel libre que chacun⋅e peut installer à condition d’en avoir les compétences, et Piwigo.com, service commercial géré par ton équipe et toi. Vous vous chargez de la maintenance, des mises à jour, des sauvegardes.

Qui est vraiment derrière Piwigo.com aujourd’hui ? Et combien de gens est-ce que ça fait vivre ?

Une petite équipe mêlant des salariés, dont plusieurs alternants, des freelances dans les domaines du support, de la communication, du design ou encore de la gestion administrative. Cela représente 8 personnes, certaines à temps plein, d’autres à temps partiel. J’exclus le cabinet comptable, même s’il y passe du temps compte tenu du nombre de transactions que les abonnements représentent…

Qu’est-ce qui est lourd ?

Certains aspects purement comptables de l’activité. La gestion de la TVA par exemple. Non pas le principe de la TVA mais les règles autour de la TVA. Nous vendons en France, dans la zone Euro et hors zone Euro : à chaque situation sa règle d’application des taxes. Les PCA (produits constatés d’avance) sont aussi une petite source de tracas qu’il a fallu gérer proprement. Jamais je n’aurais imaginé passer autant de temps sur ce genre de sujets en lançant le projet commercial.

Qu’est-ce qui est cool ?
Constater que Piwigo est leur principal outil de travail de nombreux clients. On comprend alors que certains choix de design, certaines optimisations de performances font pour eux une grande différence au quotidien.

 

Création d’un⋅e utilisateur⋅ice

 

Nous avons lancé depuis quelques semaines une série d’entretiens utilisateurs durant lesquels des clients nous montrent comment ils utilisent Piwigo et c’est assez génial de les voir utiliser voire détourner les fonctionnalités que l’on a développées.

D’un point de vue vraiment personnel, ce que je trouve cool c’est qu’un projet démarré sur mon temps libre pendant mes études soit devenu créateur d’emplois. Et j’espère un emploi « intéressant » pour les personnes concernées. Qu’elles soient participantes à l’aventure ou utilisatrices dans leur métier. Je crois vraiment au rôle social de l’entreprise et je suis particulièrement fier que Piwigo figure dans le parcours professionnel de nombreuses personnes.

Votre liste de clients https://fr.piwigo.com/clients est impressionnante…

Oui, je suis d’accord : ça claque ! et bien sûr tout est absolument authentique. Évidemment on n’affiche qu’une portion microscopique de notre liste de clients.

Recevez-vous des commandes spécifiques des gros clients pour développer certaines fonctionnalités ?

Pourquoi des « gros » ? Certaines entreprises « pas très grosses » ont des demandes spécifiques aussi. Bon, en pratique c’est vrai que certains « gros » ont l’habitude que l’outil s’adapte à leur besoin et pas le contraire. Donc parfois on adapte : en personnalisant l’interface quasiment toujours, en développant des plugins parfois. C’est moins de 5 % de nos clients qui vont payer une prestation de développement. Vendre ce type de prestation n’est pas au cœur de notre modèle économique mais ne pas le proposer pourrait nuire à la vente d’abonnements, donc on est ouverts aux demandes.

Est-ce que vous refusez de faire certaines choses ?

D’un point de vue du développement ? Pas souvent. Je n’ai pas souvenir de demandes suffisamment farfelues… pardon « spécifiques » pour qu’on les refuse a priori. En revanche il y a des choses qu’on refuse systématiquement : répondre à des appels d’offre et autre « marchés publics ». Quand une administration nous contacte et nous envoie des « dossiers » avec des listes de questions à rallonge, on s’assure qu’il n’y a pas d’appel d’offre derrière car on ne rentrera pas dans le processus. Nous ne vendons pas assez cher pour nous permettre de répondre à des appels d’offre. Je comprends que les entreprises qui vendent des tickets à 50k€+ se permettent ce genre de démarche administrative, mais avec notre ticket entre 500€ et 4 000€, on serait perdant à tous les coups. Le « coût administratif » d’un appel d’offre est plus élevé que le coût opérationnel de la solution proposée. C’est aberrant et on refuse de rentrer là-dedans.

Bien que nous refusions de répondre à cette complexité administrative (très française), nous avons de nombreuses administrations comme clients : ministère, mairies, conseils départementaux, offices de tourisme… Comme quoi c’est possible (et légal) de ne pas gaspiller de l’énergie et du temps à remplir des dossiers.

Y a-t-il beaucoup de particuliers qui, comme moi, vous confient leurs photos ? Faites péter les chiffres qui décoiffent !

Environ 2000 particuliers sont clients de notre offre hébergée. Ils sont bien plus nombreux à confier leurs photos à Piwigo, mais ils ne sont pas hébergés sur nos serveurs. Notre dernière enquête en 2020 indiquait qu’environ un utilisateur sur dix était client de Piwigo.com [donc 90% des gens qui utilisent le logiciel Piwigo s’auto-hébergent ou s’hébergent ailleurs, NDLR] .

Si on élargit un peu le champ de vision, on estime qu’il y a entre 50 000 et 500 000 installations de Piwigo dans le monde. Avec une énorme majorité d’installations hors Piwigo.com donc. Difficile à chiffrer précisément car Piwigo ne traque pas les installations.

 

La page d’administration de Piwigo

 

Pour des chiffres qui « décoiffent », je dirais qu’on a fait 30 % de croissance en 2020. Puis encore 30 % de croissance en 2021 (merci les confinements…) et qu’on revient à notre rythme de croisière de +15 % par an en 2022. Dans le contexte actuel de difficulté des entreprises, je trouve qu’on s’en sort bien !

Autre chiffre qui décoiffe : on n’a pas levé un seul euro. Aucun business angel, aucune levée de fonds auprès d’investisseurs. Notre croissance est douce mais sereine. Attention pour autant : je ne dénigre pas le principe de lever des fonds. Cela permet d’aller beaucoup plus vite. Vers le succès ou l’échec, mais beaucoup plus vite ! Rien ne dit que si c’était à refaire, je n’essaierais pas de lever des fonds.

Encore un chiffre respectable : Piwigo a soufflé sa vingtième bougie en 2022. Le projet a connu plusieurs phases et nous vivons actuellement celle de la professionnalisation. Beaucoup de projets libres s’arrêtent avant et disparaissent car ils ne franchissent pas cette étape. Si certains voient dans l’arrivée de l’argent une « trahison » de la communauté, je trouve au contraire que c’est sain et gage de pérennité. Lorsque les fondateurs d’un projet ont besoin d’un modèle économique viable pour payer leurs propres factures, vous pouvez être sûrs que le projet ne va pas être abandonné sur un coup de tête.

Est-ce que les réseaux sociaux axés sur la photographie concurrencent Piwigo ? On pense à Instagram mais aussi à Pixelfed, évidemment.

J’ai regardé rapidement ce qu’était Pixelfed. Ma conclusion au bout de quelques minutes : c’est un clone opensource à Instagram, en mode décentralisé.

Piwigo n’est pas un réseau social. Pour certains utilisateurs, Piwigo a perdu de son intérêt dès lors que Facebook et ses albums photos sont arrivés. Pour d’autres, Piwigo constitue au contraire une solution pour ceux qui refusent la centralisation/uniformisation telle que proposée par Facebook ou Google. Enfin pour de nombreux clients pro (photographes ou entreprises) Piwigo est un outil à usage interne de l’équipe communication pour organiser les ressources média qui seront ensuite utilisées sur les réseaux sociaux. Il faut comprendre que pour les chargés de communication d’un office de tourisme, mettre sa photothèque sur Facebook n’a aucun sens. Ils ou elles publient quelques photos sur Facebook, sur Instagram ou autres, mais leur photothèque est organisée sur leur Piwigo.

Bref, même si les premières années je me suis demandé si Piwigo était encore pertinent face à l’émergence de ces nouvelles formes de communication, je sais aujourd’hui que Piwigo n’est pas en concurrence frontale avec ces derniers mais qu’au contraire, l’existence de ces réseaux nécessite pour les marques/entreprises qu’elles organisent leurs photothèques. Piwigo est là pour les y aider.

Quelles sont les différences ?

La toute première des choses, c’est la temporalité. Les réseaux sociaux sont excellents pour obtenir une exposition forte et éphémère de votre « actualité ». À l’inverse, Piwigo va exceller pour vous permettre de retrouver un lot de photos parmi des centaines de milliers, organisées au fil des années. Piwigo permet de gérer son patrimoine photo (et autres médias) sur le temps long.

L’autre aspect important c’est le travail en équipe. Un réseau social est généralement conçu autour d’une seule personne qui administre le compte. Dans Piwigo, plusieurs administrateurs collaborent (à un instant T ou dans la durée) pour construire la photothèque : classification, indexation (tags, titre, descriptions…)

Enfin, certaines fonctionnalités n’ont tout simplement rien à voir. Par exemple, dans un réseau social le cœur de métier va être d’obtenir des likes. Dans un Piwigo, vous allez pouvoir mettre en place un moteur de recherche multicritères avec vos propres critères. Par exemple on a un client qui fabrique des matériaux acoustiques. Ses critères de recherche sont collection, coloris, lieu d’implantation… Cela n’aurait aucun sens sur l’interface uniformisée d’un Instagram.

Qui apporte des contributions à Piwigo ? Est-ce que c’est surtout la core team ?

Cela a beaucoup changé avec le temps. Et même ce qu’on appelle aujourd’hui « équipe » n’est plus la même chose que ce qu’on appelait « équipe » il y a 10 ans. Aujourd’hui, l’équipe c’est essentiellement celle du projet commercial. Pas uniquement mais quand même pas mal.

On a donc beaucoup de contributions « internes » mais ce serait trop simplificateur d’ignorer l’énorme apport de la communauté de contributeurs au sens large. Déjà parce que l’état actuel de Piwigo repose sur les fondations créées par une communauté de développeurs bénévoles. Ensuite parce qu’on reçoit bien sûr des contributions sous forme de rapports de bugs, des pull-requests mais aussi grâce à des bénévoles qui aident des utilisateurs sur les forums communautaires, les bêta-testeurs… sans oublier les centaines de traducteurs.

Petite anecdote dont je suis fier : Rasmus Lerdorf, créateur de PHP (le langage de programmation principalement utilisé dans Piwigo) nous a plusieurs fois envoyé des patches pour que Piwigo soit compatibles avec les dernières versions de PHP.

 

Quel est votre lien avec le monde du Libre ? (<troll>y a-t-il un monde du Libre ?</troll>)

Je ne sais pas s’il y a un « monde du libre ». Historiquement Les contributeurs sont d’abord des utilisateurs du logiciel qui ont voulu le faire évoluer. Je ne suis pas certain qu’il s’agisse de fervents défenseurs du logiciel libre.

Franchement je ne sais pas trop comment répondre à cette question. Je sais que Piwigo est une brique de ce monde du libre mais je ne suis pas sûr que l’on conscientise le fait de faire partie d’un mouvement global. Je pense qu’on est pragmatique plutôt qu’idéologique.

 

En tant que client, je viens de recevoir le mail qui annonce le changement de tarif. Pouvez-vous nous expliquer l’origine de cette décision ?

Là on est vraiment sur l’actualité « à chaud ». Le changement de tarif pour les nouveaux/futurs clients a fait l’objet d’une longue réflexion et préparation. Je dirais qu’on le prépare depuis 18 mois.

 

Si j’ai bien compris la clientèle particulière est un tout petit pourcentage de la clientèle de Piwigo.com ?

Les clients de l’ancienne offre « individuelle » représentent 30 % du chiffre d’affaires des abonnements pour 91 % des clients. J’exclus les prestations de dev, qui sont exclusivement ordonnées par des entreprises. Donc « tout petit pourcentage », ça dépend du point de vue :-)

Est-ce que l’offre de stockage illimité devient trop chère ?

En moyenne sur l’ensemble des clients individuels, on est à ~30 Go de stockage utilisé. La médiane est quant à elle de 5Go. Si la marge financière dégagée n’est pas folle, on ne perd pas d’argent pour autant, car nous avons réussi à ne pas payer le stockage trop cher. Pour faire simple : on n’utilise pas de stockage cloud type Amazon Web Services, Google Cloud ou Microsoft Azure. Sinon on serait clairement perdant.

Ceci est vrai tant qu’on propose de l’illimité sur les photos. Sauf que la première demande au support, devant toutes les autres, c’est : « puis-je ajouter mes vidéos ? », et cela change la donne. Hors de question de proposer de l’illimité sur les vidéos. De l’autre côté, on entend et on comprend la demande des utilisateurs concernant les vidéos. Donc on veut proposer les vidéos, mais il faut en parallèle introduire un quota de stockage.

Ensuite nous avions un souci de cohérence entre l’offre individuelle (stockage illimité mais photos uniquement) et les offres entreprise (quota de stockage et tout type de fichiers). La solution qui nous paraît la meilleure est d’imposer un quota pour toutes les offres, mais un quota généreux. L’offre « Perso » est à 50 Go de stockage, donc largement au-delà de la conso moyenne.

Enfin la principe de l’illimité est problématique. En 12 ans, la perception du grand public sur le numérique a évolué. Je parle spécifiquement de la consommation de ressources que le numérique représente. Le cloud, ce sont des serveurs dans des centres de données qui consomment de l’électricité, etc. En 2023, je pense que tout le monde a intégré le fait que nous vivons dans un monde fini. Ceci n’est pas compatible avec la notion de stockage infini. Je peux vous assurer que certains utilisateurs n’ont pas conscience de cette finitude.

Est-ce que des pros ont utilisé cette offre destinée aux particuliers pour « abuser » ?

Il y a des abus sur l’utilisation de l’espace de stockage, mais pas spécialement par des pros. On a des particuliers qui scannent des documents en haute résolution par dizaine de milliers pour des téraoctets stockés… On a des particuliers qui sont fans de telle ou telle star de cinéma et qui font des captures d’écran chaque seconde de chaque film de cet acteur. Ne rigolez pas, cela existe.

En revanche on avait un soucis de positionnement : l’offre « individuelle » n’était pas très appropriée pour les photographes pros mais l’offre entreprise était trop chère. On a maintenant des offres mieux étagées et on espère que cela sera plus pertinent pour ce type de client.

Enfin on a des entreprises qui essaient de prendre l’offre individuelle en se faisant passer pour des particuliers. Et là on est obligés de faire les gendarmes. On a même détecté des « patterns » de ses entreprises et on annulait les commandes « individuelles » de ces clients. J’en avais personnellement un petit peu ras le bol :-)

Les nouvelles offres, même « Perso » sont accessibles même à des multinationales. Évidemment, les limites qu’on a fixées devraient naturellement les orienter vers nos offres Entreprise (nouvelle génération) voire VIP.

 

Est-ce qu’il s’agissait d’une offre qui se voulait temporaire et que vous avez laissé filer parce que vous étiez sur autre chose ?

 

Pendant 12 ans ? Non non, le choix de proposer de l’illimité en 2010 était réfléchi et « à durée indéterminée ». Les besoins et les possibilités et surtout les demandes ont changé. On s’adapte. On espère ne pas se tromper et si c’est le cas on fera des ajustements.

L’important c’est de pas mettre nos clients au pied du mur : ils peuvent renouveler sur leur offre d’origine. On a toujours proposé cela et on ne compte pas changer cette règle. C’est assez unique dans notre secteur d’activité mais on y tient.

Nous avons vu que votre actualité c’était la nouvelle version de Piwigo NG. Je crois que vous avez besoin d’aide. Vous pouvez nous en parler ?

Nous avons plusieurs actualités et effectivement côté logiciel, c’est la sortie de la version 2 de l’application mobile pour Android. Piwigo NG (comme Next Generation) est le résultat du travail de Rémi, qui travaille sur Piwigo depuis deux ans. Après avoir voulu faire évoluer l’application « native » sans succès, il a créé en deux semaines un prototype d’application mobile en Flutter. Ce qu’il avait fait en deux semaines était meilleur que ce que l’on galérait à obtenir avec l’application native en plusieurs mois. On a donc décidé de basculer sur cette nouvelle technologie. Un an après la sortie de Piwigo NG, Rémi sort une version 2 toujours sur Flutter mais avec une nouvelle architecture « plus propice aux évolutions ». Le fameux « il faut refactorer tous les six mois », devise des développeurs Java.

En effet nous avons besoin d’aide pour bêta-tester cette version 2 de Piwigo NG. Plus nous avons de retours, plus nous pouvons la stabiliser.

Pour aller plus loin

CLIC : Un projet pour des apprentissages numériques plus interactifs

23 mars 2023 à 12:02

La proposition de CLIC est de s’auto-héberger (de faire fonctionner des services web libres sur son propre matériel) et de disposer de ses contenus et données localement, et/ou sur le grand Internet avec un système technique pré-configuré. Le dispositif s’adresse plutôt à des militant⋅es, des chercheur⋅euses, des formateur⋅ices… amené⋅es à se rendre sur le terrain, où la connexion Internet n’est pas toujours stable, voire est inexistante.

Note grammaticale : nous n’avons pas réussi à trancher entre « le CLIC » ou « la CLIC » pour le nom du dispositif, alors en attendant de décider, nous alternons entre les deux tout au long de l’article.

Depuis décembre 2022, un an après une première rencontre, la clique du projet CLIC s’est retrouvée deux fois :

  1. à Paris au CICP et en ligne pour une nouvelle session de travail et d’échange avec des chercheur⋅ses de l’IRD.
  2. à Montpellier au Mas Cobado dans une ambiance de fablab éphémère

À la fin de la session de novembre 2021, l’objectif pour 2022 était d’avoir testé le dispositif dans plusieurs contextes. Des CLICs ont ainsi été mis en place pour les labs d’innovation pédagogique, et pour les territoires d’expérimentation Colibris, des contenus accessibles hors ligne ont été ajoutés avec kiwix.

Une difficulté s’est cependant vite posée, liée à l’état de développement du dispositif : l’installation nécessitait alors un accompagnement humain qui manquait une fois de retour sur le terrain, si la CLIC ne fonctionnait plus. Pour les CLICs livré⋅es clé en main, la maintenance et parfois l’usage lui-même étaient donc dépendants des humain⋅es de la clique. Enfin, la pénurie de nano-ordinateurs comme les Raspberry Pi a empêché de s’approvisionner en matériel à déployer. Le projet a donc peu avancé, mais l’intérêt est resté présent.

Premiers retours d’usage

Une priorité pour les retrouvailles de décembre 2022 a donc été d’identifier la cause des problèmes surgissant à l’installation d’une part, et de rédiger un tutoriel pour accompagner l’installation pour les personnes souhaitant plonger dans le projet d’autre part.

Des premiers retours d’usages des chercheur⋅ses de l’IRD ont permis de soulever plusieurs questions :

  • celle de l’usage d’un logiciel d’enquête non-libre en lien avec un CLIC,
  • celle de la récupération de sauvegarde de ce qui a été travaillé localement en vue de le publier en ligne,
  • celle de la compatibilité avec différentes bases de données.

Sur la question de l’usage de solutions techniques non-libres, le projet CLIC s’appuyant sur YunoHost, rapidement la réponse a été qu’on ne chercherait pas de compatibilité avec de telles solutions, préservant nos ressources pour la recherche sur des solutions libres.

Concernant la récupération « facile » des sauvegardes, la réponse reste à être identifiée et implémentée, car il n’y a pour le moment pas de solution clé en main le permettant, autre que l’outil de sauvegarde intégré à YunoHost. Si l’utilisateur⋅ice peut se passer d’une aide graphique, le transfert vers une autre CLIC ou vers un YesWiki devrait pouvoir se faire sans trop de difficultés.

Pour la compatibilité avec les bases de données, plusieurs sont supportées par le projet CLIC : MariaDB (ou MySQL), PostGreSQL. Pour des solutions personnalisées (par exemple à partir d’openHDS), des installations supplémentaires sont à envisager, mais pas impossibles.

Un ordinateur portable et un téléphone posés sur un bureau encombré de matériel informatique. L'écran du téléphone affiche la page d'installation d'une CLIC, celui de l'ordinateur affiche une illustration pour le portail de services en cours de modification sur Inkscape.

En un CLIC, une installation simplifiée et ergonomique.

 

Les discussions tout au long de 2022 ont mis en évidence un intérêt pour plusieurs cas d’usage :

  • pour un usage pédagogique en classe, en formation (apprendre à administrer un serveur, se former à l’utilisation de logiciels…),
  • pour réaliser un travail de terrain en Sciences Humaines et Sociales (anthropologie, démographie, linguistique, etc.) sans connexion,
  • pour s’affranchir du recours à la 4G en cas de connexion Internet défaillante ou restreinte (réseaux d’université par exemple),
  • pour mettre à disposition des contenus (supports pédagogiques, informations utiles dans un contexte précis, partages au sein d’une communauté…).

Si vous vous retrouvez dans ces cas, ou que vous en identifiez d’autres et que vous souhaitez participer aux tests du prototype du CLIC, contactez-nous sur contact AT projetclic.cc. Nous pouvons vous accompagner dans les premières étapes, et vos retours seront très utiles pour avancer ce projet.

Vous pouvez aussi regarder par vous-même, auquel cas vous aurez besoin :

Des améliorations logicielles et matérielles

Après ces deux rencontres, on compte cinq grosses améliorations :

  • Un site a été créé pour le projet pour y retrouver actus, communauté, images à télécharger et tutoriels : https://projetclic.cc.
  • Le hotspot wifi affiche une popup permettant de retrouver le portail sans connaitre son adresse url d’avance,
  • L’installateur permet de choisir les applications qu’on veut utiliser parmi une sélection,
  • Le portail de sélection de service a été travaillé graphiquement et une démo est disponible,
  • Des images sont mises à disposition pour les modèle de nano-ordinateurs Odroid en plus des RaspberryPi.
Capture d'écran d'une page web avec un message de bienvenue présentant le projet puis plusieurs images dans une rubrique "coopérer". Elles représentent deux personnes habillées en rouge ou en jaune, en action autour de différents tableaux thématiques : prendre des notes à plusieurs, partager des documents, organiser des idées, etc.

Le portail de sélection des services a été travaillé graphiquement.

 

Les améliorations matérielles ne sont pas en reste :

  • Design et impressions 3D de boîtiers pour nano-ordinateur Odroid
Deux boîtiers imprimés en 3D, un rouge et un bleu, indiquant le nom et l'url du projet CLIC.

Des boîtiers pour nano-ordinateurs Odroid.

  • Travail sur la Chatravane avec des ateliers pédagogiques sur la consommation énergétique en autonomie avec des panneaux solaires.
Deux malettes posées l'une devant l'autre. Celle de derrière est noire striée de blanc. Celle de devant est vitrée et laisse voir batterie et câbles.

La chatravane, un prototype de serveur nomade alimenté par des panneaux solaires.

 

Pour la suite, il est prévu :

  • De continuer de travailler sur le système et son installation, notamment pour s’approcher au maximum d’une installation « en un clic ».
  • D’ajouter une facilitation graphique au tutoriel, pour aider à la compréhension du fonctionnement d’une CLIC.
  • De continuer les tests sur le terrain (et adapter la documentation en fonction des observations).
  • De prévoir un hackathon axé sur le design et la communication.

Le projet CLIC avance doucement mais sûrement, grâce à du temps de travail bénévole et rémunéré (ritimo, Mouvement Colibris, YunoHost) et au soutien de Framasoft.

Nos prochaines retrouvailles seront aux Journées du Logicel Libre (JDLL) les 1er et 2 avril 2023, où vous nous retrouverez en déambulation et de manière plus posée, au stand de nos ami·es de YunoHost.

Crédit photos : 12b Fabrice Bellamy et Mathieu Wostyn
Crédit vidéo : Mouvement Colibris
Licence CC BY SA

❌
❌